Stallman su Azure Sphere OS di Microsoft: un passo positivo. Aspetta un attimo…

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Che sia destinato a cadere anche l’ultimo muro? Abbiamo già parlato di Azure Sphere OS, ila “distribuzione” Microsoft basata su Linux e destinata ai device IoT e soprattutto al fatto che questo prodotto sia basato su un Kernel Linux. La questione, inedita di per sé, ha shockato l’ambiente IT in quanto ha segnato il crollo dell’ultima barriera di separazione tra Microsoft e Linux. Ormai il terreno di azione è esattamente lo stesso, e per chi è cresciuto a pane e Steve Ballmer la questione non potrà mai essere liquidata con un semplice “è un segno dei tempi che si evolvono”.

Figurarsi quando poi si legge dell’intervista che Linux Magazine ha fatto a Richard Stallman nella quale il padre fondatore della Free Software Foundation, imbeccato sul nuovo prodotto Microsoft, afferma candidamente:

That’s good. That program is free software. It’s released under a free software license I wrote, which requires redistributors to respect the freedom of users and Microsoft is even going to respect the users freedom with regards to that particular program. Well, I’m glad about that.

E’ una cosa positiva. Quel programma è free software. E’ rilasciato sotto la licenza free software che io ho scritto, che impone a chi la distribuisce di rispettare la libertà degli utenti e Microsoft sarà tenuta a rispettare la libertà degli utenti per questo specifico prodotto. Quindi, sì, sono felice di questa cosa.

Come dare torto al buon Richard del resto: i fondamenti del prodotto lo rendono a tutti gli effetti free software pertanto Microsoft dovrà attenersi ai dettami della FSF in materia. E’ vero che poi l’intervista continua con qualche critica mossa da Stallman per l’uso del termine “open source” all’interno del prodotto, a suo dire inserito per rendere più accettabile alle aziende l’utilizzo di licenze copyleft, ma il fatto rimane: Microsoft ha fatto qualcosa e Richard Stallman se ne è detto felice.

Se non è un segno dei tempi che si evolvono questo, cos’altro lo può essere?

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

8 risposte a “Stallman su Azure Sphere OS di Microsoft: un passo positivo. Aspetta un attimo…”

  1. Avatar davide
    davide

    Anche se si potrebbero aprire discussioni interminabili su quanto sia realmente vera questa affermazione in termini assoluti a me piace pensarla così: alla fine abbiamo vinto. Se non puoi battere un nemico invincibile ti ci allei e ne trai beneficio, è quello che ha fatto Microsoft.
    Non può non venire in mente la frase di Gandhi usata da Red Hat per la sua bellissima pubblicità:
    First they ignore you…
    Then they laugh at you…
    Then they fight you…
    Then you win…

  2. Avatar Raoul Scarazzini
    Raoul Scarazzini

    Non la vedrei in termini così drastici. Il conflitto è sempre stato più fra gli interpreti che non fra le tecnologie. Ballmer, nella sua miopia comunque giustificata dal proprio background (probabilmente cosa sia Linux non lo sa nemmeno ora), cercava di preservare la sua creatura, senza capire che l’interoperabilità sarebbe andata a beneficio di entrambi. Il nuovo e moderno CEO di Microsoft queste cose le sa bene ed i fatti lo dimostrano.
    Quindi non c’è vittoria e non c’è sconfitta, c’è solo il business che Microsoft, volenti o nolenti, fa ancora meglio di tutti.
    Red Hat in questo senso non è da meno, come tutti con pregi e difetti, vedi lo spacciare una frase come detta da Gandhi, quando in realtà di Gandhi non è 🙂 (https://www.snopes.com/fact-check/first-they-ignore-you/)

  3. Avatar sabayonino
    sabayonino

    Mi piacerebbe sentire le opinioni di Balmer 😀 in merito.

  4. Avatar Raoul Scarazzini
    Raoul Scarazzini

    Secondo me la sua opinione è semplicemente questa:
    https://www.youtube.com/watch?v=04FOUQpnGsc

  5. Avatar davide
    davide

    Si hai ragione è che il mio entusiasmo è di parte 🙂 la mia considerazione non è riferita solo a Microsoft ma più in generale all’accettazione volenti o nolenti di GNU/Linux come alleato dai big del mondo che campa essenzialmente di software closed, cosa un tempo impensabile…Sicuramente saprai come non solo Ballmer in passato abbia cercato di ostacolare GNU/Linux e le tecnologie basate su codice aperto (sopratutto a quello libero per via delle licenze impiegate). E’ rispetto a questa vecchia ostilità ideologica che la ritengo una vittoria perchè appunto non era solo Ballmer a esserne portatore malsano.
    Stavo giusto leggendo il fact-check che linki mentre postavo qui, è una frase a cui tengo molto, smetterò di attribuirla erroneamente a Gandhi 🙂

  6. Avatar Kim ALLAMANDOLA

    Un segno di come anche i “grandi miti” si son stancati… Oggi il software a sorgente aperto non è più una garanzia di libertà necessaria E sufficiente. È solo una delle garanzie di libertà necessarie MA NON sufficienti.

    Qualche tempo fa discutevo di OwnCloud ed OpenStack con un collega: il suo punto è che è software libero, il mio è che sono mostri talmente complessi e incerottati che si fa prima a riscriverli che solo a capire cosa realmente facciano. Quindi averci il codice certo serve, ma di fatto non garantisce NULLA.

    Oggi abbiamo bisogno di software a codice aperto E a sviluppo comunitario e di ferro aperto, sotto il nostro controllo, privo di fw e segreti. Oggi abbiamo compreso che il modello attuale è garanzia di cetrioli giganti. Il grosso problema è che ai tempi d’oro di RMS si passava dai mainframe ai minicomputer, da minicomputer ai personal computer ovvero il terreno per evolvere in libertà c’era. Oggi si comincia a parlare di edge computing la cui mia personale traduzione è: “anche fare un datacenter costa troppo, meglio far comprare il ferro all’utente, fargli pagare pure un servizio ed usare il ferro che ha comprato ed il servizio che paga per farci i comodi nostri a sue spese”.

  7. Avatar Kim ALLAMANDOLA

    In effetti non portano proprio doni, portano cetrioli e non quelli sott’aceto degli aperitivi…

  8. Avatar Kim ALLAMANDOLA

    Oh no, c’è eccome sconfitta: il software libero non è più sviluppato da community per lo più nate intorno ad università ed appassionati, è sviluppato in massima parte da aziende singole per il proprio interesse e la “community” serve solo a scaricare la massa di lavoro enorme e “noiosa” che ogni software si porta dietro.

    Un tempo esser software libero bastava, oggi è chiaro non è più sufficiente per la nostra libertà.

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