La decadenza di SourceForge

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10/15 anni fa, per chi lavorava nell’IT o si dilettava con Linux e lo sviluppo OpenSource, due erano i siti di riferimento: Slashdot, per rimanere informati con le news e SourceForge, dove trovare le ultimissime novità in tema di software OpenSource.

Quest’ultimo veniva considerata la vetrina de-facto per pubblicare e rendere disponibile al mondo intero il proprio progetto ed ospitava alcuni dei software più famosi in ambiente desktop e server (tra questi PostgreSQL, VLC Media Player ed Apache).

Ultimamente però, non solo questo sito è diventato di uso sempre più marginale (considerando anche l’abbassamento dei costi di self-hosting), ma pare stia cercando attivamente di boicottare se stesso.

La novità (anche se di novità non si tratta, poiché sono oramai diversi mesi che prosegue in queste attività) è quello di prendere gli installer dei software e ripacchettizzarli includendo adware e spyware.

Ovviamente, il tutto a beneficio di SourceForge stesso, poiché i pagamenti per la visualizzazione e l’installazione di questi software sono a favore proprio di SourceForge.

A differenza di qualcuno che sostiene come questo comportamento venga perpetuato solo su piccoli software abbandonati, sembra che il problema sia molto più diffuso ed applicato anche a programmi a larga base di utilizzo, ad esempio MPlayer (e la sua variante MPlayerX), LibreOffice, MySQL, GIMP e diversi altri.

Per fare questo, SourceForge ha preso il controllo degli account di quei progetti (quasi tutti abbandonati da quella piattaforma, perché oramai considerata vetusta) e ricreato l’installer, aggiungendo le “offerte” e creando inoltre un mirror del progetto stesso al fine di farlo apparire come ultimo aggiornamento disponibile.

Entrambi i siti (Slashdot e SourceForge) sono stati acquisiti 18 mesi fa da DHI Group che, come prima cosa, ha voluto fare un restyling di Slashdot per renderlo più “moderno”, causando però una campagna tra gli utenti per boicottarlo.

Insomma, abbiamo praticamente perso due delle vetrine storiche per l’OpenSource e, perderle in questo modo, risulta ancora più doloroso.

Utente Linux/Unix da più di 20 anni, cerco sempre di condividere il mio know-how; occasionalmente, litigo con lo sviluppatore di Postfix e risolvo piccoli bug in GNOME. Adoro tutto ciò che può essere automatizzato e reso dinamico, l’HA e l’universo container. Autore dal 2011, provo a condividere quei piccoli tips&tricks che migliorano il lavoro e la giornata.

3 risposte a “La decadenza di SourceForge”

  1. Avatar RiccardoC
    RiccardoC

    che tristezza, ma era ormai da tanto tempo che su SF c’era più spazzatura che altro… ma oggi per fortuna abbiamo github, bintray etc. etc. 🙂

  2. Avatar Raoul Scarazzini
    Raoul Scarazzini

    Rimane il fatto che dopo Mandriva (http://www.miamammausalinux.org/2015/05/che-fine-hanno-fatto-le-distribuzioni-linux-piu-promettenti/ ) un altro pezzo di cuore se ne va… E vabbeh consoliamoci con gli “amanti” che hai citato 😀

  3. Avatar RiccardoC
    RiccardoC

    non li definirei “amanti”, mi piace più pensare che siamo rimasti vedovi e ci siamo risposati!
    Quanto a mandriva sono sempre stato debianista e ubuntista, ma comunque mi dispiace lo stesso..

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