Una volta GPL, per sempre GPL. Lo conferma Richard Stallman, capo della Free Software Foundation e fondatore del progetto GNU, nel commentare alcune posizioni prese da degli sviluppatori in merito alle contribuzioni effettuate all’interno del Kernel Linux.
Si tratta dell’ultimo strascico relativo all’allontanamento volontario dalla guida del Kernel da parte di Linus Torvalds, di cui stiamo parlando ormai quasi quotidianamente. Una delle conseguenze della mossa del creatore di Linux è stata infatti l’adozione del nuovo codice di condotta e non a tutti la scelta è andata a genio.
Pertanto, come riporta iTWire, hanno iniziato a circolare voce secondo cui coloro i quali non erano d’accordo con il codice di condotta potevano scegliere di rimuovere le loro contribuzioni, quindi il proprio codice, dal progetto. Ci ha però pensato Stallman a fugare ogni dubbio dicendo che questa cosa è impossibile, ed il motivo è semplice:
That’s because they are bound by the GPLv2 themselves. I checked this with a lawyer.
E’ perché essi stessi sono legati alla licenza GPLv2. Ho controllato con un legale.
Certo stupisce vedere prese di posizione simili (anche se ad onor del vero nell’articolo di iTWire la notizia delle varie minacce di ritiro viene bollata come fake) all’indomani di un cambiamento così epocale nella vita del Kernel. A pensarci bene però, potrebbe essere tutto sommato anche fisiologico. Probabilmente saremo a raccontare di notizie simili nel futuro prossimo.
Rimane però un fatto, molto semplice: una volta GPL, per sempre GPL, con buona pace dei detrattori del codice di condotta.
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.
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