Debian 13 (Trixie) sarà la prima distribuzione a supportare ufficialmente l’architettura RISC-V

Il prossimo 9 agosto, se non ci saranno cataclismi intesi come bug bloccanti improvvisi, verrà pubblicata la nuova versione stable di Debian, la 13, nome in codice Trixie. Chiaramente copriremo l’evento a cavallo dell’uscita, ma qualcosa di importante possiamo raccontarlo già ora e riguarda un’architettura di cui tanto abbiamo parlato sul portale, ossia RISC-V.

Il rilascio di Debian Trixie segnerà un punto di svolta simbolico e tecnico, in quanto renderà Debian la prima distribuzione generalista a rendere RISC-V un’architettura ufficialmente supportata, sullo stesso piano di x86_64, ARM e altre.

È importante notare come altre distribuzioni stiano lavorando attivamente su RISC-V, sebbene in forma ancora parziale o sperimentale. Fedora, ad esempio, offre immagini regolari (tramite un port non primario), openSUSE supporta RISC-V in Tumbleweed (ma senza integrarlo nelle architetture di prima classe), Arch Linux ha un port molto aggiornato e funzionante, ma mantenuto dalla comunità in modo indipendente, mentre Ubuntu fornisce immagini server, ma ancora senza un supporto LTS pieno.

Insomma, nessuno, fino ad ora, aveva integrato RISC-V nel processo di rilascio stabile e ufficiale come sta facendo Debian.

Qui in MMUL abbiamo raccontato l’evoluzione dell’architettura RISC-V in più occasioni, principalmente perché il suo cuore open-source, o per meglio dire open-hardware, oltre che essere interessante rappresenta da sempre la realizzazione del sogno di ogni appassionato di open-source: una piattaforma libera tanto a livello software, quanto a livello hardware.

Ma tra il dire e il fare, si sa, la distanza è ampia, ed ecco spiegata l’enfasi nel raccontare di questa scelta di Debian che, è bene specificarlo, non fa mistero nei vari annunci del processo di build ancora rallentato da hardware poco performante, come racconta Phoronix in questo articolo.

Durante la DebConf25, svoltasi a luglio a Brest in Francia, lo stato di RISCV64 è stato discusso all’interno di una sessione BoF (Birds of a Feather, una categoria di discussioni iniziali a proposito di svariati temi curati dall’associazione Internet Engineering Task Force/IETF) dagli sviluppatori Debian Aurelien Jarno e Bo YU.

Il target attuale per Debian RISC-V è RV64GC, e si sta adottando il boot basato su UEFI come impostazione predefinita. Al momento, all’interno di Trixie, oltre 17.000 pacchetti sorgente Debian risultano compilabili per RISC-V.

Chi fosse interessato ad approfondire lo stato attuale di Debian per RISC-V e la storia della sua inclusione in Debian, che è iniziata quasi dieci anni fa, nel 2016, può dare un’occhiata alle interessanti slide utilizzate nella sessione.

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

2 risposte a “Debian 13 (Trixie) sarà la prima distribuzione a supportare ufficialmente l’architettura RISC-V”

  1. Avatar JustATiredMan
    JustATiredMan

    bene, anzi benissimo.
    Dato che Debian è la base di un sacco di roba IOT (vedi anche la Raspberry), vedremo arrivare anche delle board riscV e chissà magari qualcosa di più se le prestazioni delle cpu dovessero migliorare.
    Un pò di sana competizione con Arm non è una cattiva cosa, dato che ormai tutti si sono fossilizzati su quello.

  2. Avatar Autodelta85
    Autodelta85

    Pur nutrendo molti dubbi sull'effettiva utilità di RISC-V in ambito consumer o per lo meno al livello per "noi profani" sono felice che le distro Linux non perdano il treno e anzi stiano al passo, credo che anche BSD sia presente.

    Forse però, sopratutto Debian, dovrebbe iniziare a considerare di tagliare qualche architettura hardware, ormai si è capito che RISC-V in futuro dilagherà in certi settori

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