Sta facendo molto clamore la proposta di modifica della gestione del trademark della Rust Foundation a proposito del nome Rust e di come questo dovrebbe essere utilizzato. Ritenuta dai più sconsiderata e inutilmente severa sono in molti a pensare che avrà un effetto a lungo termine all’interno della community.
Tutto nasce da questo tweet della Rust foundation:
From today through April 16, we invite you to review the current draft of the updated Rust Trademark Policy and share any feedback you might have using this form.
— Rust Foundation (@rust_foundation) April 7, 2023
Your responses will help us ensure the Rust Trademark Policy is useful for all!https://t.co/XMFKluoQVs
Che fa riferimento ad un Google Form (aperto il 7 aprile con scadenza 10 giorni dopo) nel quale viene proposta una revisione della gestione del marchio Rust (e Cargo). Le nuove norme sui marchi riguardano le dimensioni del logo, gli stili, i nomi di dominio o i modi e le condizioni in cui le persone possono monetizzare i propri contenuti e servizi utilizzando le inevitabili risorse dei marchi.
Ad esempio riguardano contenuti che possono essere creati con il logo Rust, o programmi che contengano all’interno del nome (magari proprio perché sono sviluppati con esso) la parola Rust o magari sezioni di siti di learning in cui all’interno del dominio vi è la parola Rust o canali YouTube nominati includendo Rust.
Quindi in un certo senso, sebbene MiaMammaUsaLinux sia un sito senza fini di lucro, potrebbe essere che l’utilizzo del logo in apertura di questo articolo sia interessato dalla questione, ma ovviamente a fare le spese di queste scelte sono (o meglio saranno) tutte le persone il cui lavoro è in qualche modo legato a Rust e, nel loro stesso interesse, è citato.
L’utilizzo di un modulo Google implica che i commenti non siano visibili pubblicamente, ma lo scontento tra gli sviluppatori di Rust si è diffuso nei consueti social, vedi Twitter (o Reddit o il forum Rust su Discord):
Really hope the foundation listens to the community and dumps this shocker of a policy. It will hurt the good will of the community and the growth of the rust language
— Jonathon Mann (@themann) April 11, 2023
E com’era prevedibile la diffusione dello scontento ha portato a reazioni dirette da parte della community degli sviluppatori Rust, culminate in questo tweet:
We asked the Rust Foundation to update the old Rust trademark policy. They proposed a first draft and are asking us all to submit our feedback.
— Rust Language (@rustlang) April 11, 2023
Rest assured that the Rust project will only accept something that we can stand behind and addresses the concerns that have been raised. https://t.co/VaK4C7cMrI
Dove fortunatamente vengono date garanzie a tutti i creatori di contenuti.
Ma la verità è che, come scrive Jeremy Chone che di mestiere fa tutorial su Rust, il danno ormai è fatto, e si sa: molte cose possono essere acquistate o riacquistate in questo mondo, ma la fiducia fa sempre discorso a sé.
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.
Lascia un commento