Nuova sorpresa per gli utenti open-source di MinIO: ad essere sparite stavolta sono le immagini Docker!

Lo scorso giugno avevamo raccontato della brutta sorpresa che gli utenti della versione open-source di MinIO, soluzione object storage scritta in Go estremamente performante, avevano scoperto: una singola pull request aveva totalmente eliminato la Web UI, che ora è a pagamento.

Business is Business, si concludeva in chiusura di quell’articolo, e tutto sommato, pur con qualche perplessità in merito alla modalità con cui la funzionalità era stata rimossa, avevamo concluso come la scelta poteva anche sembrare comprensibile.

Ripetiamo spesso come il vero problema dell’open-source sia rappresentato dalla sostenibilità di un modello che, rispetto alle origini, oggi si muove in un mondo ed un mercato totalmente diversi. Chi sviluppa deve mangiare, e se questo si può ottenere forzando la mano degli utilizzatori verso funzionalità aggiuntive a pagamento, diciamo che si può quantomeno accettare.

Insomma, il giudizio sulla buona fede dell’azienda MinIO, per tutte le ragioni descritte, è rimasto sino ad ora sospeso.

Se però due indizi fanno una prova, con la notizia circolata recentemente, riassunta nella issue https://github.com/minio/minio/issues/21647 del repository GitHub di MinIO, si può tranquillamente dire come si inizi ad intravedere un pattern.

Nella issue in buona sostanza viene segnalata l’impossibilità di scaricare l’immagine aggiornata del container minio in nessuno dei registry pubblici normalmente utilizzati, Docker Hub o Quay.

La prima risposta alla issue, fornita da un utente del progetto, è stata che “questo progetto sarà distribuito d’ora in avanti solo mediante sorgenti” e quindi se un utente vuole le immagini dei container, deve generarsele in autonomia:

Al netto degli strani sei upvote che la issue ha ricevuto, è chiaro come la risposta abbia lasciato basiti gli utenti del progetto, principalmente perché, così come accaduto in precedenza, questa è stata fatta dalla sera alla mattina, senza nessun preavviso.

Molti utenti lamentano la strategia orientata al lock-in adottata dall’azienda, che vorrebbe quindi affrancare gli utenti paganti, ma sono proprio alcuni degli utenti paganti che commentando questa issue segnalano invece l’effetto contrario, segnalando la netta perdita di credibilità da parte dell’azienda.

Poco importa, comunque, poiché la issue GitHub è stata chiusa con un commento lapidario che fornisce istruzioni agli utenti paganti per ricevere supporto e a tutti gli altri… Di attaccarsi:

Se quindi secondo l’utente nient’altro di costruttivo può essere aggiunto alla questione, adeguiamoci, non aggiungendo altro.

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

5 risposte a “Nuova sorpresa per gli utenti open-source di MinIO: ad essere sparite stavolta sono le immagini Docker!”

  1. Avatar Black_Codec

    Diciamo che si può sempre realizzare un progetto parallelo che genera il container e lo mette su docker sotto un nome diverso… Certo è che la rimozione di funzionalità è veramente infida come mossa

  2. Avatar JustATiredMan
    JustATiredMan

    E vabbè… capisco che non si voglia regalare nulla, ma a questo punto evita di distribuire qualcosa sotto licenze open. Fallo direttamente come progetto closed source e pace

  3. Avatar BlaBla
    BlaBla

    Il business è business quindi fate un progetto closed e pagate gli sviluppatori punto e fine. La tendenza oggi invece è questa specie di parassitismo dove aprifittano dell' opensource e di sviluppatori gratis finché fa comodo poi si prendono a torta e chiudono i sorgenti. Dovrebbero essere gli sviluppatori per primi a rifiutare di lavorare su progetti con licenze che permettono questi soprusi.

  4. Avatar Raoul Scarazzini

    Ma infatti credo che prima o poi arriverà il momento della rivoluzione, lenta e silente, in cui il modello attuale crollerà definitivamente. Tra l'altro la cosa più sconvolgente è l'atteggiamento, in cui la persona che dà le informazioni dice semplicemente "così è, punto".

    Esattamente come quei servizi di supporto che tolgono totalmente l'aspetto umano e badano solo le procedure.

  5. Avatar Raoul Scarazzini

    Sì ma infatti è solo una questione di principio: tecnicamente è una cavolata da risolvere, è uno stage della GitHub Actions. Sta proprio lì l'anomalia…

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