Dopo la fine degli aggiornamenti e del supporto Microsoft per XP molte istituzioni, organizzazioni e utenti stanno pensando di migrare il proprio sistema operativo verso Linux. Per le grandi organizzazioni come i comuni delle città europee di Monaco e Vienna questo passaggio è complesso perché coinvolge il cambiamento dei processi lavorativi, mentre se parliamo di singoli utenti desktop la vera difficoltà è solo l’abitudine all’utilizzo di (alcune) applicazioni e dell’interfaccia grafica.
Proprio per diminuire la differenza di utilizzo tra Windows e Linux sono nati nel tempo progetti come Look XP e sistemi operativi che fossero in grado di rendere la potenza del kernel Linux alla portata di tutti. Linux Mint è un sistema basato su Ubuntu e Debian che ha orientato la propria mission alla semplicità di utilizzo fin dal suo primo rilascio. Da un paio di settimane è stata rilasciata la release candidate per la nuova versione 17 nominata “Qiana”; la funzionalità più importante in questa nuova versione è la possibilità di scegliere l’interfaccia grafica tra due alternative: MATE, basato su GNOME 2, e Cinnamon, un desktop sviluppato da Mint a partire da GNOME 3. La particolarità di Mint, che lo differenzia dai sistemi Linux tradizionali e la presenza di software proprietari già preinstallati come Adobe Flash e driver per schede grafiche; sebbene molti appassionati Linux possano storcere il naso di fronte a questa scelta, la si può considerare idonea alla diffusione su larga scala di un sistema operativo che debba fungere da alternativa primaria a Windows: nessun utente medio infatti si aspetta di accendere il proprio computer e non poter vedere un DVD o un video sul web senza dover passare da avvertimenti, accettazione di licenze, etc…
Consiglio vivamente a chi fosse in procinto di rottamare un vecchio PC per amici o parenti, per poi comprarne uno nuovo con Windows 7 o 8, di ripensarci e installare Mint!
Lascia un commento