La spending review di Intel continua a mietere vittime, ed il risultato sono molti meno sviluppatori open-source

In chiusura d’agosto avevamo raccontato un paio di storie che, per motivi diversi, illustravano le difficoltà affrontate dagli sviluppatori open-source nel mercato odierno. Nell’articolo “Il mercato attuale è compatibile con il volontariato open-source? Ecco una storia che dice di no” i problemi derivavano dall’impossibilità di continuare a contribuire gratuitamente, mentre in “È dura la vita del dev open-source: il progetto Kapitano è stato chiuso per i troppi attacchi personali” a causare l’abbandono erano stati attacchi personali.

Sia quel che sia il momento non sembra essere semplicissimo, e lo dimostrano le notizie di cui parliamo oggi, le prime delle quali sono riportate dal sempre attivissimo portale Phoronix che ha seguito sin dal principio il grosso ridimensionamento che Intel ha apportato nel proprio impegno verso l’open-source.

Tutto è partito dalla fine di Clear Linux OS, con licenziamenti e driver orfani, che, a quanto pare, è stato solo il preambolo di altre decisioni simili.

Il 14 settembre nell’articolo “Intel Loses One Of Its USB4 / Thunderbolt Linux Driver Maintainers” è stato raccontato dell’abbandono del ruolo di maintainer da parte dello sviluppatore Michael Jamet , che da oltre dieci anni si prendeva cura del sistema Thunderbolt/USB4.

L’annuncio non è stato niente di drammatico, ma rimane il fatto che uno sviluppatore così esperto non contribuirà più ad una componente molto critica del Kernel Linux.

Pochi giorni dopo, il 17 settembre, ecco arrivare l’articolo dal titolo “Intel’s Latest Open-Source Project To End & Layoff Developers… But A New Home At NumPy” in cui si racconta stavolta di x86-simd-sort, una libreria open-source scritta in C++ che sfrutta le istruzioni SIMD (Single Instruction, Multiple Data) della CPU per confrontare e riordinare più elementi in parallelo. Se all’apparenza questo può sembrare un progetto da poco, in realtà non lo è, poiché le sue alte performance lo avevano reso molto utilizzato da PyTorch (qualcuno ha detto AI?).

In questo caso, fortunatamente, il progetto è passato sotto l’ombrello del macro progetto NumPy, ma rimane il fatto che lo sviluppatore non c’è più.

Al netto delle notizie in sé, l’impressione chiara è che il trend non sia per nulla esaurito, poiché se è ad una spending review che stiamo assistendo, e se si pensa a quanto e come Intel si è impegnata sul fronte hardware c’è seriamente da preoccuparsi.

È più che probabile infatti che le persone nei piani alti dell’azienda fondata da Gordon Moore si siano poste alcune domande, magari osservando Nvidia, una loro concorrente da sempre poco considerata, vedendo i propri guadagni lievitare anno su anno con percentuali da capogiro.

Su quanto storicamente Nvidia abbia contribuito all’open-source è inutile rispondere, speriamo solo che in Intel non abbiano iniziato a chiedersi “chi ce lo fa fare?!”.

Ma la paura è proprio quella.

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

2 risposte a “La spending review di Intel continua a mietere vittime, ed il risultato sono molti meno sviluppatori open-source”

  1. Avatar JustATiredMan
    JustATiredMan

    Si ma hanno assunto Alyssa Rosenzweig…. quella del reverse engineering e del porting di opengl e vulkan sui processori M di apple … è per merito suo se linux gira sui mac arm.
    Solo lei, vale 100 programmatori "normali", e 10000 di quelli come me.
    https://www.laseroffice.it/blog/2025/08/28/alyssa-rosenzweig-lascia-il-progetto-asahi-linux-per-passare-a-intel/

    https://rosenzweig.io/

  2. Avatar Roberto Rossi
    Roberto Rossi

    Intel ha degli evidenti problemi ed essendo una società a scopo di lucro era ora che iniziasse un riassestamento. Via tutto ciò che è superfluo. Mi è piaciuto ciò che hanno fatto con gli ultimi processori e credo che, una volta terminata l'ottimizzazione interna, hanno tutte le carte in regola per tornare agli antichi fasti. Tra l'altro mi pare che un "aiutino" posso arrivare anche dall'attuale governo americano, cosa che non farà certo male e rafforzerà la posizione USA in questo settore.

    Se l'europa avesse dei politici che lavorano per i cittadini, oggi si parlerebbe di creazione di industrie tecnologiche e di sviluppo… invece i nostri fallimentari governanti buttano risorse ovunque tranne dove serve, creano guerre, supportano un genocidio, e continuano a legiferare in modo che l'europa si autudistrugga. Ma forse è giusto cosi… forse gli europei hanno solo quello che si meritano…

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