Cosa significa il termine del supporto alle architetture i386 annunciato da Debian

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Il progetto Debian si sta preparando per accantonare l’architettura i386, ossia il supporto alla versione 32-bit x86 della sua distribuzione, quello cioè legato alle CPU di tipo Pentium.

Nello specifico, ciò che è emerso dalla recente mini-DebConf svoltasi a Cambridge, è stato il naturale piano di accantonamento di un’architettura che si sta avviando ad una lenta ed inesorabile sparizione. Questo il testo del messaggio apparso sulla debian-devel-announce mailing list nel paragrafo intitolato “A future for the i386 architecture“:

A future for the i386 architecture
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Insofar as they still do, we anticipate that the kernel, d-i and images teams
will cease to support i386 in the near future. Following that, there are two
routes into running i386:

1. as a multi-arch option on an otherwise amd64 system
2. as an i386 chroot on another architecture system

...
...

Prima però di innescare falsi allarmismi, è bene chiarire che cosa comporta questa dismissione, grazie a questo chiarissimo articolo di The Register.

Ciò a cui si riferisce il messaggio di cui sopra sono essenzialmente tre cose:

  1. Kernel: non verrà più prodotto il Kernel per l’architettura i386, che è uno dei tanti supportati da Debian.
  2. Debian Installer: ossia il software di installazione di Debian, che sì, è un programma che quindi non verrà più prodotto per le architetture i386.
  3. Immagini: sono le immagini effettive di Debian, le iso per intenderci, che non verranno più prodotte per i386. Per un’idea di quante architetture ad oggi vengano supportate si può far riferimento a https://cdimage.debian.org/debian-cd/current/.

E lo stesso messaggio specifica anche un altro aspetto importante: quanto sopra non significa che le versioni a 32 bit dei programmi smetteranno di essere mantenute o prodotte, semplicemente che per utilizzarle bisognerà installarle in un ambiente amd64 (quindi 64 bit) oppure utilizzare chroot in un’altra architettura.

Per sottolineare ulteriormente, il tutto si riferisce specificamente a x86 (le CPU Pentium, per intenderci, e quindi il discorso comprende i386, i486 e i686) e non, ad esempio, Arm o MIPS. Gli utenti Debian potranno quindi comunque utilizzare il proprio ambiente operativo a 32 bit, eseguendo Debian a 32 bit all’interno ad esempio di container così come creare applicazioni per x86-32.

È chiaro come tutte le derivate Debian che si rivolgono ad hardware 32 bit dovranno fare i conti con questa scelta, ma il loro numero potrebbe non essere così alto. Del resto, lo abbiamo già anche osservato con l’architettura Itanium che è stata rimossa definitivamente dal Kernel Linux, l’evoluzione non si ferma e non c’è spazio per nostalgie, soprattutto se il numero di maintainer rimane lo stesso.

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

Una risposta a “Cosa significa il termine del supporto alle architetture i386 annunciato da Debian”

  1. Avatar far5893
    far5893

    Ci sara’ sempre qualcuno che fara’ un porting di qualche novita’ in un kernel i386 da far girare su un PS/2 model 80 con architettura Microchannel, ci sono sviluppatori di giochi per c64 ancora attivi!!

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