Come è stato possibile per il Kernel Linux nascere come un giocattolo e sopravvivere per trent’anni? Ve lo spiega Jonathan Corbet

È sempre affascinante analizzare retrospettivamente la storia di grandi progetti open-source come il Kernel Linux, quando poi questa è raccontata da uno dei suoi protagonisti, oltre ad aver la certezza di ascoltare qualcuno che sa il fatto suo, il numero di aneddoti che si possono ascoltare è enorme.

Nel video che riportiamo qui di seguito – relativo all’intervento Three Decades in Kernelland di Jonathan Corbet, sviluppatore di lunghissima data del Kernel, all’ultimo Open Source Summit – ci sono alcune interessantissime domande a cui viene data una risposta.

Come è stato possibile che in oltre tre decadi di vita, il progetto sia passato attraverso il crollo del mercato IT nei primi anni 2000, la causa intentata da SCO, la crisi del 2008 e, non ultima, la pandemia di COVID?

Come è stato possibile che un progetto “nato come un giocattolo” (testuali parole), che all’inizio non aveva interfaccia grafica, o supporto per la rete, i multi-processori o architetture diverse dalla x86?

Ed ecco arrivare il concetto di Disruptive Innovation, in cui sistemi open-source gratuiti e flessibili hanno progressivamente rivoluzionato il mercato dei sistemi operativi, sfidando e riducendo la quota di mercato di sistemi proprietari come Windows e UNIX tradizionali, soprattutto nei server e nel cloud.

Al centro di tutto un momento: il 1998, quando Netscape decide di rilasciare i sorgenti di Communicator e Linux esce dal suo stato di prodotto di nicchia ed inizia ad affermarsi come un sistema mai pensato prima, che dà la possibilità a tutti di fare quel che più apprezza, gratuitamente e, soprattutto, di contribuire.

Questo è il vero game changer descritto: il fatto di poter inviare le proprie patch e vederle attive e pubblicate nella release successiva ha cambiato la modalità con cui i potenziali contributori hanno iniziato a percepire le potenzialità del progetto.

Il tutto garantito dalla licenza GPL, che preserva l’apertura del codice ed il suo futuro.

Ma c’è tanto, tanto altro e la visione è super consigliata, ecco qui il video:

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

5 risposte a “Come è stato possibile per il Kernel Linux nascere come un giocattolo e sopravvivere per trent’anni? Ve lo spiega Jonathan Corbet”

  1. Avatar JustATiredMan
    JustATiredMan

    Interessante… io (purtroppo) avendo vissuto quel periodo mi sono fatto una mia personalissima opinione sul perchè Linux (diciamo Gnu/Linux) abbia dominato e poi fatto sparire completamente il mercato unix in generale.
    1) gli altri unix (solaris, irix, aix etc.) troppo, troppo, costosi. Fossero costati un pò meno, anche se non si poteva competere con la gratuità di Linux, almeno avrebbero potuto soppravivivere in qualche area di mercato.
    2) la disponibilità dei tools Gnu (che poi erano gli stessi che molti si installavano sugli altri unix) e di gcc.
    3) hardware x86/x64 che diventava sempre più performante e in grado di competere con le workstation e i server entry e medium leve di sun, sgi, ibm, ad una frazione del costo
    4) la diffusione di internet. se volevi un server web, un server di posta o un dns, apache, sendmail/postfix, bind etc. erano performati e stabili. Si c'era NT 3.5, ma iis ed el resto era ancora primitivo. Ricordo che le prime versioni di iis, non supportavano nemmeno i virtual hosts ed era pieno di vulnerabilità. Io stesso, ricordo, mi divertivo, con un url malformato, scrivere file di testo .txt in C: dei server web basati su windows. In quel tempo di connessioni in dialup, con i primi piccoli service providers, era tutto un fiorire di aziende piccole e medie che offrivano siti web, registrazioni di domini e domini di 3 livello, e per non svenarsi, si installavano tutti server o batterie di server, tutti linux based.

  2. Avatar JustATiredMan
    JustATiredMan

    a certamente… questo è arrivato appunto con la disponibilità dei tools di Gnu. In quel momento il giovane Torvald la adottò e se linux è quel che è oggi, e lui è diventato il "caro leader" è frutto di quella scelta 😀 😀

  3. Avatar Raoul Scarazzini

    In realtà penso ci sia un altro, determinante, fattore: l'essere open-source e distribuito il GPLv2. Questo grado di accessibilità è stato un inedito per un sistema operativo.
    Congiunzioni storiche particolari e quasi sicuramente irripetibili.

  4. Avatar Nicodemo Timoteo Taddeo
    Nicodemo Timoteo Taddeo

    Sicuramente l'esplosione di Internet nella seconda metà degli anni novanta è stata dovuta da un lato ed è stata la fortuna dall'altro, di Linux. I motivi sono già stati citati, gratuità e d estrema flessibilità. Tra la flessibilità inserisco il non dover comprare costoso hardware proprietario, ti montavi un server anche in economia e ci mettevi Linux.
    Ma curiosamente devo dire che nel mio caso il primo ISP cui sono stato abbonato (1997) era un piccolo della mia città, ospitato nei bassi di un edificio del centro storico e i pochi server usati funzionavano con NT4 🙂
    Ricordo quando il titolare mi fece entrare nella sala server c'era la batteria di modem 56k su una scaffalatura metallica, artigianale è dir poco. Durò poco, appena arrivò Tiscali e l'inizio delle connessioni gratuite i piccoli morirono in fretta.

  5. Avatar JustATiredMan
    JustATiredMan

    E si, è stato un periodo brevissimo durato 2-3 anni. Il mio invece aveva una batteria di modem Us Robotics Courier 56k, collegati ad una multiseriale su un server linux, con dhcp e ppp…. ah che tempi !
    Il server era collegato con scheda NE2000 ethernet a 10mbit (si 10 non 100) ad un router cisco e ad una linea CDN dell'allora SIP (non credo fosse ancora Telecom), mi pare a 128k che gli costava un occhio della testa di canone. Quando poi chiuse tutto mi comprai uno dei modem per un qualche decina di mila lire…. c'è l'ho ancora in soffitta, e fino a 3-4 anni fa ancora funzionava… un vero e proprio carro armato di modem.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *