È ufficialmente terminato il supporto di Microsoft per Windows 10, perché non passare a Linux?

Il 14 ottobre 2025 ha segnato la data del termine ufficiale di ogni tipo di supporto offerto da Microsoft ad una delle versioni più famose e diffuse del suo sistema operativo Windows, la 10. Questo evento porta con sé alcune riflessioni importanti, una grossa opportunità ed anche aspetti goliardici, materiale sufficiente per questo articolo.

La principale riflessione seria ed importante da fare è relativa allo stato attuale del parco installato. Pur non avendo cifre precise, c’è da scommettere che un’enormità di sistemi sia attualmente ancora a Microsoft Windows 10 (in molti casi, anche volendo, l’upgrade a Windows 11 è impossibile per i requisiti hardware) e che questa situazione rimarrà tale per molto, moltissimo tempo.

È più che probabile che i Cracker di tutto il mondo stiano stappando bottiglie per celebrare quello che a tutti gli effetti sarà un biglietto di ingresso per un parco giochi in cui sarà possibile compromettere migliaia di sistemi senza fare alcuna fatica.

Molti utenti non sono minimamente al corrente dell’evento e pensano di trovarsi in un contesto sicuro e tranquillo, anzi probabilmente saranno grati del fatto che “finalmente il PC non chiede più di riavviarsi per quegli stupidi aggiornamenti!“.

Si salvi chi può.

C’è però un’opportunità in tutto questo. Un’ampia fetta di hardware incompatibile con Windows 11, ma sicuramente ancora performante, potrebbe essere utilizzato per passare a Linux. Abbiamo già coperto la campagna raccontata nell’articolo dello scorso maggio dal titolo “Anche Debian, dopo openSUSE, aderisce a “End Of 10”, per promuovere il passaggio a Linux in vista della fine di Windows 10” ed oggi è un giorno più che mai valido per rilanciarla e sponsorizzarla ancora.

Non è solo una questione di campanilismo linuxiano, ma il riutilizzo dell’hardware riguarda la sicurezza generale di internet, l’ecologia e tanti altri aspetti che esulano il mero “Linux è meglio!”.

Anche se sì, Linux è meglio, e non è mai esistito un periodo storico migliore per provarlo. Sembra che il mondo se ne stia accorgendo, vista la quota di mercato desktop, oltre il 6%, toccata in agosto.

Infine, per strappare un sorriso a quanti sono arrivati a leggere fin qui questo articolo, ecco la notizia più divertente: quand’anche foste intenzionati ad aggiornare la vostra installazione di Windows 10 alla 11, sappiate che… Non potrete farlo!

Come racconta The Register in questo articolo dal titolo End of Windows 10 support is the perfect time for the Windows 11 installer to fail, nell’ultimo aggiornamento del media creation tool, precisamente la versione 26100.6584 rilasciata il 29 settembre potrebbe, testuali parole, “non funzionare come previsto”.

Insomma, il tool è rotto, perciò o si fa downgrade o niente upgrade.

Oppure si passa a Linux.

Che è meglio!

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

5 risposte a “È ufficialmente terminato il supporto di Microsoft per Windows 10, perché non passare a Linux?”

  1. Avatar Alessandro Scarozza
    Alessandro Scarozza

    il grafico non è l'unico mestiere che si fa al computer, ed è l'unico che ha carenze su linux

  2. Avatar Luca Moscato
    Luca Moscato

    Tutte riflessioni perfettamente condivisibili. Tuttavia sono sempre stato dell'idea che uno dei più grossi ostacoli a un tentativo su linux siano le applicazioni open source diverse (e non allo stesso livello, ma per la maggior parte forse non è un problema così importante) dalle controparti commerciali. Forse un LibreOffice con un'interfaccia migliore, un gimp più simile a PS o un inkscape che non faccia rimpiangere illustrator, avrebbero fatto considerare prima un passaggio. Meno male che per il gaming, ultima cosa alla quale avrei pensato degli utenti si affacciassero al pinguino, qualcosa si muove 🙂
    Peccato che si sia dovuto aspettare la morte del sistema operativo più diffuso … o problemi geopolitici di questi tempi.

    P.S. La storia delle applicazioni la ripeto spesso in giro, ho scritto anche articoli su Marco's Box a riguardo, scusate se sono ripetitivo 😀

  3. Avatar Giacomo Perin
    Giacomo Perin

    Da sottolineare che hai fatto un confronto di applicazioni closed e a pagamento con applicazioni floss. Mentre hai salvato il gaming che è closed. Direi che il problema non è Linux, solo le aziende che sviluppano il software commerciale. Esempio eclatante del mio lavoro sono i CAD e CAaM

  4. Avatar Autodelta85
    Autodelta85

    Vado dritto al sodo: bisogna distinguere almeno due/tre categorie:
    -L'utente aziendale e questo purtroppo ci può fare molto poco : deve usare quello che gli danno/impongono, punto e stop.

    – L'utente desktop semplice e questo forse è quello che più dovrebbe passare a Linux indipendentemente dall' EOL di Win10 perchè può farlo in fretta e per l'uso limitato che fa del PC manco si accorgerebbe del passaggio.
    Ma non lo farà per pigrizia/incapacità ad installare un OS

    -L'utente desktop caccia balle che giustifica Win con le peggiori balle astronomiche: dall'uso iper avanzato di Excel (ma quando mai….) alla necessità di far girare programmi di fluidodinamica che farebbero impallidire la McLaren e da quello che leggo su internet almeno nei forum italiani tantissimi si spacciano ingegneri della NASA a parole. Anche questi sono semplicemente senza speranza: non vogliono cambiare

    IMHO alcune community Linux hanno fatto benissimo a sfruttare questo "evento" ma cambierà poco nulla, certo "eppur si muove" come viene ricordato nell'articolo ma questa morte di Win10 non sposterà quasi nulla le % di utilizzo

  5. Avatar cits
    cits

    Non mi è ben chiaro come un pc possa non supportare windows 11, presumo molto vecchio: il sito microsoft dice che i requisiti minimi sono 4 GB di ram, 64 GB HD.
    In tal caso la vedo dura anche per una debian/xubuntu minimale, cioè il problema alla fine è che se apri il browser, con quella ram, i siti "moderni" si inchiodano, i flussi video x264 idem, ecc

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