Browsh: il browser completo per il terminale

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I siti su internet oggi sono tutti improntati alla grafica, ma i dinosauri come me ricordano il tempo in cui le pagine erano quasi solo testo, con unici vezzi grafici il titolo un po’ più grosso e i link ben evidenziati.

Sempre in quei tempi era possibile usare browser puramente testuali, proprio perché tutte le informazioni erano testuali; che si preferisse links o lynx (ed io sono tra questi, nda), non c’era bisogno di tutta la pesante infrastruttura di server X e Desktop Environment per leggere velocemente un manuale (magari di installazione, chessò, di Arch… 😉 ).

Da allora HTML è progredito, diventando inscindibile dal CSS (ovvero le istruzioni per le decorazioni grafiche), così come dal web dinamico permesso da Javascript: lynx semplicemente non ce la fa più. Ma ecco apparire browsh (ovvero il BROWser per SHell).

In realtà browsh è un browser a metà: si occupa della renderizzazione su terminale, mentre la vera parte di caricamento e comprensione la lascia fare a Firefox in sottofondo. Ma grazie a questo stratagemma, tutta la potenza (e compatibilità) di Firefox è a disposizione, tab comprese (e su un terminale non è cosa da poco). Certo, le immagini rese in ASCIIArt risultano più pixellate di Mario Bros su Atari 2600, ma per tornare ad un sano bianco e nero basta schiacciare Alt+m e – buona parte dei- problemi scompare.
L’opinione personale (e da test molto rapidi e limitati) è che il risultato non sia ancora sufficientemente chiaro ed intuitivo per poter essere davvero efficacie, ma la strada è quella giusta.

Le forme di distribuzione vanno dal programma compilato al container docker; molto interessante questa possibilità, grazie alla quale basta connettersi via SSH al server per poter navigare in via testuale senza dover installare il browser sulla macchina locale (magari lenta o con poco spazio disco, come un Rapspberry Pi Zero).

Che posso dire? L’epoca del terminale non finirà mai! 🙂

Ho coltivato la mia passione per l’informatica fin da bambino, coi primi programmi BASIC. In età adulta mi sono avvicinato a Linux ed alla programmazione C, per poi interessarmi di reti. Infine, il mio hobby è diventato anche il mio lavoro.
Per me il modo migliore di imparare è fare, e per questo devo utilizzare le tecnologie che ritengo interessanti; a questo scopo, il mondo opensource offre gli strumenti perfetti.

Una risposta a “Browsh: il browser completo per il terminale”

  1. Avatar Kim ALLAMANDOLA

    Da utente Emacs mi permetto di estendere e un po’ snaturale il concetto: la nostra modalità principe di trasmettere informazione è il testo. Abbiamo certo video, audio, se fatti bene fantastici come strumento sia di comunicazione che di apprendimento, ma nel 99% dei casi usiamo testo, più semplice, più gestibile, più chiaro, più stringato ecc.

    Il terminale è la via di Unix al testo, altri han scelto vie più ampie, Plan9 pur essendo super-grafico ha scelto di fare GUI testuali dove il testo viene “letto dal sistema” oltre che offerto all’utente permettendo di fatto di creare un ambiente dove il testo “gira libero in uno spazio bidimensionale”, la LispM erano più limitate in tal senso (l’ambiente pur bidimensionale era comunque pensato per uno scorrimento verticale o laterale non proprio libero) ma anche più “attive” nel “interpretare” quel che l’utente scrive. Oggi Emacs è forse il miglior esempio, con org-mode, di ambiente incentrato sul testo, completamente integrato (manca solo un kernel/init/bootloader).

    In sintesi le GUI sono per il bambino che non sapendo leggere si limita a toccare col dito o coll’intermezzo del mouse, la CLI è per chi non ha ambienti più evoluti, l’interazione testuale integrata per chi lavora sul serio col computer 🙂

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