Murena, uno smartphone senza Google creato dal fondatore di Mandrake Linux

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Se siete tra quelli che “Io non voglio farmi spiare da Google, ma solo telefonare” questo articolo potrebbe offrirvi qualche spunto interessante. È in vendita, ma specifichiamo di non averlo né provato ad acquistare e nemmeno usato una volta, Murena, lo smartphone che si presenta in questo modo:

Designed for privacy, designed for your needs

Pensato per la privacy, pensato per le tue esigenze

Il creatore del progetto, quel Gael Duval già fondatore di Mandrake Linux, ha iniziato a lavorare a Murena nel 2017, per eliminare un problema chiaro che viene sintetizzato in questo modo: ogni smartphone iPhone o Android raccoglie, anche quando inattivo, ogni giorno diversi megabyte di dati personali che vengono memorizzati sui server di Google o Apple.

Dalla partenza del progetto sono passati cinque anni ed il prodotto di questi sforzi si è materializzato negli smartphone Murena, che vengono presentati come progettati per offrire un approccio diverso agli utenti attenti alla privacy e ai telefoni affamati di dati, forti del sistema operativo open-source “/e/OS“, che è completamente “deGooglizzato”.

Per impostazione predefinita gli smartphone Murena non inviano alcun dato a Google e sono stati progettati per offrire un’esperienza utente che non ha nulla da invidiare alle altre concorrenti commerciali.

Il parco applicazioni è vasto e per nulla limitante. Da quello che raccontano su The Register, questi smartphone supportano ad esempio Signal, Telegram, WhatsApp, Twitter, DuoLingo e Skype e si installano esattamente come si installerebbero su un dispositivo Android, ma senza ovviamente passare dal “Google Play”, bensì usando “App Lounge” la controparte degli smartphone Murena.

Se siete tra quelli che avevano provato il fork di Android CyanogenMod, spendendo ore per flashare la ROM del vostro Smartphone, il più delle volte senza successo (io sono tra quelli), questo nuovo progetto potrebbe fare al caso vostro, l’acquisto è disponibile per l’Italia.

Il telefono top di gamma, con la custodia in silicone e gli immancabili screen protector costa poco più di 711 euro, quindi in linea con la concorrenza.

Qualche temerario all’ascolto vuole fare da apripista in questa nuova era DeGooglizzata??

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

6 risposte a “Murena, uno smartphone senza Google creato dal fondatore di Mandrake Linux”

  1. Avatar amedeo lanza
    amedeo lanza

    Avendo appena acquistato uno smartphone decente (4/64 5G NFC dual sim + ssd) con 160€, direi che il prezzo è più allineato ai top (o quasi) di gamma dei produttori più esosi ed a mio avviso non precisamente allettante per chi il telefono lo usa per telefonare e poco più.
    Inoltre dovendo ormai avere sempre il telefono per le autenticazioni 2fa, se le relative applicazioni non sono disponibili, diventa inutile per tanti utenti. Anche l’installazione di sistemi alternativi può dare problemi: se il telefono ha root le app bancarie non funzionano (quella della mia banca anche solo se il bootloader è sbloccato). Avevo aggirato il problema utilizzando Magisk (nasconde il root); peccato che l’autore e maintainer sia stato assunto da Google per cui ora il progetto è morto.

  2. Avatar Dag7

    Per curiosità, che smartphone hai acquistato?

    Comunque se il problema è “l’autenticazione a due fattori”, puoi provare andOTP anziché ad esempio Google Auth!

    E sì, son d’accordo con te, chi non fornisce ai propri utenti la possibilità di usare la 2FA sull’app che vuole e obbliga a usare le proprie app, è una bruttissima persona…

  3. Avatar amedeo lanza
    amedeo lanza

    Realme 8 5G (è l’equivalente per Oppo di Honor per Huawei), un po’ ridicolo il nome che secondo me è una forzatura per sembrare a prima vista Redmi. Per ora sono molto soddisfatto dell’acquisto.

    Per l’autenticazione i problemi non sono così semplici: per l’home banking la conferma va fatta tramite l’applicazione del telefono o ricevendo una chiamata sullo stesso (e dove abito i problemi di segnale non si fanno mancare), Le varie applicazioni IO, CieID, MyInfocert (per SPID), INPS Mobile mi hanno dato grattacapi a non finire prima che cambiassi il telefono. Poi con calma sono riuscito a ripristinare completamente il vecchio (ripristino sistema, bootloader e oem lock) ed ora è in attesa di un compratore o a disposizione per eventuali emergenze. Conta che con caratteristiche inferiori (è un MI A2 Lite, stessa memoria ma no 5G e no NFC, in compenso schermo migliore) lo avevo pagato almeno 260

  4. Avatar Internauta
    Internauta

    In realtà è morto soltanto Magisk Hide, ma l’autore ha fatto sapere che c’è un altro metodo per nascondere il root chiamato “Zygisk”, sempre integrato in Magisk Manager. Magisk Hide provava a “nascondere” il root dalle applicazioni, ora con Zygisk è cambiato totalmente l’approccio: il root viene “iniettato” tramite il processo Zygote nelle app e si può scegliere da Magisk Manager di escludere del tutto l’injection in app specifiche.
    È da tenere a mente che le app possono comunque cercare di rilevare il root nel sistema sia tramite SafetyNet, sia tramite altri sistemi self-made. Cercando un po’ in rete dovresti riuscire a trovare due moduli Magisk: “Universal SafetyNet Fix” e “Shamiko”. Al momento sono al quarto smartphone con questa configurazione (3 di questi sono XiaoMi con MIUI, che è abbastanza “esotica” nelle personalizzazioni rispetto ad AOSP) e nessuno di questi ha problemi con le app bancarie, Google Pay, CieID, SPID e affini.

    Per le 2FA: su F-Droid è pieno di applicazioni Open Source. Due su tutte: AndOTP e Aegis, ma anche KeePass e relative app Android (Keepass2Android, KeePass DX, ecc.) supportano le Time OTP per la 2FA, col vantaggio che con tutte queste puoi esportare in un file cifrato o usare gli OTP anche da altri device (per KeePass basta spostare il file del DB).

  5. Avatar Internauta
    Internauta

    Gli OTP in KeePass (senza plugin) sono una cosa abbastanza recente, a partire dalla v2.47: keepass punto info/help/base/placeholders.html#otp
    Devo dire che è stata una novità che ho parecchio apprezzato (dato che si potrebbe passare a gestire tutto via KeePass, ma con DB differenti).

    Con Magisk Hide mi funzionava tutto bene, delle altre soluzioni non sapevo niente.

    Ho avuto la medesima configurazione anche io per anni, ma quando ho saputo che sarebbe stato rimosso ho cercato un po’ in giro e, fortunatamente, erano già corsi ai ripari. Per me era importantissimo modificare i DNS sulla linea dati (quelli dell’operatore di turno iniettano roba strana o pubblicità, ed è anche il loro mezzo “preferito” per attivare i servizi in abbonamento) e rimuovere un po’ di app inutili di cui le ROM stock degli smartphone sono “infarcite”.

  6. Avatar amedeo lanza
    amedeo lanza

    Con Magisk Hide mi funzionava tutto bene, delle altre soluzioni non sapevo niente. E non sapevo che Keepass servisse per gli OTP (e lo uso da anni!).
    Se non riesco a venderlo farò qualche esperimento (il MI A2 Lite è un Android One per cui meno macchinoso da sbloccare).

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