Anche Red Hat, dopo SUSE, implementerà un supporto europeo centrato sulla sovranità digitale

All’inizio di questa estate abbiamo raccontato di SUSE Sovereign Premium Support, la nuova modalità di supporto adottata dall’azienda open-source tedesca per far fronte alle nuove esigenze del mercato europeo a proposito della sovranità digitale.

Come ormai ripetiamo da tempo, e personalmente l’ho fatto anche al recente Codemotion 2025, la vera sfida per quanti operano oggi nel campo dell’information technology è relativa alla proprietà dei dati: dove questi sono, da chi vengono elaborati e chi ha il permesso di consultarli.

Al centro del SUSE Sovereign Premium Support c’è quindi questa garanzia: la gestione del supporto dei prodotti SUSE, intesa come interventi, dati dei clienti e tutto il resto, viene garantito come effettuato sul suolo europeo.

Questa necessità è talmente evidente che non stupisce per nulla leggere a proposito della nuova forma di supporto proposta da Red Hat, con cui SUSE si gioca il predominio su suolo europeo (mentre a livello mondiale la distanza rimane ancora assolutamente ragguardevole), il cui nome richiama da vicino quello della concorrente: Confirmed Sovereign Support for European Union.

Nelle parole del CTO Chris Wright, ecco come viene descritto:

Navigating the EU’s stringent regulatory and compliance frameworks demands an open source-driven, transparent, auditable foundation and a local operational support model. Red Hat Confirmed Sovereign Support offers exactly that: a fully EU-anchored support experience, run by EU citizens for EU organizations backed by the trust of our open hybrid cloud portfolio.

Navigare tra i rigorosi quadri normativi e di conformità dell’UE richiede una base trasparente, verificabile e basata sull’open source, insieme a un modello di supporto operativo locale. Red Hat Confirmed Sovereign Support offre esattamente questo: un’esperienza di supporto completamente radicata nell’UE, gestita da cittadini dell’UE per le organizzazioni dell’UE, sostenuta dall’affidabilità del nostro portfolio open hybrid cloud.

La struttura dell’organizzazione rispetta quanto ci si aspetterebbe dal nome, nel dettaglio (come indica l’annuncio):

  • Personale dedicato e composto da cittadini UE, che provengono cioè esclusivamente dall’interno dei 27 Stati membri.
  • Controllo operativo localizzato che rafforza la supervisione da parte del supporto tecnico UE per i servizi erogati.
  • Disponibilità 24/7 nella regione, con supporto tecnico continuativo, erogato all’interno della regione UE, in linea con i requisiti di sovranità e continuità del servizio.
  • Ampio ecosistema locale che sfrutta gli oltre 500 partner cloud di Red Hat nell’UE in modo da ridurre strategicamente la dipendenza dai fornitori di servizi non europei.

Il tutto, chiaramente, a servizio dell’ampio parco prodotti di Red Hat.

Il servizio comincerà ad essere disponibile nel 2026 e sarà quindi il prossimo anno a dire chi, tra i due principali player mondiali dell’open-source, riuscirà ad affermarsi meglio, se SUSE che ha giocato di anticipo ed ha un vantaggio di sei mesi, oppure Red Hat che con la sua posizione di dominanza potrebbe recuperare questo iniziale gap.

Di certo il campo di battaglia, come ripetiamo da tempo, sarà quello della digital sovereignty, e non è dato (ancora) di capire se questo è un bene o un male. Una cosa è certa: quest’epoca che potremmo definire di contro globalizzazione è una nuova fase storica, tutta da esplorare.

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

Una risposta a “Anche Red Hat, dopo SUSE, implementerà un supporto europeo centrato sulla sovranità digitale”

  1. Avatar JustATiredMan
    JustATiredMan

    Mi vien da ridere… "sovranità digitale"…. da un azienda extra UE, controllata da altre big tech Usa, e costruita con componenti di fabbricazione cinese… vorrei proprio vedere questo "sovrano" sarà, e come faranno a controllare che sia veramente "sovrano", e che magari NSA/CIA/MSS/3PLA, non abbiano veramente modo di "sbirciare" il contenuto alla bisogna.

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