Valve: Steam Networking Socket library sarà OpenSource

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Valve fa sul serio con il mondo Linux e per dimostrarlo sta per rendere OpenSource un altro pezzetto di codice.

Dopo i driver grafici, ora è la volta della della GameNetworkingSockets, una libreria basata sul protocollo TCP pensata per gestire la parte di networking utilizzata attualmente nei giochi.

CS:GO e Dota 2, ad esempio, sono tra i titoli più popolari ad utilizzare già questa libreria.

La libreria sarà rilasciata sotto licenza BSD modificata (3 clausole), versione che consente la redistribuzione senza limiti per qualsiasi scopo a patto che le note di copyright rimangano invariate; è limitato anche l’uso dei collaboratori senza permesso.

Le feature preannunciate:

  • Protocollo connection-oriented, simile al TCP;
  • I messaggi possono essere più grandi dell’MTU, sarà il protocollo a dividerli e ricomporli;
  • Encryption;
  • Strumenti per la simulazione di perdita di pacchetti e statistiche dettagliate.

Ma la cosa più intrigante è sicuramente:

[…] many files have “steam” in their name. But Steam is not needed. […]

Even if you don’t make games or aren’t on Steam, feel free to use this code for whatever purpose you want.

Molti file includono il nome “steam”. Ma Steam non è necessario. Anche se non sviluppate giochi o non utilizzate Steam, sentitevi liberi di riutilizzare il codice per qualsiasi scopo.

Insomma, sembra che Valve abbia messo un po’ di carne al fuoco!

Al momento purtroppo non si hanno date. Il repo su GitHub è praticamente vuoto e sulla tempistica è solamente indicato un Coming Soon (che stando alle unita di misura del tempo di Valve potrebbe anche essere parecchio).

In ogni caso, da piccola gamer, fa piacere vedere che Linux sia preso sempre più seriamente in considerazione anche per il gaming!

So… who’s next?!

Affascinata sin da piccola dai computer (anche se al massimo avevo un cluster di Mio Caro Diario), sono un’opensourcer per caso, da quando sono incappata in Mandrake. Legacy dentro. Se state leggendo un articolo amarcord, probabilmente l’ho scritto io.

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