
Non sono mai belle notizie quelle che riguardano le community che cessano di esistere, e questa che riportiamo oggi, raccontata da Linuxiac, è particolarmente spiacevole perché riguarda una questione annosa: quella dei contributi effettuati mediante intelligenza artificiale.
Partiamo dal protagonista della notizia, ossia il gruppo giapponese Support Mozilla (SUMO, nomen omen più che mai in questo caso), il cui scopo è quello di curare le localizzazioni delle versioni dei prodotti Mozilla (non solo quindi Firefox) ed ovviamente anche la documentazione in lingua giapponese.
Questa community esiste(va) da vent’anni e rappresenta(va) una delle più antiche e dedite community mondiali.
All’interno di quella che poi si è rivelata una lunga discussione sul SUMO discussion forum, il leader della community giapponese marsf ha scritto un post indicando i motivi per cui la chiusura si è rivelata, a suo dire, inevitabile.
A dirla tutta, il motivo è solamente uno, ossia l’utilizzo di SUMO bot, un sistema basato su intelligenza artificiale che autonomamente può modificare gli articoli prodotti dalla community.
Secondo l’utente l’azione del bot danneggia il lavoro effettuato dalla community, producendo testi inaccurati, cancellando il lavoro approvato dalla community, approvando automaticamente i contenuti tradotti in pochissimo tempo, senza che qualcuno di umano possa interagire nel processo ed in generale operando totalmente al di fuori delle consuete regole di community.
In virtù di questo, marsf scrive di aver cessato di contribuire a support.mozilla.org, di proibire l’uso delle sue traduzioni come materiale di apprendimento per il SUMO bot ed altre intelligenze artificiali e richiede di rimuovere tutte le sue traduzioni dai dati forniti a qualsiasi intelligenza artificiale relativa ai SUMO.
Il post si chiude indicando che se qualche utente, individualmente, vorrà continuare a contribuire questo non riguarderà più la community SUMO.
Quanto questa vicenda importi a Mozilla non è ancora dato di saperlo. Non risultano ad oggi affermazioni ufficiali, ma l’istinto porta a pensare che verosimilmente non ce ne saranno, poiché lo scopo dell’utilizzo dei bot in questione – che in altre aziende è in atto da parecchio – è proprio quello di “eliminare” la componente umana.
Umano sarebbe certamente un pronunciamento da parte di Mozilla e, chissà, prima o poi arriverà, magari mediante un bot.
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.



















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