Dopo 9 mesi Microsoft risolve il problema del dual boot con Linux, ma si fa perdonare rendendo (quasi) open-source WSL e LISA!

L’estate scorsa, verso fine agosto, avevamo raccontato di un problema introdotto inconsapevolmente da Microsoft per cercare di sistemare una falla di sicurezza presente in GRUB. La problematica riguardava i sistemi dual boot, quelli cioè che nello stesso sistema utilizzavano per l’appunto GRUB per selezionare quale sistema operativo avviare e, nello specifico, la componente Secure Boot Advanced Targeting, nome in codice SBAT(timento).

Ora, non fosse stato per questa news pubblicata sul portale It’s Foss, non ci saremmo mai accorti dell’aggiornamento pubblicato il 13 maggio da Microsoft, in cui la problematica in questione viene finalmente risolta in maniera molto silente. Tutti gli utenti che hanno recentemente (nell’ultima settimana diciamo) aggiornato i propri sistemi, sapranno ora di aver risolto anche il problema in questione.

Per i curiosi, gli aggiornamenti sono stati predisposti per Windows 11 23H2, 22H2, 21H2 insieme a Windows 10 21H2 così come per Windows Enterprise 2015 LTSB, e poi tutte le versioni di Windows Server 2022, 2019, 2016, 2012, 2012 R2.

Con calma e pazienza quindi il problema è stato risolto.

La notizia potrebbe finire qui, non fosse che insieme a questo aggiornamento sono arrivate da Microsoft anche altre recenti notizie che ci riguardano ancora più da vicino. O meglio, che riguardano da vicino l’open-source.

The Register ha infatti pubblicato la notizia dell’apertura del codice sorgente di Windows Subsystem for Linux (WSL), raccontando di come il 19 maggio 2025, durante la conferenza Build, Microsoft ha annunciato agli sviluppatori la possibilità di accedere al codice di WSL, per contribuire con correzioni e nuove funzionalità, e partecipare attivamente allo sviluppo del progetto.

WSL, introdotto nel 2016, permette di eseguire ambienti Linux direttamente su Windows senza la necessità di una macchina virtuale completa. Nel corso degli anni, Microsoft ha evoluto WSL, introducendo WSL 2 nel 2019 con un kernel Linux completo per migliorare la compatibilità. Nel 2021, WSL è stato separato dal ciclo di rilascio di Windows, permettendo aggiornamenti più rapidi e indipendenti.

Ora, con la maggior parte del codice disponibile su GitHub, la comunità può contribuire direttamente allo sviluppo di WSL.

Non è tutto oro quello che luccica però. Alcuni componenti, come il driver del kernel per WSL 1 (lxcore.sys) e i driver per il reindirizzamento del file system (p9rdr.sys e p9np.dll), rimangono chiusi.

Altra componente resa open-source è il servizio di test delle immagini Linux su Azure, ed a raccontarne i dettagli ci ha pensato ZDNet: il 14 maggio 2025, Microsoft ha annunciato l’apertura del codice sorgente del suo servizio di test delle immagini Linux, noto come LISA (Linux Integration Services Automation).

LISA è un framework di test progettato per automatizzare e migliorare i processi di validazione dei Kernel Linux e delle immagini del sistema operativo guest su Azure. Include oltre 400 test che coprono prestazioni, funzionalità e sicurezza, garantendo una validazione completa delle immagini Linux su Azure.

Anche in questo caso, l’obiettivo di Microsoft è di offrire agli sviluppatori e ai fornitori di distribuzioni Linux la possibilità di utilizzare LISA per garantire la qualità delle loro immagini su Azure. Inoltre, il servizio Azure Image Testing for Linux (AITL), basato su LISA, è ora disponibile come servizio per i publisher di distribuzioni, semplificando il processo di test e validazione delle immagini Linux su Azure.

Insomma, se tanto tempo per la creazione delle patch è il prezzo da pagare per vedere più progetti rilasciati come open-source, allora ci armeremo di pazienza. Il gioco vale certamente la candela!

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *