eelo: una distribuzione Android Open Source

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Dopo la triste disfatta di Ubuntu Phone e Firefox OS, ma anche il successo di qualche mese fa della campagna per Librem Phone, arriva una nuova campagna di crowfounding per eelo: un OS mobile completamente Open Source, con un occhio di riguardo per la privacy.

L’idea è di Gaël Duval, il creatore di quella che fu Mandrake Linux (momento amarcord: è stata la mia prima distro Linux), che si è detto stanco delle grandi Google ed Apple che invadono costantemente la privacy dell’utente per poi rivendere i dati a terzi:

I’m not happy with this situation because iOS is proprietary and I prefer Open Source Software. […]

Also I’m not happy with Google and others. They have become too big and are tracking us by catching a lot of information about what we do. They want to know us as much as possible to sell advertising. Like millions others, I’VE BECOME A PRODUCT OF GOOGLE.

Non sono contento di questa situazione perché iOS è un sistema proprietario ed io preferisco software Open Source. […]

Non sono nemmeno contento di Google e degli altri. Sono diventati troppo grandi e ci tracciano raccogliendo moltissime informazioni su quello che facciamo. Ci vogliono conoscere il più possibile per poi vendere spazi pubblicitari. Come milioni di altre persone, SONO DIVENTATO UN PRODOTTO DI GOOGLE.

eelo è un fork di LinageOS, distribuzione Android Open Source in grado di far girare le applicazioni più popolari, ma utilizzerà un serie di alternative open per tutti i servizi Google, tra cui:

  • OpenStreetMaps al posto di Maps;
  • OwnCloud/NextCloud al posto di Drive;
  • F-Droid/APKPure al posto di Play Store.

Considerando i precedenti non proprio floridi di colossi come Mozilla e Canonical, la riuscita di eelo desta un po’ di scetticismo; resta comunque molto positivo il fatto di voler offrire un’alternativa valida e sicura ad un iOS o un Android Stock. E, dato che la campagna su Kickstarter ha già raggiunto il proprio obbiettivo (di “soli” 25.000 dollari, il minimo indispensabile per avviare il progetto e dare da mangiare agli sviluppatori), anche gli utenti potenziali non sembrano affatto indifferenti alla questione.

Affascinata sin da piccola dai computer (anche se al massimo avevo un cluster di Mio Caro Diario), sono un’opensourcer per caso, da quando sono incappata in Mandrake. Legacy dentro. Se state leggendo un articolo amarcord, probabilmente l’ho scritto io.