
Il Kernel Linux, essendo un progetto straordinario, è sempre in costante evoluzione. Essendo l’elemento fondante di tutto il cloud ed avendo quindi una rilevanza critica per il funzionamento del mondo per come lo conosciamo oggi, è normale che si misuri con le tecnologie emergenti e cerchi costantemente, se vale la pena, di integrarsi con esse.
Un caso di esempio in questo senso è l’inclusione del linguaggio Rust, di cui raccontiamo il percorso sin dall’inizio e che, sebbene con qualche discussione, continuerà ad essere promosso e implementato.
Altri aspetti poi riguardano da vicino il linguaggio con cui da sempre il Kernel viene sviluppato, ossia C. Anche questa componente che idealmente pare scritta nella pietra è soggetta ad integrazioni ed evoluzioni. Ne è un esempio la questione relativa alle estensioni Microsoft di C, aggiunte non standard (manco a dirlo) introdotte dall’azienda di Redmond.
Come racconta Phoronix, essendo queste in determinate circostanze molto utili, ecco che è stata avanzata una proposta per ingoiare il rospo (nella proposta viene proprio indicato il “bite the bullet“) per includerle in modo che, all’occorrenza, i propri sviluppatori possano utilizzarle.
Sorprendentemente, Torvalds non si è detto contrario.
Ma ovviamente c’è anche l’altro tema attualissimo da cui il Kernel non può sfuggire: l’intelligenza artificiale.
Ricorderete quando abbiamo parlato del progetto AUTOSEL, il maintainer AI del Kernel Linux, o della discussione a proposito dell’identificazione di codice scritto tramite AI. Tutti temi che sono attivamente discussi per arrivare a generare delle vere e proprie linee guida a proposito dell’uso dell’AI, che dovrebbero in qualche modo confinare contributi di questo tipo.
Di questo, e di molto altro, si è discusso all’open-source summit in Korea, dove durante un’intervista raccontata da The Register, il creatore di Linux si è pronunciato su vari temi afferenti il Kernel.
La parte più inattesa riguarda il Vibe Coding, una tecnica che dall’introduzione di ChatGPT & Co. è diventata un mantra per molti sviluppatori che si lasciano trasportare dal flow e dall’intuizione (del chatbot, non loro). A proposito di questo, nuovamente, Torvalds non si è detto assolutamente contrario, ma con dei chiari paletti:
And I actually think that vibe coding may be horrible horrible idea from a maintenance standpoint if you actually try to make a product for it. But I think it’s a great way to make for new people to get involved and get excited about computers and get computers to do something that maybe they couldn’t do otherwise. And so I actually am fairly positive about this all
E in realtà penso che il vibe coding possa essere un’idea terribile dal punto di vista della manutenzione, se si cerca davvero di creare un prodotto serio basato su di esso. Ma credo che sia un ottimo modo per far avvicinare i principianti, farli appassionare ai computer e far fare ai computer qualcosa che magari altrimenti non potrebbero fare. Quindi, in generale, sono piuttosto positivo su tutto questo.
Ed in effetti tutto ruota intorno alla manutenzione, forse vera ricetta segreta che fa funzionare il Kernel da trent’anni a questa parte.
Consistenza e manutenibilità.
Ma abbiamo aperto dicendo proprio questo: è di un progetto straordinario che stiamo parlando.
L’intervista completa, è visibile nella sua interezza qui e copre molti altri aspetti della “vita” all’interno del Kernel Linux, ad esempio coprendo proprio le problematiche di integrazione Rust citate in apertura.
Insomma, vale davvero la pena vederla:
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.



















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