IBM: verso un Internet a 400Gbps

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ibm research

Oggi il centro di ricerca IBM di Zurigo in Svizzera ha presentato una tecnologia ultra compatta e dai bassi consumi energetici per la conversione dei segnali analogici in segnali digitali (Analog to Digital Converter, ADC). A detta di IBM, il componente sarebbe in grado di quadruplicare le velocità di trasferimento dati tra datacenter, portandole ad un massimo di 400Gbps (Gigabit per secondo). Gli ADC esistono già oggi e sono richiesti per regolare il trasferimento dei dati lungo la fibra ottica che trasporta il traffico dati di Internet. L’ADC ha la forma di un piccolo processore e ne sfrutta la stessa nanotecnologia, in questo modo sarà possibile produrlo senza investimenti eccessivi (immagine).

Il prototipo di questo ADC è stato sviluppato da IBM con la collaborazione della Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne ed è stato presentato oggi alla ISSCC di San Francisco, la fiera internazionale dei circuiti in stato solido. L’esigenza di raggiungere velocità di scambio dati sempre più alte è di pari passo con l’accrescere dei dati trasferiti: nel 1992 i trasferimenti giornalieri di dati erano circa intorno ai 100 Gigabyte, mentre rispetto ad allora oggi ne è registrato un incremento di 20 milioni di volte. Ovviamente l’ADC è solo uno dei tanti componenti di networking dell’infrastruttura di Internet, ma è “una delle fondamenta: una volta che i dati sono in formato digitale, il resto è in discesa” (Pier Andrea Francese, ricercatore IBM del laboratorio).

La pubblicazione sotto forma di ricerca scientifica è stata pubblicata qui

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