I pensieri su systemd di Nussbaum, Debian Project Leader a fine mandato

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Debian

Come abbiamo annunciato qualche giorno fa è tempo di elezioni in casa Debian, infatti il ruolo di Debian Project Leader che è stato ricoperto negli ultimi due anni da Lucas Nussbaum è stato reso vacante dalla sua scelta di non ricandidarsi.

Tempo di bilanci quindi per l’attuale Debian Project Leader il quale, in questa interessante intervista rilasciata a iTWire, tira le somme del suo mandato che a detta di molti è stato fra i più complicati.
Testimone della scelta di adottare systemd (di cui abbiamo ampiamente parlato in questi mesi) come sistema di init di default nella prossima release di Debian, Jessie, questi due anni sono stati per Nussbaum molto intensi.

A proposito della decisione di adottare systemd (i cui sviluppatori fortunatamente no, non hanno forkato il Kernel) Nussbaum si pronuncia così:

In retrospect, I do not really think that this could have been handled much better: it is just the kind of decision that is hard to make for organisations like Debian that value making correct and well-informed technical decisions.

(Retrospettivamente non credo potesse essere gestito meglio: è solamente il tipo di decisione realmente complicata da fare all’interno di organizzazioni come Debian che danno valore alle decisioni tecniche prese in maniera corretta ed informata.)

Interessante poi la domanda successiva, riferita allo stato di salute generale del progetto, soprattutto in merito alla perdita di stimoli che lo stesso Nussbaum aveva accusato negli scorsi mesi:

Well, one positive outcome of the init system debate is that it proved how much everyone cared about Debian. The fact that Canonical decided to drop upstart just days after the decision was made in Debian showed how much Debian’s derivative distributions value Debian as a solid technical foundation for their own projects. So, in a rather strange move, this whole saga kind of put Debian back at the centre of the ecosystem.

(Una delle cose positive del dibattito sul sistema di init è stata il fatto di provare quanto ognuno tenesse a Debian. Il fatto che Canonical abbia deciso di rinunciare ad upstart dopo la decisione di Debian ha mostrato quanto le distribuzioni derivate ritengano Debian un fondamento tecnico solido per i loro progetti. Quindi, in una maniera un po’ strana, tutta questa vicenda ha riportato Debian di nuovo al centro dell’ecosistema.)

Al di là quindi della polemica Poettering, quanto effettivamente espresso da Nussbaum trova riscontro nella realtà.
E sempre nella realtà forse è giusto concentrare i propri ragionamenti in merito al futuro sia di Debian che in generale di tutte le distribuzioni. Il futuro, che passa da Debian Jessie, da Red Hat 7, così come ad esempio da CoreOS e Docker, va in direzione di systemd. Si può scegliere di sposarne gli (enormi) vantaggi accettando le (non) poche negatività, o si può far finta che systemd non sia qui per restare. E sì, ogni riferimento al progetto Devuan è assolutamente voluto 🙂 .

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

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