Tre Executive Director in poco più di un anno: alla GNOME Foundation le cariche hanno vita breve

Lo scorso ottobre abbiamo pubblicato un articolo dal titolo “Grossi cambiamenti alle porte per la GNOME Foundation, la cui situazione finanziaria è decisamente critica“, nel quale oltre a descrivere le problematiche finanziarie attraversate dalla GNOME Foundation riportavamo un avvicendamento alla plancia di comando.

Dopo le dimissioni di Holly Million nel luglio 2024 come Executive Director c’era stato il subentro – ad interim – di Richard Littauer, il quale fino al maggio del 2025 aveva tenuto le redini del progetto per lasciarle infine nelle mani di Steven Deobald il quale, nelle intenzioni di tutti, doveva portare la tanto agognata stabilità.

Bene, pochi giorni fa, all’interno di un blog post dal titolo “So short, and thanks for all the flinch“, Deobald ha annunciato le proprie dimissioni dal progetto, dopo soli 4 mesi.

L’annuncio arriva tra il serio e il faceto, con quella frase che spernacchia il messaggio di addio pubblicato in precedenza da Littauer, “So long, and thanks for all the fish” (frase di cui ogni appassionato di fantascienza conosce il significato), e che indica come suo successore Allan Day, attuale membro della Board Of Directors, che ricoprirà l’incarico ad interim in attesa di trovare un nuovo successore.

Per la cronaca, Day è dipendente Red Hat.

Tra le frasi che spiccano dal messaggio vale la pena citarne una:

In a few short months I’ve found it remarkable how hardworking the entire GNOME community is. You folks accomplish so much in such short spans of time, with limited resources. But even more surprising to me was just how warm and welcoming all the contributors are.

In pochi mesi ho trovato straordinario quanto l’intera comunità GNOME lavori duramente. Riuscite a realizzare così tanto in così poco tempo, con risorse limitate. Ma ciò che mi ha sorpreso ancora di più è stato quanto tutti i contributori siano calorosi e accoglienti.

Quindi certamente gratitudine, ma anche l’evidenza di limiti che rendono molto complicato perseguire obiettivi e raggiungere risultati.

Da lì in poi, enormi ringraziamenti a destra e manca, che sorprendono leggermente considerato come l’esperienza di Deobald sia durata solo 4 mesi.

Spontaneamente quindi nasce una domanda: se tutto era così magnifico come il post continua a raccontare, perché le dimissioni?

Ma questo si sa, vale per tutti i messaggi strappalacrime di quanti lasciano un posto di lavoro dicendo che era tutto perfetto, sulla scia del “ti lascio perché ti amo troppo“.

Il momento no della GNOME Foundation quindi continua, tra contraddittori inviti a donare meno, ma in continuazione e una dirigenza instabile.

Seguiremo la situazione, e ci sentiamo sin da ora di fare un grosso in bocca al lupo al prossimo Executive Director.

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

8 risposte a “Tre Executive Director in poco più di un anno: alla GNOME Foundation le cariche hanno vita breve”

  1. Avatar Nicodemo Timoteo Taddeo
    Nicodemo Timoteo Taddeo

    Ma questo si sa, vale per tutti i messaggi strappalacrime di quanti lasciano un posto di lavoro dicendo che era tutto perfetto, sulla scia del “ti lascio perché ti amo troppo“.

    LOL a volte raggiungi vette di ironia molto elevate 🙂

    Tornando in topic, purtroppo sono convinto che anche in questo caso la motivazione è semplice: "Signora, ce vonno li sordi!!!"

    Sono organizzazioni e progetti che vanno guidati ed organizzati a tempo pieno e con mentalità manageriali. Vuol dire stipendiare adeguatamente uno o più individui con le opportune capacità che si devono dedicare a loro 24/24. Non nel tempo rimasto da una attività lavorativa, tra un trasloco e l'altro, attività di scrittore ecc, vedi il comunicato di Littauer sopra linkato.

  2. Avatar Raoul Scarazzini

    Ma infatti il senso delle battute è uno ed uno soltanto, non solo in questa situazione: senza ipocrisia il mondo è più bello. Forse meno esteticamente appagante, ma certamente più bello da vivere.

