Le riflessioni della Linux Foundation dopo il COP27, la conferenza sul clima del 2022

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Lo scorso novembre si è svolto il vertice sul clima delle Nazioni Unite, denominato COP27, ed alla Linux Foundation è stato concessa la presenza con status “osservatore” in quanto a capo di due entità direttamente coinvolte nei temi trattati dalla conferenza: la Green Software Foundation (Learn how to build, maintain and run greener applications) e la Hyperledger Foundation (blockchain open-source), entrambi progetti senza scopo di lucro.

Ad un mese di distanza, in un lungo e dettagliato blog post, la Linux Foundation ha pubblicato le riflessioni su quanto discusso. È emerso con chiarezza come la complessità della crisi climatica e il ritmo del cambiamento richiederanno approcci open-source alla risoluzione dei problemi e alla condivisione delle informazioni: solo in questo modo sarà possibile raggiungere la necessaria collaborazione globale per ridurre collettivamente il carbonio e adattare le comunità a sopravvivere a eventi climatici estremi.

Ed è proprio qui che si collocano la Linux Foundation e la Hyperledger Foundation. La Linux Foundation si dice infatti pronta ad esplorare come i modelli di dati, gli standard e le tecnologie di dati open-source possano consentire un’economia de-carbonizzata.

Quanto ascoltato durante la COP27 è servito a chiarire come esista un’opportunità cruciale di contribuire alla de-carbonizzazione sviluppando soluzioni open source che forniscano dati sulle emissioni accurati, aggiornati ed accessibili, nonché strumenti open source che consentano ai proprietari di asset, ai gestori di asset, alle banche e alle società dell’economia reale di accelerare investimenti e finanziamenti in ambito ecologico.

Ma come si traduce tutto questo nella pratica? Durante il COP27, Green Software ha annunciato diverse iniziative a sostegno di questo effort, a partire da un corso di certificazione gratuito denominato Green Software for Practitioners, così come la definizione della specifica SCI un protocollo standard per misurare le emissioni di carbonio del software applicabili in generale a tutta l’industria. Fino ad arrivare ad una libreria utilizzabile dagli ingegneri all’interno del proprio software ed infine Carbonhack, un evento di tipo hackaton dedicato ai temi ecologici, a dimostrazione di queste tecniche e di come possono impattare i consumi e la riduzione degli stessi.

Salvare il pianeta passa certamente anche da uno sviluppo software migliore!

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

3 risposte a “Le riflessioni della Linux Foundation dopo il COP27, la conferenza sul clima del 2022”

  1. Avatar Giacomo Perin
    Giacomo Perin

    Maledetta politica che distrae risorse dell’open source verso interessi politici…

  2. Avatar Raoul Scarazzini

    Ti spiacerebbe espandere il concetto che vuoi esprimere?

  3. Avatar JaK
    JaK

    Qualche settimana fa, Salvatore Sanfilippo fece un bellissimo thread suTwitter, in cui diceva che coloro che lamentano il fatto che i programmatori di oggi non guardano più all’efficienza, hanno ora una splendida sfida: codice efficiente significa meno energia utilizzata e meno emissioni di CO2. E, in ogni caso, risparmiare energia sarebbe comunque una bella cosa.

    Mi piacciono queste iniziative e mi piace il sentirsi “responsabilizzati”.

    E, forse, mi piace pure l’idea di essere autorizzato a dire “e adesso rifattoriziamo questa parte in Rust per salvare il pianeta” 🙂

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