Stallman, Canonical e quell’amore di Microsoft verso Linux ancora incomprensibile (per qualcuno)

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Notizia del giorno: Microsoft ama Linux. Ok, scherzo, è un pezzo che questa non è più una notizia.

Riformuliamo.

Notizia del giorno: Canonical ha annunciato un coinvolgimento rinnovato con il team Azure di Microsoft finalizzato alla creazione di un Kernel Linux su misura, che funzioni sulle immagini cloud di Ubuntu 16.04 LTS.

Ecco, forse ci siamo, nel senso che vedere un pacchetto kernel che nel nome presenta la dicitura Azure, precisamente 4.11.0-1011-azure, un certo effetto lo fa.

Ma non è finita qui, perché alla luce di tutto questo Richard Stallman, incredibilmente silente sino ad oggi su questi argomenti, ha pensato bene di pronunciarsi esprimendo tutto il suo disappunto ed accusando Microsoft, rea di aver creato Windows Subsystem for Linux (WSL), di voler estinguere il software che gli utenti possono eseguire, copiare, distribuire, studiare, cambiare e migliorare in libertà.

Queste le sue parole:

It certainly looks that way. But it won’t be so easy to extinguish us, because our reasons for using and advancing free software are not limited to practical convenience.

Sembra esattamente così. Ma non sarà così facile estinguerci, perché le nostre ragioni nell’usare e far progredire il free software non limitate alla comodità pratica.

Concluse con un deciso:

We want freedom. As a way to use computers in freedom, Windows is a non-starter.

Vogliamo libertà. Nella gara per usare i computer in libertà Windows è fuori

Dichiarazioni in netta contrapposizione a quelle di Mark Shuttleworth, CEO di Canonical il quale afferma invece come:

Microsoft is a different company now, with a much more balanced view of open and competitive platforms on multiple fronts

Microsoft è una società diversa ora, con una visione molto più equilibrata delle piattaforme open e competitive su molteplici fronti

I tempi sono quindi cambiati come dimostra il nuovo coinvolgimento di Microsoft come sponsor della Open Source Initiative o è tutto un grande complotto nei confronti della libertà di espressione?

È giunta l’epoca della serena competitività o è sempre e comunque necessario tenere la guardia alzata verso i nemici della libertà?

Il clima da guerra fredda tra il mondo Microsoft e Linux è davvero un lontano ricordo o c’è davvero una lotta in corso per l’estinzione dei difensori del free software?

Siamo soli nell’universo?

Non si sa, ma nel frattempo è palese come tutti dovremmo imparare ad essere sereni come Bill. Bill Gates, intendo, il quale si è detto pentito di aver deciso per la combinazione CTRL+ALT+DEL e, se potesse tornare indietro, opterebbe per un tasto solo.

E’ proprio vero, dovremmo essere tutti come Bill.

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

2 risposte a “Stallman, Canonical e quell’amore di Microsoft verso Linux ancora incomprensibile (per qualcuno)”

  1. Avatar Kim Allamandola
    Kim Allamandola

    Soli? No, solo sempre meno. La guerra fredda non è mai finita, solo la stiamo perdendo proprio quando pensavamo che stesse andando meglio.

    Per tornare all’IT un tempo avevamo vari OS e architetture in concorrenza tra loro, ognuna con le sue peculiarità ma per lo più con quote di mercato significative. L’interoperabilità non era semplice ma c’era “abbastanza” e la migrazione era assistita dal subentrante. Oggi abbiamo quasi solo x86, una fetta marginale di arm e 2/3 OS in mano a 2/3 aziende. Domani? Preparatevi a trovare Windows installato come un firmware nelle schede madri, GNU (userland) come “applicazione” scaricabile dallo “store” del venditore della scheda madre e dati rigorosamente “in cloud” come ogni algoritmo di qualche rilievo.

    Il succo è che con l’espansione dell’informatica anche noi “tecnici” finiamo nelle forche caudine tipiche del “compratore da gdo”, volenti o nolenti. Se non si cambierà l’educazione, se non si imporrà a livello normativo di impiegare solo software libero, toolchain di sviluppo e deploy incluse non potremo che aspettare la clava. Non vedo altre strade.

  2. Avatar volcente
    volcente

    E’ sempre e comunque necessario tenere la guardia alzata verso i nemici del software libero. Anche perché stanno vincendo la partita.

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