Tramite Linux, veniamo a contatto giornalmente con il progetto GNU. Originariamente lanciato da Richard Stallman come alternativa Free Software ai commerciali Unix (era il lontano 1984), da allora diversi progetti sono entrati a far parte di questo set di tool liberi con l’intento di realizzare un sistema operativo completo.
Recentemente, guardando le grande aziende, l’interesse è molto vivido per quanto riguarda le reti neurali, gli algoritmi di Deep Learning e, più in generale, le intelligenze artificiali.
Gli ultimi successi da parte di Google, come AlphaGo o il riconoscimento dei contenuti delle immagini tramite algoritmi di DeepLearning, e di IBM che, tramite Watson, è arrivata a gestire l’accoglienza di un grande hotel, hanno attirato un sacco di attenzione anche dalla stampa generalista.
In questi giorni anche il progetto GNU, grazie allo sviluppatore Jean Michel Sellier, si mette in gioco presentando GNU Gneural Network.
Si tratta di una rete neurale programmabile che, nell’attuale release 0.0.1, è in grado di apprendere semplici operazioni, implementando una rete di neuroni LSTM (Long Short Term Memory) utilizzabile come base per lo sviluppo del deep learning.
I motivi dietro l’avvio di questo progetto sono prevalentemente etici:
Nowadays, companies such as Google and IBM are doing a great service to all of us by showing what can be achieved by using Artificial Intelligence (AI). […] But the fact that only companies and labs have access to this technology can represent a threat. First of all, we cannot know how money driven companies are going to use this novel technology. Second, this monopoly slows down technology adoption.
Recentemente, società come Google e IBM stanno facendo un gran servizio a tutti noi mostrandoci cosa si più ottenere usando l’Intelligenza Artificiale (AI). Ma il fatto che solo le società ed i laboratori hanno accesso a questa tecnologia rappresenta un pericolo. Primo, non possiamo sapere come le aziende spinte dai soldi useranno questa nuova tecnologia. Secondo, questo monopolio rallenta l’adozione della tecnologia stessa.
Questo abbraccia l’ideale di fondo del progetto GNU (e della Free Software Foundation) per cui la libertà (del software) incentiva l’adozione e, di conseguenza, l’evoluzione dello stesso.
As a matter of fact, data and trained neural networks are rarely shared, and one should always remember that in practice without the training data it is almost impossible to duplicate results (even when the source code is available).
Di fatto, i dati e le reti neurali istruite sono raramente condivisi, e bisogna sempre tenere a mente che senza i dati di apprendimento è praticamente impossibile duplicare i risultati (anche quando il codice sorgente è disponibile).
E, come se non bastasse, sulla pagina principale del progetto viene esposta la domanda etica per antonomasia:
We should ask ourselves: Do we really want that only a few can use AI? Should not Progress and Knowledge be for everyone instead?
Dovremmo chiederci: Vogliamo davvero che solo in pochi possano usare una AI? Il Progresso e la Conoscenza non dovrebbero essere invece per tutti?
Tutte alte motivazioni, vedremo se gli sviluppi porteranno a qualcosa di concreto e, soprattutto, open.
Utente Linux/Unix da più di 20 anni, cerco sempre di condividere il mio know-how; occasionalmente, litigo con lo sviluppatore di Postfix e risolvo piccoli bug in GNOME. Adoro tutto ciò che può essere automatizzato e reso dinamico, l’HA e l’universo container. Autore dal 2011, provo a condividere quei piccoli tips&tricks che migliorano il lavoro e la giornata.
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