Le applicazioni Debian arrivano sui Chromebook

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Ad inizio anno avevamo riportato la notizia riguardante Project Crostini, progetto Google volto a dare la possibilità agli utenti di avviare macchine virtuali Linux su ChromeOS.

Nei mesi successivi i produttori di Chromebook, ad esempio Samsung, hanno iniziato ad implementare questa possibilità, seppur su Chromebook di fascia alta.

Qualche settimana fa, XDA Developers ha segnalato che, controllando i commit sul codice di ChromeOS, la prossima feature sarebbe proprio stata il supporto nativo di pacchetti .deb. Ma non si tratta solamente dell’abilitazione di una feature, bensì della possibilità di installare i pacchetti tramite un paio di semplici click che si occuperanno di interagire col terminale, controllare le dipendenze, un vero e proprio installer insomma.

Gabriel Brangers di Chrome Unboxed, sito che si occupa esclusivamente di ChromeOS, ha deciso di testare questa possibilità, test conclusosi con successo.

Oltre a testare, banalmente, l’applicazione Chrome per Linux, ha pensato di provare qualcosa di più corposo, come Visual Studio Code, anche quest’ultimo perfettamente up and running in no time.

Project Crostini per ora è stato testato sul canale di sviluppo di ChromeOS ed è attivabile semplicemente tramite un’opzione nelle impostazioni del device.

Che questo possa aiutare la diffusione dei Chromebook (e delle basi di Linux) anche in Italia?

Affascinata sin da piccola dai computer (anche se al massimo avevo un cluster di Mio Caro Diario), sono un’opensourcer per caso, da quando sono incappata in Mandrake. Legacy dentro. Se state leggendo un articolo amarcord, probabilmente l’ho scritto io.

2 risposte a “Le applicazioni Debian arrivano sui Chromebook”

  1. Avatar Kim ALLAMANDOLA

    Diciamola più chiara: han trovato il modo di imbibinare e cetriolizzare tanti bipedi. Questi esultano credendo di esser liberi di usare GNU/Linux non rendendosi conto che anziché avere un sistema libero han un giardino dentro una prigione.

    Questo sono Crostini, DeX (Samsung) o Windows WSL. E temo purtroppo che andranno avanti.

  2. Avatar Eudora
    Eudora

    Fa il paio con Windows Subsystem for Linux. Sembra quasi che ci sia la corsa ad accaparrarsi l’utenza Linux. Non tanto quella desktop che di per se è quasi irrilevante ma quella professionale fatta di amministratori e programmatori.

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