  3. Avatar Qfwfq
    Qfwfq

    You folks accomplish so much in such short spans of time, with limited resources.

    Ma a questo punto non è che siano gli obiettivi ad essere fuori portata?

  4. Avatar Raoul Scarazzini

    Penso sia una corretta chiave di lettura.

  5. Avatar Autodelta85
    Autodelta85

    Più i progetti sono grossi e meno si sostengono….io ormai penso da tempo che tanti progetti siano afflitti da manie di sovrapproduzione. Prendiamo Kde o Gnome….continui aggiornamenti, nuove versioni, migliorie o novità minime e per cosa?
    Prendiamo il buon XFCE…..é li silente ma va avanti da anni e non ricordo polemiche finanziarie, viene aggiornato poco e con tempi biblici ma davvero importa? Davvero era così un problema che il supporto a Wayland é arrivato dopo e con calma? Per me non lo era.
    insomma credo che certi progetti dovrebbero iniziare a valutare come proseguire: mantenere certi ritmi di sviluppo non sostenibile a livello di "ore uomo" non serve a nulla.
    Ecco perché 25 anni fa non si sentivano polemiche continue sulle donazioni: si faceva quello che si poteva con i mezzi che c'erano e tutti lo accettavamo
    Gnome fa fatica (o anche KDE)? Rallentate….aggiungete meno stupidate e concentrate le forze sul codice

  6. Avatar amedeo lanza
    amedeo lanza

    Uso XFCE da quando è uscito Gnome 3 e trovo che sia ottimo anche se non farcito di mille feature come KDE o Gnome. Anzi, ritengo che molte delle stesse mi siano inutili o solamente siano delle mangiarisorse.

    Ricordo quando iniziarono a mettere affetti speciali e spettacolari, ben poco utili al lato pratico. Chi utilizza cose come il desktop cube di Gnome ?

  7. Avatar Roberto Rossi
    Roberto Rossi

    Ho trovato divertente la storia del "donare meno, ma in continuazione", ma anche questa non è affatto male "è tutto fantastico ma vado a lavorare altrove".

    A me sembra che il punto sia uno solo. A cosa servono questi progetti? A cosa serve Gnome, Kde, Xfce, LxQT, Mate, Budgie, ecc…? Qualcuno ha mai pensato a quante risorse vanno sprecate con questa moltitudine di software che fanno tutti la stessa cosa? E qui non parliamo di software che competono grazie a una clientela pagante e che, di conseguenza, sono obbligati a fornire a chi li usa ciò di cui hanno bisogno. Parliamo di gestioni più "indipendenti", più "creative".

    Con che coraggio un progetto basato sulle donazioni si lamenta degli utenti che "non donano abbastanza" o "non donano con le modalità giuste"? Ma dai… Vi servono soldi? Iniziate a vendere qualcosa se siete capaci, o riducete gli obbiettivi, oppure chiudete la baracca.

    Tanti anni fa immaginavo che a un certo punto il mondo dei "desktop environment" sarebbe rinsavito convergendo su uno e due sistemi. Invece no, mi sbagliavo.

    Come era quel proverbio? Chi è causa del suo mal pianga se stesso.

  8. Avatar Patata Bollente
    Patata Bollente

    Io!!! Ed avevo anche il tank fish dentro quando era il neonato di compiz. Ho praticamente saltato debian12 perché non c'era il cubo. Ed ora che è tornato, rimpiango il cubo trasparente. Con quello andavo più spedito del doppio.
    Questioni di gusti sicuramente, ma dal Geos del C64, Amiga, winzozz e tutto il resto il cubo (o la sfera cubica) sono quello che più di tutto mi ha permesso di tenere traccia ed organizzare su sei desktop fino ad un centinaio di finestre aperte e seguire mentalmente l'organizzazione. Forse il limite dei 6 desktop è mio, ma se dovessi spendere soldi per qualsiasi DE lo farei per avere "il cubo rotante che mi mostra cosa c'è in ogni faccia", in pratica è la vera realtà aumentata (anche se su schermo 2D).

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