
Se al momento si digita in Google la chiave di ricerca KubeSphere, il primo risultato che appare ha questo titolo: “KubeSphere: Open Source Enterprise Kubernetes Platform” e cliccandoci sopra tutto appare normale. Si tratta infatti di una piattaforma di gestione per cluster Kubernetes il cui scopo è uniformare l’accesso nei contesti ibridi, tra soluzioni on-premise e on-cloud.
Un prodotto come tanti, verrebbe da dire, ma per cui la verifica fatta (e l’apparizione del termine “open-source” già nella descrizione) oggi è particolarmente importante. Il motivo risiede in un post apparso sul Reddit di Kubernetes che si intitola Kubesphere open source is gone nel quale viene riportato un testo, preso da uno screenshot, nel quale l’azienda cinese che alimenta gli sviluppi del software, annuncia la sospensione dei download relativi alla versione open-source del prodotto.
La parte saliente del testo che appare nello screenshot è la seguente:
Due to a recent strategic shift for the KubeSphere open-source project, we’ve suspended downloads of the open-source edition and access to its documentation, and we’re no longer offering free community technical-support services. We sincerely apologize for any inconvenience this causes and greatly appreciate your ongoing support and understanding.
In seguito ai recenti cambiamenti nel progetto open-source KubeSphere, abbiamo sospeso i download per l’edizione open-source e l’accesso alla sua documentazione, e non offriremo più servizi di supporto tecnico gratuito alla community. Ci scusiamo per ogni inconveniente questo potrà causare, apprezzando il vostro costante supporto e la vostra comprensione.
I commenti a questa decisione, in particolare da parte di quanti erano utilizzatori della versione open-source, non si sono fatti attendere e sono culminati in una serie di Issue GitHub che ovviamente esprimevano il rammarico a proposito di questa scelta.
Ora, ci sarebbe da discutere a lungo su questo tema, si potrebbero richiamare tutte le situazioni simili di cui abbiamo parlato in questi mesi, culminate nella scelta di Elastic di tornare dopo il cambio di licenza ad una licenza open-source, ma è questo caso davvero simile?
In verità no, e per capirlo basta andare a sbirciare un file che le persone da sempre ignorano, poiché “cosa potrà mai contenere di così importante” nel file LICENSE? Ebbene, spulciando i contenuti di https://github.com/kubesphere/kubesphere/blob/master/LICENSE si nota con chiarezza come la tanto millantata licenza open-source che da sempre governava questo progetto in realtà aveva, per così dire… Delle clausole.

Il file non presenta, come dovrebbe, una copia della licenza usata dal progetto, piuttosto apre così:
KubeSphere is licensed under the Apache License 2.0, with the following additional conditions:
KubeSphere è licenziato sotto la Apache License 2.0, con le seguenti ulteriori condizioni:
E questo, cari amici da casa, senza nemmeno leggere quelle che sono le altre condizioni, riduce l’aspetto open-source del progetto a qualcosa di interpretabile e non standard, di sicuro non OSI (Open Source Initiative) compatibile. Inoltre millantano appartenenza alla CNCF (Cloud Native Computing Foundation), senza che l’organizzazione ne sia realmente parte e, ciliegina sulla torta, andando a consultare il dominio indicato come riferimento per i clienti, tal yunify.com, si approda ad una pagina il cui certificato non è giudicato attendibile, e per il quale quindi andrebbe predisposta una eccezione.
Insomma, sicuramente gli utilizzatori di questo software saranno nei guai nel cercare di rimpiazzare questo software dalla sera alla mattina come è successo, ma a conti fatti, analizzando tutta la situazione, potrebbe non essere così tanto un male.
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.
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