Ecco perché il cammino della redenzione per Linus Torvalds sarà lungo e complicato

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Linus Torvalds non ha mai dato l’impressione di essere uno che se la prende. Diciamo pure che è sempre apparso un individuo saldamente al volante di tutto ciò che controllava, Kernel in primis. È forse per questo che la recente manifestazione di umanità, se così la vogliamo chiamare, ha stupito un po’ tutti. Il fatto è che, ora che il vaso di Pandora è stato aperto, il tema del giorno pare essere in quale modo variegato si possa infierire sul creatore di Linux.

Come se l’ammissione del creatore di Linux abbia in qualche modo sdoganato le critiche nei suoi confronti tramutandolo, da simpatico e burbero orsacchiottone, a nemico pubblico numero 1.

Prendiamo l’articolo di Noam Cohen, giornalista della testata “The New Yorker”, dal titolo piuttosto esplicito:

After Years of Abusive E-mails, the Creator of Linux Steps Aside

Dopo anni di mail abusive il creatore di Linux si fa da parte

lo scritto riporta testualmente alcuni estratti di mail del dittatore benevolo:

Please just kill yourself now. The world will be a better place,”

Guys, this is not a dick-sucking contest,

SHUT THE FUCK UP!

(per le quali ovviamente la traduzione sarebbe superflua)

Ora, è praticamente impossibile dare torto all’autore di fronte a tutto quanto mostrato.

Ci sono le prove, è risaputo, non ci sono attenuanti. Il punto però è un altro: perché si sono svegliati tutti ora? Forse è nella natura umana, o animale, cercare di sbaranare quello che era da sempre stato un potente predatore ora che è in difficoltà, ma dove erano tutte queste persone quando Linus agiva come ha sempre agito (quindi negli ultimi… uh… 20 anni?).

Nell’era del #metoo guidato da attrici che a loro volta abusavano ragazzi che a loro volta abusavano coetanei, l’indignazione, si sa, è a portata di mano. Ma come in tutte le cose, un poco di equilibrio non guasterebbe.

La speranza in ogni caso rimane la stessa manifestata nel primo articolo su questo tema che abbiamo scritto: che questo momento possa davvero essere un’opportunità per cambiare il modo di comportarsi da parte di tutti. Perché con più gentilezza intorno il mondo sarebbe certamente un posto migliore.

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

4 risposte a “Ecco perché il cammino della redenzione per Linus Torvalds sarà lungo e complicato”

  1. Avatar TristanTarrant
    TristanTarrant

    Il linguaggio usato da Linus in certe situazioni non va bene. Ma sinceramente a volte e’ proprio necessaria la (dura) critica: quando il codice fa schifo, fa schifo punto, e va detto.

  2. Avatar sabayonino
    sabayonino

    Temo che senza una supervisione da “lente di ingrandimento” come faceva (fa ? ) Torvalds , arriverà tanto di quel codice da far schifo che passerà per lo più inosservato o , alla buona per il quieto vivere… peggiorandone la qualità in primis.Magari sarà anche funzionale ma fatto male

  3. Avatar JustATiredMan
    JustATiredMan

    Possiamo anche sputare contro il padre padrone di linux quanto vogliamo, ma se per 20 anni il progetto è andato bene, senza grandissimi problemi dal punto di vista della sicurezza e dell’affidabilità generale, tanto che oggi linux ce lo troviamo installato dalle schede arm ai supercomputer dove ci fanno simulazioni dall’astrofisica alla biomedicina, questo dimostra che Torvald è un uomo capace e che le ragioni ce le ha tutte.
    Posso anche capire le ragioni di “pacifica convivenza”, ma in un progetto quasi anarchico come linux, dove arriva codice da ogni dove, se non ci fosse un cane da guardia o un dittatore come Torvalds, a quest’ora chissà che razza di porcheria sarebbe il kernel.Da ragazzini tutti abbiamo ricevuto un ceffone da nostro padre o madre, e col senno di poi forse abbiamo capito che era meritato.

  4. Avatar carlo coppa
    carlo coppa

    Quello che io non capisco è il motivo di tutto questo clamore, va be certa stampa ha l’abitudine di ingigantire gli avvenimenti è noto, ma che su una presa d’atto di Linus T. ci si mettano anche i vari blog a creare inutili allarmismi mi sembra eccessivo.
    Io preferirei che si rispettasse la volontà di L.T. che non comprometterà certo il livello qualitativo del kernel, anche perché credo che ci siano molti altri grandi sviluppatori che lavorano al kernel. Dio non lo voglia, ma un giorno Linus non ci sarà più e sono convinto che il kernel andrà avanti al meglio come oggi proprio grazie a quello che ha creato Linus. Linus non è dio, è una persona con i propri problemi, pregi e difetti, non è indispensabile, nessuno lo è, è importante quello si ! Se si è reso conto che alcuni suoi comportamenti possono avere danneggiato il kernel stesso, tanto di capello per la sua decisione, che non è un addio, ma solo un arrivederci. Quindi speriamo risolva alla svelta i suoi problemi e torni al più presto a lavorare al suo kernel.

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