Una cosa di cui siamo abbastanza certi è come i frequentatori di questo blog siano persone interessate alle tematiche open-source, pertanto la precisazione in merito al FOSS (Free and Open Source Software) che viene posta in cima a questo interessante articolo della Open Source Hardware Association potrebbe sembrare scontata, eppure non lo è affatto:
‘Commercial software’ is not the opposite of ‘FOSS’. The opposite of ‘FOSS’ is ‘proprietary software’. A proprietary program is one for which you do not have meaningful access to the source code. You can buy support for FOSS, and then it’s commercial FOSS.
“Software commerciale” non è l’opposto di “FOSS”. L’opposto di “FOSS” è “software proprietario”. Un programma proprietario è uno per il quale non hai un accesso significativo al codice sorgente. Puoi acquistare il supporto per FOSS, quindi è FOSS commerciale.
Ed il fatto che venga citata per parlare di hardware open-source è particolare, eppure si applica alla perfezione.
L’esempio che segue lo dimostra in pieno: supponendo di avere un diario che si sblocca solo con una chiave fornita da un produttore hardware, e di pagare una subscription per questo servizio, nel momento in cui i pagamenti finissero o l’azienda cambiasse politica o fallisse, allora non si sarebbe più in grado di accedere alle proprie informazioni. Sembra assurdo, ma come dice l’articolo, è quello che accade quando per il design del software si utilizzano tool proprietari. E, ahi noi, questa è la prassi.
Gli strumenti che consentono di fare progettazione hardware, chiamati Electronic Design Automation (EDA) tool, si dividono in proprietari e non. Scegliere, ad esempio a livello accademico, un software proprietario, solo perché magari è gratuito, non è mai una buona idea. Perché gratis non vuol dire libero, e sono tante le testimonianza, proprio in ambito accademico, di strumenti EDA per i quali ad un certo punto è stata rivista la politica delle licenze, con incrementi di prezzo fanno diventare il mantenimento insostenibile.
Da qui il consiglio, anzi l’invito, di OSHWA. In particolare se si vogliono sviluppare progetti per hardware open-source: utilizzate tool open-source! Non vuol dire affatto che questi saranno gratis (potreste infatti scegliere di comprare il supporto oppure la subscription, sul modello Red Hat), ma significa che il vostro progetto sarà sempre libero e quei famosi lucchetti sul diario rimarranno sempre sbloccabili.
Non è una brutta prospettiva, che dite?
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.
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