Rilasciato il compute module 3 di Raspberry Pi

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Per noi il Raspberry Pi è un bel giocattolino: grazie alla flessibilità di Linux possiamo usarlo per crearci in casa il server che ci serve o studiare una qualche tecnologia. Con Raspberry si realizzano riproduttori multimediali (KODI), NAS, interi cluster… L’unico limite è il dispositivo in sé, in quanto non può essere considerato in alcuna circostanza ad alte prestazioni, ma accettato questo le possibilità sono davvero molte, a costi sia dei dispositivi sia di mantenimento davvero bassi.

Il produttore (Raspberry Foundation) è talmente consapevole di questa flessibilità che già da aprile 2014 vende una scheda, chiamata compute module,  che offra solo la potenza di calcolo del Raspberry Pi e le connessioni per le periferiche. Ha un formato paragonabile ad una SODIMM, in cui tutti i connettori presenti normalmente (HDMI, audio, Ethernet, GPIO) sono semplicemente eliminati e lasciati come contatti elettrici del connettore (in formato DDR2). Grazie ad esso, chiunque può disegnare e realizzare un dispositivo in cui il cuore non sia una semplice CPU, ma un intero sistema.
L’idea è stata un vero successo, anche perché la scheda stessa, con meno componenti, costa anche un poco meno, ma cominciava a soffrire un po’ dell’età e della potenza limitata della prima versione del Raspberry Pi.

Il 16 gennaio è stato annunciato il rilascio di CM3, ovvero del compute module con hardware del Raspberry Pi3. Rispetto alla versione vecchia il salto è davvero notevole, promettendo un aumento della potenza di circa 10 volte:

  • raddoppiata la RAM, da 512MB a 1GB
  • architettura passata da ARMv6 a ARMv8, ovvero anche da 32 a 64 bit
  • quattro core invece di uno
  • aumentato del 30% il clock, da 900MHz a 1,2GHz
  • integrati WiFi e Bluetooth

Questo aumento di prestazioni (e capacità) si portano dietro una richiesta energetica notevolmente maggiore; per questo motivo la vecchia versione non è stata ritirata dal commercio, ma ancora offerta per quelle applicazioni in cui l’uso di energia o la dissipazione del calore prodotto sono critici.

Le versioni del CM3 saranno due, con o senza 4GB di eMMC integrata (chiamata CM3L, Lite), rispettivamente offerte a 30$ e 25$, che affiancano il vecchio CM portato a 25$.

Ho coltivato la mia passione per l’informatica fin da bambino, coi primi programmi BASIC. In età adulta mi sono avvicinato a Linux ed alla programmazione C, per poi interessarmi di reti. Infine, il mio hobby è diventato anche il mio lavoro.
Per me il modo migliore di imparare è fare, e per questo devo utilizzare le tecnologie che ritengo interessanti; a questo scopo, il mondo opensource offre gli strumenti perfetti.

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