OSOR, open-source observatory, apre un sondaggio per definire le modalità di collaborazione nello sviluppo open-source in Europa

OSOR (Open Source Observatory), l’iniziativa della Commissione Europea che funge da punto di riferimento per la promozione e la condivisione di software open source tra le pubbliche amministrazioni in Europa, ha indetto ed aperto a tutti un importante sondaggio il cui scopo è quello di definire il futuro della collaborazione open-source in Europa.

È molto interessante parlare di questa notizia poiché, come ricorderete, tra la fine di luglio, quando l’Italia è stata elogiata per l’utilizzo dell’open-source ed una petizione del progetto KDE ha chiesto alla UE di riprendere a finanziare il software libero, e l’inizio di agosto, quando abbiamo raccontato del governo federale svizzero che ha imposto l’utilizzo dell’open-source per i propri software, si può tranquillamente dire come questa estate sia stata per l’open-source certamente attiva.

La pubblicazione del sondaggio rientra in questo contesto poiché risale alla fine dello scorso mese di luglio, ma fortunatamente risulta ancora attuale, poiché chiuderà il 13 settembre 2024, pertanto c’è tutto il tempo necessario per chiunque volesse contribuire.

Il sondaggio è presentato così:

Ti invitiamo a partecipare a un sondaggio per comprendere le attuali esigenze e sfide relative all’uso del software libero e open source (FOSS) nelle pubbliche amministrazioni dell’UE e valutare l’interesse nel creare un gruppo di utenti a livello europeo per il software open source.

Dettagli del sondaggio:

Scadenza: 13 settembre 2024
Pubblico di destinazione: rappresentanti delle pubbliche amministrazioni che utilizzano e sono informati sul FOSS.
Focus: il sondaggio è rivolto a professionisti IT, sviluppatori di software, esperti di sicurezza e consulenti legali, concentrandosi sulle applicazioni aziendali.

Le tue risposte forniranno un prezioso contributo per un prossimo workshop nell’ottobre 2024, in cui esploreremo in modo collaborativo l’utilizzo di questo gruppo di utenti per mettere in comune in modo efficace le risorse e affrontare i problemi open source che gli enti pubblici dell’UE devono affrontare.

Il sondaggio è diviso in sei principali sezioni, ciascuna delle quali copre un aspetto relativo all’open-source, dall’uso fatto all’interno della propria azienda, alle difficoltà nell’adozione di tecnologie open-source, fino ad arrivare alle modalità effettive di collaborazione ed a chiedere se la propria organizzazione ha, o sta pensando di istituire, un Open Source Programme Office (o OSPO, essenzialmente un centro risorse dedicato incentrato sulla promozione, gestione e facilitazione dell’uso di software libero/open source all’interno dell’organizzazione).

L’obiettivo finale, come recita il comunicato, è quello di fornire dati ad un’analisi che consenta una discussione approfondita in merito a quelle che sono (e saranno) le esigenze europee in termini di sviluppo e collaborazione open-source. Il tutto all’interno di un workshop che si svolgerà ad ottobre 2024.

Insomma, una bella opportunità per aiutare a definire la situazione attuale dell’open-source in Europa, ed anche, perché no, le proprie aspettative verso il futuro.

Buona compilazione!

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

5 risposte a “OSOR, open-source observatory, apre un sondaggio per definire le modalità di collaborazione nello sviluppo open-source in Europa”

  1. Avatar Paulo Marcelo Boniatti
    Paulo Marcelo Boniatti

    Con perplessità continuo a vedere dietro-front dalla parte di nazioni che ci avrebbero guadagnato tantissimo con l'open-source, come per esempio il Brasile che continuamente si sottomette (a volte mi sa da neo colonialismo) al closed-source. Speriamo in bene per le nazioni europee.

  2. Avatar Raoul Scarazzini

    Devo fare un'ammissione: queste notizie sull'Europa le riporto più per tirarmi su il morale piuttosto che perché penso che le cose cambieranno davvero. O meglio, questi finanziamenti ed il lavoro di OSOR, del fondo sovrano tecnologico tedesco e via dicendo cono certamente cose ottime, ma rimane il fatto che le aziende, italiane in questo caso, pur potendo far tutto con software open-source, sono ancora totalmente nella sfera di controllo di Microsoft, o Google in alcuni casi….
    È chiaro come faccia più rumore un albero che cade rispetto all'erba che cresce, ma di lavoro da fare ce n'è davvero tantissimo.

  3. Avatar Ivan Guerreschi
    Ivan Guerreschi

    Fatto l'euro, bisogna fare gli europei. Purtroppo non c'è una politica condivisa tra tutti gli stati europei tranne rare eccezioni, si dovrebbe investire quel famoso 2% che vuole la NATO in open-source quello si che farebbe bene a tutti.

  4. Avatar Pinzia
    Pinzia

    C'era un sito nazionale per i progetti e sviluppi open e digitali in generale di DigitPa/Agid….forse era forum.italia.it
    qualcuno che è iscritto può segnalare lí il sondaggio o semplicemente questo articolo di mmul molto chiaro?!?

    …sempre che non sia già stato fatto

  5. Avatar Raoul Scarazzini

    Non conoscevo forum.italia.it e purtroppo non ho accesso a quel sito, ma buona a sapersi.

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