Uno dei componenti fondamentali dell’informatica è sempre stato il database, e nel panorama opensource PostgreSQL è sempre stato un attore protagonista, specialmente in ambito enterprise. Ed è un po’ che non ne parliamo…
Proprio ieri è stata rilasciata l’ultima (attesa) versione, la 10.0, che include tutta una serie di miglioramenti sia in usabilità che in prestazioni. Sono tutte migliorie tecniche, e tutte per addetti ai lavori, quindi ne faremo solo un rapido elenco:
- Replica logica (Logical Replication)
L’alta affidabilità richiede (solitamente) la replica dei dati in vari server, affinché in caso di errore di uno, un altro sia disponibile; l’unica tecnica finora disponibile era una replica dell’intero server (e di tutti i database gestiti dallo stesso). Con questa nuova funzionalità, si potrà replicare un database alla volta o anche solo una singola tabella, fornendo grande flessibilità. - Partizione delle tabelle dichiarativa (Declarative Table Partitioning)
In un DB le operazioni vengono svolte per tabelle, che possono diventare molto grandi (rallentando le operazioni); una tecnica efficacie è partizionare una tabella limitando le operazioni ad una sola parte. Con questo aggiornamento viene introdotta una serie di comandi per creare queste partizioni, semplificando le operazioni per gli amministratori. - Parallelismo delle query migliorato (Improved Query Parallelism)
La capacità di accorpare ed elaborare più richieste assieme aiuta le prestazioni del DB; le migliorie introdotte parlano prestazioni migliorate dalle due alle quattro volte. - Quorum di modifiche applicate per la replica singola (Quorum Commit for Synchronous Replication)
Le repliche possono essere molte per un solo DB, sia per aumentare la resilienza (la capacità di sopportare server in errore fornendo comunque il servizio), sia per sostenere un traffico maggiore (tipicamente un server può scrivere nel DB, ma tutti possono leggere dai propri dati in locale); in una condizione del genere, un dato viene considerato scritto quando tutti i server coinvolti confermano l’avvenuta scrittura. Con questa funzionalità, si può modificare il numero di copie di cui il server primario ha avuto conferma affinché si consideri il dato al sicuro. - Autenticazione con SCRAM-SHA-256 (SCRAM-SHA-256 authentication)
La sicurezza è sempre fondamentale, e l’implementazione di questa tecnica (Salted Challenge Response Authentication Mechanism) a 256 bit fornisce un livello davvero elevato (se non il più elevato disponibile).
Parecchie novità, quindi! Se qualcuno volesse approfondire, rimandiamo all’annuncio ufficiale.
Ho coltivato la mia passione per l’informatica fin da bambino, coi primi programmi BASIC. In età adulta mi sono avvicinato a Linux ed alla programmazione C, per poi interessarmi di reti. Infine, il mio hobby è diventato anche il mio lavoro.
Per me il modo migliore di imparare è fare, e per questo devo utilizzare le tecnologie che ritengo interessanti; a questo scopo, il mondo opensource offre gli strumenti perfetti.
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