Lubuntu non si concentrerà più sul supporto di hardware legacy

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Creating a Linux distribution which is specifically meant for older hardware is beginning to become a challenge. As time progresses, the definition of ‘older machines’ has been changing. At one point, our rule of thumb was to support machines ten years old. If you look at computers that were released ten years ago, for example, a computer with the AMD Phenom X3 processor, you will note that computers, give or take, supported two gigabytes of RAM and two processor cores, and were also 64-bit at this time.

Creare una distribuzione Linux pensata appositamente per supportare hardware datato sta iniziando a diventare una sfida. Con l’andare del tempo, la definizione di “macchine datate” sta cambiando. Ad un certo punto, la nostra regola di base era quella di supportare computer vecchi di 10 anni. Se si guardano i computer prodotti 10 anni fa, ad esempio, un computer con un AMD Phenom X3, si nota che quei computer, ad occhio e croce, supportavano già 2GB di RAM e 2 core, inoltre erano già a 64-bit.

Parole di Simon Quigley, team di Lubuntu, che, tramite un post sul blog ufficiale della distro, ha annunciato un cambio di rotta per il progetto.

Lubuntu è nata in un periodo dove l’hardware veniva riciclato molto più di frequente e per riuscire a riutilizzarlo discretamente serviva un OS che avesse richieste modeste in termini di risorse.

Nel 2018 quasi non conviene (in termini di costi) mettere insieme una macchina “Frankenstein” e la maggior parte delle distribuzioni supportano l’hardware di una decina di anni fa senza particolari intoppi.

Questo non significa che Lubuntu diventerà un bidone pesantissimo con GNOME ma solo che il focus è cambiato:

  • Lubuntu resterà una distribuzione leggera ma con la possibilità di utilizzare anche componenti più “pesanti” e con feature più complesse;
  • Documentazione completa inclusa di default nell’OS in modo che chiunque, dal principiante all’utente navigato, possa sfruttarlo appieno e magari contribuire allo sviluppo;
  • Utilizzo di Qt per fornire un ambiente modulare.

La prossima release prevista sarà la 18.10 e sarà la prima basata solo su LXQt, dopo il passaggio negli scorsi mesi da LXDE.

Il trend è piuttosto chiaro e anche Lubuntu si sta adeguando… ma il team non demorde ed accoglie ben volentieri chiunque voglia testare il software a 32-bit!

Affascinata sin da piccola dai computer (anche se al massimo avevo un cluster di Mio Caro Diario), sono un’opensourcer per caso, da quando sono incappata in Mandrake. Legacy dentro. Se state leggendo un articolo amarcord, probabilmente l’ho scritto io.