GNOME e KDE stanno discutendo la creazione di Flathub: un app store comune basato su Flatpak

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E se, magicamente, tutte le applicazioni per i desktop environment, tra cui GNOME e KDE, si potessero scaricare da un unico app store in maniera indipendente rispetto all’ambiente in cui operano?

Quello appena descritto è sempre stato il sogno di ogni utilizzatore desktop Linux, eppure pare che qualcosa si stia realmente muovendo in questo senso. Come racconta ZDNet infatti i leader della GNOME Foundation e quelli della KDE Foundation stanno considerando di costruire un unico app store basato su Flatpak che consenta ad ogni utente la selezione delle stesse applicazioni in maniera indipendente dall’ambiente desktop che usano.

Flatpak, per quanti non sapessero cos’è, può essere definita come un framework di sviluppo per la produzione di applicazioni isolate dal desktop in cui funzionano. Creato da Alexander Larsson combina una serie di tecnologie, tra cui namespace, cgroups, bind mounts e altro (se qualcuno è pratico di container sa *esattamente* di cosa si sta parlando) per garantire che le applicazioni possano funzionare in maniera indipendente dal desktop in cui vengono lanciate. Se state pensando ai container per applicazioni desktop, beh non siete lontani.

La proposta, formalizzata nel repository GitHub del gruppo Plaintext, è stata battezzata Flathub: Linux App Store, ed il suo principio base è:

Promote diversity and sustainability in the Linux desktop community by adding payments, donations, and subscriptions to the Flathub app store.

Promuovere la diversità e la sostenibilità della community Linux Desktop aggiungendo pagamenti, donazioni e subscription all’interno del Flathub app store

Tentativi simili in passato ne sono stati fatti parecchi, ma si potrebbe dire che i tempi sembrano decisamente più maturi per una scelta simile.

Quanto al perché sia stato scelto Flatpak e non uno dei suoi concorrenti, vedi Appimage e Snaps, questa è la spiegazione:

Flathub is a vendor-neutral service for Linux application developers to build and publish their applications directly to their end users. A healthy application ecosystem is essential for the success of the open-source software desktop, so end-users can trust and control their data and development platforms on the device in front of them.

Flathub è un servizio vendor-neutral per permettere agli sviluppatori di applicazioni Linux di fornire le loro applicazioni direttamente agli utenti finali. Un ecosistema sano è essenziale per il successo dei software desktop open-source, quindi gli utenti finali possono fidarsi e controllare i propri dati e le proprie piattaforme di sviluppo nel device che hanno di fronte.

Infatti, dietro a ciascuno dei concorrenti c’è un’azienda, cosa che per Flatpak non succede, tanto che è più volte specificata nelle FAQ del progetto.

Riusciranno i responsabili di GNOME e KDE nel loro intento? Solo il tempo lo dirà, certamente questo pare un ottimo inizio!

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

9 risposte a “GNOME e KDE stanno discutendo la creazione di Flathub: un app store comune basato su Flatpak”

  1. Avatar Nemo
    Nemo

    Non e’ nella natura di Gnome scendere a compromessi. Si lanceranno le torte? Staremo a vedere.

  2. Avatar Raoul Scarazzini

    Sono molto molto curioso anche io di capire come si evolverà la cosa, magari come ho scritto finalmente i tempi sono maturi.

  3. Avatar Alessandro Scarozza
    Alessandro Scarozza

    non ho capito, flathub.org esiste da anni. è una news vecchia o mi sono perso il concetto ?

  4. Avatar Raoul Scarazzini

    La notizia è la proposta https://github.com/PlaintextGroup/oss-virtual-incubator/blob/main/proposals/flathub-linux-app-store.md , insieme al fatto che i responsabili di GNOME e KDE stanno discutendo se adoperare flathub come appstore comune.

  5. Avatar BlaBla
    BlaBla

    Le applicazioni open source di kde e gnome sono da sempre pacchettizzate dalle varie distro, usare flatpack vuol dire che alla sopra un sistema su avranno un sacco di librerie installate 2 volte e un maggiore consumo di RAM, strumenti come flatpack e snap hanno senso per la distribuzione di terze parti e/o closed…

  6. Avatar Raoul Scarazzini

    Non credo. Il principio è lo stesso dei container: se si riesce a garantire uno standard che sia efficiente (ed è di questo che si sta parlando) da questo approccio derivano solo vantaggi.

  7. Avatar Nemo
    Nemo

    Queste nuove soluzioni fanno storcere il naso anche a me e infatti non ne faccio uso. Flatpak da quel che so rimane “per app di terze parti”.

  8. Avatar carlo coppa
    carlo coppa

    Speriamo sia la volta buona ! Per quanto mi riguarda flatpak è un’ottima scelta, mi trovo bene con le applicazioni flatpak che utilizzo. Sicuramente qualcuno storcerà il naso, ma tutte le distribuzioni hanno problemi di manodopera per impacchettare centinaia di applicazioni e la tendenza è che ci sarà sempre meno manodopera , inoltre questo sistema sta diventando sempre più insostenibile oltre che creare qualche problema di sicurezza, le distribuzioni fix non possono aggiornarle, le distribuzioni rolling devono sempre preoccuparsi che dopo un aggiornamento tutto funzioni ancora.
    Mi spiace dirlo, io sono sempre stato un sostenitore del “modello gnu-linux” di distribuzione, ma oggi non è più sostenibile, fino a qualche tempo fa le applicazioni si aggiornavano una volta all’anno, oggi ci sono continui aggiornamenti e la sicurezza è diventata una priorità.
    Lasciando poi stare il fatto che portare una applicazione su gnu-linux con il sistema tradizionale per un dev è oneroso.

  9. Avatar JustATiredMan
    JustATiredMan

    Non che mi piaccia molto avere un sitema di pacchetti che duplica N volte le librerie e fanno consumare un sacco di spazio disco e consumano ram, ma al di la di questo, spero ci riescano… e chissà che non sia un primo tentativo di unificare i due DE. Unire le forze invece di disperderle sarebbe già una gran conquista per il mondo open/free software.

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