Stackoverflow e quel milione di utenti aiutato ad uscire da vim…

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Diciamo la verità, tutti abbiamo cercato, anzi in verità cerchiamo quotidianamente, informazioni, indicazioni, comandi per uscire dalle situazioni più disparate…

Che sia effettuare il revert di un commit git, che sia l’opzione specifica di quel comando che ci permette di fare proprio quel che stavamo cercando.

La fonte, in tantissimi casi, è una sola stackoverflow.org: molto più di un sito, un’intera community di esperti che collaborano cercando di uscire indenni dai problemi di ogni giorno.

Ebbene, nella categoria delle popular questions il 23 di maggio è stato raggiunto un risultato decisamente ragguardevole: un milione di visite.

La domanda? Semplice. Come esco da VIM?

La popolarità di questo tema è in continua crescita e come raccontano i dati statistici presenti nel blogpost sul sito di stackoverflow ci sono aspetti decisamente curiosi che la riguardano.

Ad esempio c’è stato un incremento esponenziale delle visite dal 2013 al 2015, con un picco proprio all’inizio di quest’ultimo anno. La maggioranza di visite infine proviene da tre paesi: Ucraina, Turchia e Indonesia (l’Italia è al nono posto). Chi sa uscire meglio da VIM? I cinesi.

Nel dubbio, ad ogni modo, lo scriviamo anche qui:

  • Premere il tasto esc
  • Digitare “:q”
  • Premere il tasto invio

E se avete modificato qualcosa? Beh, lasciamo a voi il piacere della scoperta, magari con una ricerca su…stackoverflow.org!

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

9 risposte a “Stackoverflow e quel milione di utenti aiutato ad uscire da vim…”

  1. Avatar RiccardoC
    RiccardoC

    indubbiamente vi è un editor “originale”; ha dei comandi completamente diversi da qualunque altro editor sulla faccia della terra ed è tutto fuorché intuitivo. Di fatto, se non lo usi tutti i giorni come editor principale, finisci per ricordare solo le shortcut principali

  2. Avatar Raoul Scarazzini
    Raoul Scarazzini

    Tipo Esc -> :q

    😀 😀 😀

  3. Avatar RiccardoC
    RiccardoC

    per la precisione:
    Esc -> :q!
    nano ilfilechevolevoeditare

    😀

  4. Avatar RiccardoC
    RiccardoC

    sì chiaro, la mia non voleva essere una critica a vi, ed ancora meno visto che è mio coetaneo 😀
    Vi appunto ha una sua filosofia, risalente a quei tempi, che è molto diversa dalla filosofia degli editor moderni (anche io su un editor moderno mi sono messo la shortcut per avviare la modalità vi, ma finisco per non usarla quasi mai) e non si trova in altri programmi; è questo che fa sì che sia sfruttabile solo da chi lo usa come unico editor o quasi, soprattutto per chi con gli editor ci vive perché, per esempio, scrive codice per lavoro (come me).
    Insomma saranno almeno 10 anni che mi riprometto “quest’anno imparo ad usare vi sul serio”, ma regolarmente faccio un passo avanti e due indietro: riesco ad editare un file, ma tendo ad usarlo solo quando non ho altro. Ho pure comprato un libro per capirne a fondo la filosofia, ma i comandi avanzati non vogliono proprio entrarmi in testa; lo so che è facilissimo dirgli di spostare il cursore avanti di 27 caratteri, ma nel 99% dei casi non è il ragionamento che faccio quando sto editando un file!

  5. Avatar Kim Allamandola
    Kim Allamandola

    Personalmente mi trovo assai meglio con concetti “antichi” (Emacs nel mio caso, usato quasi per tutto, vim solo per cose veloci se non ho un emacs server o tramp sottomano) che con certi mostri moderni uno o più ordini di grandezza più grandi e con flessibilità, comodità e risultati assai inferiori…

    Potrei però rilevare una cosa: oggi piace giocare facile, imparare ad usare qualcosa clicchettando in giro, per questo ci si limita volontariamente a mostri limitati.

