Canonical vara la versione ad interim 25.04 di Ubuntu, nome in codice Plucky Pluffin

Prima di tutto, le cose importanti: che cos’è un Pluffin? In italiano chiamiamo questo uccello Pulcinella di mare:

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/a/aa/Papageitaucher_Fratercula_arctica.jpg/250px-Papageitaucher_Fratercula_arctica.jpg

Nome scientifico Fratercula arctica, ed è un uccello che frequenta le zone dell’Atlantico settentrionale. Nel caso della nuova release di Ubuntu, la 25.04 uscita la scorsa settimana puntualissima come sempre, questa Pulcinella è anche intraprendente (Plucky), ma il motivo non lo sapremo mai.

Quelle che invece sappiamo sono le novità di questa nuova versione della creatura di Mark Shuttleworth, una release “ad interim“, che quindi non sarà Long Term Support e che verrà perciò utilizzata per testare tecnologie e modalità in previsione della prossima release a lungo termine (la prossima 25.10 sarà anch’essa una interim release, la prossima LTS sarà la 26.04).

In estrema sintesi, ecco come Jon Seager, VP di Ubuntu Engineering presso Canonical, presenta questa nuova Ubuntu:

Plucky Puffin combines the very latest in open source desktop technology with a focus on making high quality developer tooling readily available on Ubuntu. Ubuntu 25.04 delivers performance improvements across Intel GPUs, and a new purpose-built ISO for ARM64 hardware enthusiasts. Our increasing support for confidential computing with AMD SEV-SNP makes Ubuntu the target platform to deploy AI workloads securely and at scale on both public clouds and private data centers.

Plucky Puffin unisce le più recenti tecnologie open source per desktop con l’obiettivo di rendere facilmente accessibili strumenti di sviluppo di alta qualità su Ubuntu. La versione 25.04 di Ubuntu porta miglioramenti nelle prestazioni per le GPU Intel e introduce una nuova immagine ISO pensata appositamente per chi utilizza hardware ARM64. Il supporto sempre più ampio al confidential computing con AMD SEV-SNP rende Ubuntu la piattaforma ideale per eseguire carichi di lavoro di intelligenza artificiale in modo sicuro e su larga scala, sia nel cloud pubblico che nei data center privati.

Quindi il focus principale, la “notizia”, se così la vogliamo chiamare, è l’introduzione dei devpacks, ossia dei pacchetti Snap (non potrebbe essere altrimenti visto che ci stiamo muovendo nel reame Ubuntu), che al loro interno hanno tutto l’occorrente per fornire agli sviluppatori tutti gli strumenti per produrre codice in un determinato linguaggio.

Ciascun devpack contiene correttori di stile e linter, ossia tool automatici che riscrivono il codice sorgente seguendo delle regole di stile predefinite, ed altri tool per sviluppatori.

Il primo devpack ad essere fornito in questa nuova Ubuntu è devpack-for-spring, che consente di usare le versioni più recenti di Spring Framework (6.1, 6.2) e Spring Boot (3.3, 3.4).

Altre novità in Ubuntu 25.04 riguardano la semplificazione della gestione degli accessi mediante l’integrazione di nuovi provider come Google IAM nel servizio Authd, pensato per ambienti cloud. Anche ADSys, che consente l’uso delle Group Policy di Active Directory su Ubuntu, è stato aggiornato con supporto alle ultime versioni di Polkit e migliorie nella gestione dei certificati.

Sul fronte della rete, ora sono attivi di default i server NTP sicuri (NTS), e NetworkManager gestisce meglio WiFi avanzati e configurazioni di routing. Inoltre, grazie all’uso combinato di Netplan e systemd-networkd, il sistema rileva con più precisione quando è davvero “online”, evitando avvii prematuri dei servizi.

Quanto questi tool piacciano agli utenti non è dato di saperlo, ma questo ormai è da tempo lo standard, almeno in casa Canonical.

Ubuntu amplia il supporto all’architettura ARM64 con una nuova ISO desktop, utile per laptop e VM basate su Snapdragon, grazie alla collaborazione con Qualcomm.

Novità importanti anche per chi usa Intel: la versione 25.04 supporta i nuovi Intel Core Ultra 200V e le GPU Intel Arc Battlemage, migliorando le prestazioni nel ray tracing, nella codifica video e nei carichi AI. Gli sviluppatori potranno contare su strumenti aggiornati e un’esperienza di debug più solida con le GPU Intel Xe.

Fermo restando l’impossibilità di utilizzare questa release nel lungo termine, poiché smetterà di essere supportata a gennaio 2026, potrebbe valere la pena considerare la distribuzione per dei test in preparazione di quello che sarà il futuro di Ubuntu, in particolare se si lavora come sviluppatori.

Tra le decine di articoli che presentano le novità di Ubuntu 25.04 potrebbe infine valer la pena dare un’occhiata a An Everyday User’s Guide to Ubuntu’s New 25.04 Plucky Puffin Release, l’articolo di Foss Force dedicato “all’uomo della strada”.

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

3 risposte a “Canonical vara la versione ad interim 25.04 di Ubuntu, nome in codice Plucky Pluffin”

  1. Avatar JustATiredMan
    JustATiredMan

    gli darò certamente un occhiata in una VM, ma non credo sarà la mia distro. Snapd rimane ancora troppo pesante, e la gestione generale di una ubuntu differisce troppo rispetto alle debian/fedora derivate

  2. Avatar Raoul Scarazzini

    Io non ho mai usato release ad interim, quando ho voluto rischiare ho sempre usato Debian Sid 🙂

  3. Avatar JustATiredMan
    JustATiredMan

    beh, si, sul pc di casa va bene la sid… sempre se non danno fastidio gli update giornalieri o quasi.

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