HP: la risposta per il firmware che blocca cartucce di terze parti

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hpNon è dato sapere se solo per le proteste arrivate o se qualche merito va anche alla lettera di EFF, ma c’è già una reazione. Infatti HP in prima persona risponde già con un post sul blog dell’ufficio stampa.

Il comunicato si apre con una piccola -e ovvia- autoglorificazione (“HP progetta i migliori e più sicuri sistemi di stampa del mondo.”), poi troviamo un breve riassunto della vicenda -e che minimizza l’impatto dell’aggiornamento firmware-, infine si spiega che l’intenzione era evitare che l’uso di cartucce “non testate” creasse problemi di performance/qualità/sicurezza – nonché proteggere la loro “proprietà intellettuale” -. Ma qui, qualcosa di inaspettato: HP fa marcia indietro. Intendiamoci, non totale né apertamente esplicita, ma nelle azioni annunciate (e in alcune frasi) chiara.

Innanzitutto un abbozzo di scuse:

We should have done a better job of communicating about the authentication procedure to customers, and we apologize.

Avremmo dovuto fare un miglior lavoro di comunicazione ai clienti riguardo la procedura di autenticazione, e ci scusiamo.

Immediatamente seguito da una precisazione che circoscrive ancora l’impatto dell’aggiornamento:

It is important to understand that all third party cartridges with original HP security chips continue to function properly.

È importante capire che tutte le cartucce di terze parti con chip di sicurezza originali HP continuano a funzionare correttamente.

E dall’annuncio di un aggiornamento che annulli l’aggiornamento incriminato:

As a remedy for the small number of affected customers, we will issue an optional firmware update that will remove the dynamic security feature.

Come rimedio per il piccolo numero di utenti colpiti, metteremo a disposizione un aggiornamento opzionale del firmware che rimuoverà la feature di sicurezza dinamica.

L’aggiornamento ancora non è disponibile, e -quando lo sarà- verrà annunciato in un forum a questo link.
Dicevamo marcia indietro non completa, tanto che il comunicato si chiude con quella che potrebbe suonare quasi come una minaccia:

We will continue to use security features to protect the quality of our customer experience, maintain the integrity of our printing systems, and protect our IP including authentication methods that may prevent some third-party supplies from working.

Continueremo ad usare feature di sicurezza per proteggere la qualità dell’esperienza dei nostri clienti, mantenere l’integrità dei nostri sistemi di stampa e proteggere la nostra IP (N.d.T. Intellectual Property – proprietà intellettuale) includendo metodi di autenticazione che potrebbero impedire di funzionare ad alcuni ricambi di terze parti.

Il caso, quindi, è quasi sicuramente destinato a ripetersi. Ma per chi vuole vedere il bicchiere mezzo pieno, si può far notare che è stata data risposta a alla prima delle cinque richieste fatte da EFF. E -a voler forzare un poco la cosa- l’ultima frase risponde anche alla quarta:

However, we commit to improving our communication so that customers understand our concerns about cloned and counterfeit supplies. Again, to our loyal customers who were affected, we apologize.

Comunque, ci impegniamo a migliorare la nostra comunicazione cosicché i clienti capiscano le nostre preoccupazioni per ricambi clonati e contraffatti. Ancora, ai nostri leali clienti che siano stati colpiti, chiediamo scusa.

Ho coltivato la mia passione per l’informatica fin da bambino, coi primi programmi BASIC. In età adulta mi sono avvicinato a Linux ed alla programmazione C, per poi interessarmi di reti. Infine, il mio hobby è diventato anche il mio lavoro.
Per me il modo migliore di imparare è fare, e per questo devo utilizzare le tecnologie che ritengo interessanti; a questo scopo, il mondo opensource offre gli strumenti perfetti.

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