Siamo entrati nell’era del Desktop Linux a pagamento? Non proprio, ma Hyprland con Hyprperks ha idee

Lo scorso gennaio abbiamo parlato di un sondaggio fatto agli utenti di Arch Linux dal quale, tra le altre cose, emergeva una tendenza a proposito del Desktop Linux: Hyprland era nella top 3 dei compositor basati su Wayland, preceduto solo da KDE e seguito da GNOME.

Sorprendente per quanti credevano che il cielo dei Desktop Linux fosse diviso solo tra KDE e GNOME, meno sorprendente per gli utilizzatori di questo ambiente, che pare fare faville.

Forse forti di questa popolarità, forse consci dell’inarrestabile ascesa del Desktop Linux, forse in cerca di nuovi modi per finanziare il proprio lavoro, i gestori del progetto Hyprland hanno deciso di lanciare Hyprperks, un servizio a pagamento per avere Hyprland configurato al meglio sul proprio sistema e ricevere supporto.

Al costo di 5€ al mese (più tasse, ma c’è una dettagliata pricing page che ne racconta i dettagli) si acquista:

  • Accesso al forum riservato ai soli membri, con Q&A di sviluppo, supporto da parte dello sviluppatore e “altro” (non specificato).
  • Esperienza desktop Premium, ossia un insieme di file preconfigurati (i file che iniziano per “.”, dotfiles, che tutti i desktop usano per le configurazioni) con installazione e aggiornamento ad un solo clic.
  • Sostegno al continuo sviluppo del software.

Certo è una scelta, per così dire, interessante.

È sempre di software open-source che si sta parlando, ma del resto non lo è anche quello che troviamo nelle distribuzioni enterprise per cui si paga una subscription?

Alcune riflessioni salgono in maniera estemporanea: gli sviluppatori devono vivere. Programmare per la gloria non mette nel piatto nulla la sera, è quindi legittimo pensare di richiedere un contributo. Dall’altro lato questa tendenza sta iniziando a diventare diffusa, ricorderete ad esempio le recenti scelte di Thunderbird e dei suoi servizi a pagamento recentemente introdotti.

Ma quanti sono i software che necessitano di sovvenzioni? Se guardo il mio desktop penso a KDE, poi certamente Thunderbird, ma anche GIMP o Firefox, tutti software utilizzati quotidianamente che se, per quanto minima, chiedessero una quota finirebbero a pesare sensibilmente sul bilancio mensile.

Quindi dove sta il giusto? Finiremo come con le piattaforme video a decidere cosa tenere e cosa no tra Disney+, Netflix, Amazon, DAZN, Now?

Un pochino di nostalgia del passato, in questo momento, quando tutto era più semplice, diciamo che c’è.

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

7 risposte a “Siamo entrati nell’era del Desktop Linux a pagamento? Non proprio, ma Hyprland con Hyprperks ha idee”

  1. Avatar Roberto Rossi
    Roberto Rossi

    Effettivamente sentivo la mancanza di un altro inutile pezzo di software.
    C'è una cosa che potrebbe decretare il successo di Linux negli ambienti desktop… la miseria. Se l'italia diventerà, come sta diventando, un paese del terzo mondo allora Linux potrebbe effettivamente arrivare sui pc di molti utenti.

  2. Avatar Luca Moscato
    Luca Moscato

    Mi permetto di dire una castroneria. E' assolutamente vero che i software necessitino delle sovvenzioni, ma perchè non procedere con delle campagne di crowfunding mirati a obiettivi "markettizzabili" dove possibile?
    Un paio di esempi: GIMP potrebbe chiedere dei fondi per rifare l'interfaccia in stile PS, molte persone potrebbero avere un vantaggio a contribuire per poter avere un'alternativa gratuita (per quanto possibile chiaramente). Idem LibreOffice. Poi chiaramente se da un lato serve un progetto serio con delle date, dall'altro si potrebbero chiedere più fondi del necessario per poter continuare a sovvenzionare il resto del mantenimento.

  3. Avatar Raoul Scarazzini

    Beh ma se ci pensi alla fine quello di Hyprland è un modo forzato per ottenere quello che dici. Piace pochissimo anche a me, però è, per così dire, un modo alternativo per "tirare a campare".

  4. Avatar Raoul Scarazzini

    Sei esagerato. La mossa di Hyprland è poco simpatica, ma fermiamoci qui dai.

