Il 5 marzo un piccolo post sul forum di OpenMandriva (erede di Mandriva, o ancora prima Mandrake, Linux – che i più anziani ricorderanno 😉 ) annuncia un passo indietro piuttosto importante: l’abbandono della versione 5 del sistema di pacchettizzazione RPM per un ritorno al – più usato – RPM4. A questo passo indietro corrisponde però una novità: l’adozione del tool dnf per la gestione dei pacchetti.
Le motivazioni sono presto dette (prese dal post stesso):
- RPM4 è mantenuto rispetto a RPM5;
- RPM4 fornisce una suite intera per la gestione dei pacchetti o dei repository;
- DNF è uno standard largamente accettato per la gestione dei pacchetti (installazione, eliminazione, upgrade, etc.);
- Meno confusione, nessun altro brutto codice ed hack perl;
- Supporto dal canale ufficiale.
Tutte motivazioni valide, e l’adozione dello stesso tool usasto da Fedora potrà permettere un passaggio più facile tra le due distribuzioni.
C’è solo un problema in vista: l’adattamento dei vari tool di pacchettizzazione automatici usati finora potrà richiedere del lavoro e comportare dei pacchetti semplicemente rotti. Ma basta avere pazienza, e le cose, dopo, funzioneranno. O almeno si spera…
Ho coltivato la mia passione per l’informatica fin da bambino, coi primi programmi BASIC. In età adulta mi sono avvicinato a Linux ed alla programmazione C, per poi interessarmi di reti. Infine, il mio hobby è diventato anche il mio lavoro.
Per me il modo migliore di imparare è fare, e per questo devo utilizzare le tecnologie che ritengo interessanti; a questo scopo, il mondo opensource offre gli strumenti perfetti.
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