    Sfiderei volentieri un utente Eclipse&c a legger la mail, con tango di tag e ricerca (notmuch-emacs), leggersi i propri feeds, podcasts inclusi (elfeed), avere la propria agenda (org-agenda), le news (gnus), le note (deft), le chat, i templates da esportare al volo in quel che si vuole con org+pandoc&c ecc, tutto con un’interfaccia ottimamente integrata, coerente, con contenuti facilmente linkabili (tipo una mail linkabile in una nota) ecc.

  6. Avatar Kim Allamandola
    Kim Allamandola

    Vorrei proporvi una riflessione un po’ OT, ma non troppo: un tempo la principale sorgente di informazione erano i newsgroups o, in genere in misura minore, le mailing lists. Ora entrambe le soluzioni permettono allora come oggi di salvarsi in locale anche tutti i contenuti (basta aver spazio disco sufficiente), di ricercare in locale, di avere il contenuto pubblicato sparso su catene di server di soggetti diversi con diversi interessi in giro per il mondo ecc. Oggi c’è StackOverflow al posto dei NG, molti spingono agli aggregatori da HN a Google News al posto persino dei feeds.

    Per stringere: tutto quel che un tempo era distribuito, personalmente gestibile, multipiattaforma ecc oggi diventa concentrato in pochi servizi, in genere proprietari e in mano a 4 gatti. Persino i messaggi stan passando dalle mail a WhatsApp&c.

    Non lo trovate *sconveniente*, *inopportuno*, *pericoloso* ecc? Se si magari nel vostro piccolo ricomparite sui ng (al posto anche di Disqus, così per dire), se qualcuno vi chiede WhatsApp fategli notare che può mandarvi benissimo una mail o un sms ecc. Oggi si può, domani non ne sono tanto sicuro.

  7. Avatar RiccardoC
    RiccardoC

    guarda non è una sfida a chi è più bravo; che ognuno usi quello con cui si sente più produttivo. Personalmente nel lavoro alterno un IDE e la shell; certe cose sono più rapide ed immediate con l’IDE, altre con la shell, mi prendo il meglio dei due mondi senza problemi. E dove è utile, ben vengano altre app desktop.
    Eclipse? Per carità… un mattone senza speranza.

  8. Avatar Kim Allamandola
    Kim Allamandola

    Non era inteso in quel senso, quel che volevo dire è che oggi si sono perse certe UI come Vim e come Emacs che pur con una certa curva di apprendimento (neanche così spaventosa dato che si può esser produttivi in poco tempo e apprendere con calma il resto) che aprivano un mondo di possibilità: dentro Emacs posso fare e linkare quasi tutto. Mi posso scrivere un memo con link alla mia posta, avere un foglio di calcolo avanzato (estensibile tra l’altro in-line, con ogni linguaggio di programmazione supportato da org-babel) un word processor non così minimale (org-mode con immagini anche in-line, LaTeX ben visualizzatato ecc) che può esportare ed importare via pandoc come ogni altro software del genere al volo, posso vedere pdf in line, con supporto alle annotazioni ecc. ‘Somma è qualcosa che implementa in salsa appena diversa quel che PLan9/RIO fa(ceva).

    Oggi nessuna applicazione è in grado di darti questo livello di integrazione, flessibilità ed estendibilità e a ben guardare non è che le applicazioni attuali ti diano molto altro in cambio…

    Si è persa la libertà di avere il proprio ambiente, fatto come si vuole, in locale sulla propria macchina coi propri dati, con l’utente persona attiva e parte della community, per finire in “prigioni” locali o cloud che siano dove al massimo si può spostare qualche componente delle GUI in giro, dove insomma più di avere “il codice” e partecipare alla community ci si trova ad esser meri utenti-“consumatori” di servizi terzi.

  9. Avatar kidpixo
    kidpixo

    Nonostante sia uno sfegatato utente vim (vim e emacs sappiamo come vanno d’accordo) non posso fare altro che confermare. Piano piano ti costruisci un editor come tu lo vuoi e non il contrario.

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