  5. Avatar JustATiredMan
    JustATiredMan

    Personalmente odio, detesto e sputo sul saas.
    Il software non è un film che guardo e poi pazienza. E' uno strumento.
    Quindi accetto che tu me lo faccia pagare (magari un minimo di garanzia, per qualche mese di patches), al prezzo che ritieni opportuno, ma non che se non continuo a versare la goccia di sangue mensile, mi smette di funzionare e mi lasci a piedi.
    Adobe che è stata frà le prime a perseguire questa strada, stà facendo delle sozzerie indicibili. Gli aggiornamenti frà una versione e l'altra sono risibili, e peggio, rendono i files nativi delle nuove versioni incompatibili con le precedenti, anche se per quello che è stato introdotto di nuovo, non ci sarebbe motivo di esserlo.

  6. Avatar Autodelta85
    Autodelta85

    Premesso che non sono contrario a servizi a pagamento (sopratutto supporto) su software oepn, ma detto ciò a me tutto ciò pare un'enorme minkiata come il tizio che pretendeva le donazioni quando voleva lui dell'importo che voleva lui.
    Analizziamo quello che i geni del marketing ci comunicano:

    Accesso al forum riservato ai soli membri, con Q&A di sviluppo, supporto da parte dello sviluppatore e “altro” (non specificato). -> Ok……where is the benefit? Cioè….obiettivamente hanno buttato li quattro parole in corce senza senso, ma se non ho beneficio e non capisco cosa sto finanziando difficilmente pagherò volentieri

    Esperienza desktop Premium, ossia un insieme di file preconfigurati (i file che iniziano per “.”, dotfiles, che tutti i desktop usano per le configurazioni) con installazione e aggiornamento ad un solo clic. -> La toppa peggio del buco. QUindi cosa stanno dicendo? Che il software è "difficile" e sarebbe meglio avere dei file preconfigurati? E se così non fosse….perchè devo pagare una esperienza "Premium" per un qualcosa che KDE o GNOME mi danno gratis? Anche qui non hanno collegato il cervello mentre scrivevano

    Sostegno al continuo sviluppo del software. -> Ok, ma questo vale anche per le donazioni

    Scusate ma a me sembra che abbiano le idee estremamente confuse e nebulose, ci stanno dicendo che se paghiamo loro ci semplificano l'uso del software….ma scusate perchè devo pagare per semplificare un software quando ci sono già software "facili" gratuiti? A me pare un controsenso o per lo meno una epica arrampicata sugli specchi, sarebbe stato molto più onorevole dire "ci servono soldi" oppure metterlo direttamente a pagamento.

    Sul discorso donazioni secondo me devono darsi una calmata: va bene il supporto, va bene credere nella filosofia e nella battagalia del davide contro golia, va bene ogni tanto fare gli anti-capitalisti….ma devono rendersi conto che la cattivissima M$ alla fine ti spreme meno di come vorrebbero lorsignori. Io faccio i conti a casa mia: tralasciando che si comprano licenze genuine a meno di 10$….una licenza Win 11 costa 145€, peccato che non sia annuale ma sia legata all'hardware quindi potenzialmente dura finchè dura l'hardware ed io ad es. ho una X570 taichi con WIn11 originale comprata su WIndows Store a metà 2019 sono in totale regola e ho speso 145€ ormai 6 anni fa.

    Secondo questi e secondo qualche altro fenomeno io dovrei versare 10€/mese quindi 120€/annui magari per un solo singolo software (Gnome piuttosto che Hyprland o altro)….signori non ci siamo.
    Ripeto va bene la filosofia ma ognuno deve guardare a casa propria e sopratutto se dovessimo donare per ogni singolo pezzettino del SO allora costerebbe qualcosa come 1000€/mese, non ha il minimo senso.

    Allora piuttosto preferisco un sistema tipo Unraid: open con alcune parti closed, ben mantenuto e ben sviluppato ma almeno ho pagato una sottoscrizione LifeTime e stop, nessuno mi viene più a tirare la giacchetta

  7. Avatar Nicodemo Timoteo Taddeo
    Nicodemo Timoteo Taddeo

    Estenderei il discorso in generale, tutti adoperiamo una marea di software free che meriterebbero una donazione. Se penso alle loro giuste necessità di monetizzare per pagarsi almeno le spese (elettricità, server, computer per la programmazione ecc.) e non potendolo fare per tutti loro, mi spiace ma è così, mi sento in …soggezione. Quindi l'unica è non pensarci e tu mi ci hai fatto pensare (sgrunt.)

    🙂

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