Ecco la top ten Ubuntu delle app Snap più scaricate nel 2018!

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Le applicazioni snap sono ormai utilizzate ad un livello che va ben oltre il semplice tentativo e c’è da scommettere che nel 2019, se ancora fosse necessaria una dimostrazione, la loro affermazione diventerà definitiva.

Ma quali sono state le applicazioni Snap più scaricate del 2018? Le ha svelate alla fine dello scorso anno Alan Pope, dal blog di Ubuntu. Una precisazione è chiaramente d’obbligo: alcune app sono state nello store Ubuntu (snapcraft.io) per più di un anno, altre sono state inserite solo recentemente, quindi i numeri (che comunque non vengono indicati nell’articolo) vanno presi per quello che sono, ma la classifica offre certamente spunti interessanti. Ecco la top three:

1. Spotify: il client per lo streaming musicale si piazza al primo posto, forte anche dei costanti aggiornamenti che gli sviluppatori apportano al prodotto;

2. Slack: seconda piazza per il collaboration tool per le chat e video conferenze;

3. VLC: il tool cross platform per la fruizione di contenuti multimediali si piazza all’ultimo gradino del podio;

A seguire le altre sette app che completano la top ten:

4. Nextcloud (tool di collaborazione);

5. Android Studio (dedicato agli sviluppatori Android);

6. Discord (piattaforma di discussione a tema video ludico);

7. Plex Media Server (condivisione di servizi multimediali);

8. Xonotic (un gioco in modalità First Person View);

9. Notepad++ (il popolare e longevo editor di codice);

10. Shotcut (Video editor);

Curiosi di provare una di queste app? Niente di più facile:

snap install 

Ed il gioco è fatto. Buon divertimento!

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

8 risposte a “Ecco la top ten Ubuntu delle app Snap più scaricate nel 2018!”

  1. Avatar Kim ALLAMANDOLA

    C’è ancora qualche lettore/commentatore che ha voglia di contestarmi quando ribadisco, dopo averlo detto sin dall’inizio, che gli snap servono *solo* a portare il software proprietario in ambienti liberi?

    Se volete evitare realmente di riscoprire Lindows o Winux, suggerisco caldamente di provare NixOS e GuixSD, cercando di vivere meglio e nel contempo arginare la deriva piattaformistica-proprietaria del mondo GNU/Linux.

  2. Avatar Giacomo Baiamonte
    Giacomo Baiamonte

    Mi stupisce vedere VLC tra gli snap più popolari.
    Per il resto, giusto promuovere quelle due ottime distro ma non necessario ai fini della questione. Spetta all’utente scegliere se usare o meno software o servizi proprietari e non occorre “fuggire” da distro che lo mettono a disposizione (anche se in modo invadente). Switchare a distro avanzate non significa “vivere meglio” ma avere più passione e consapevolezza dei propri strumenti, e non tutti possono/vogliono permetterselo; non c’è nulla di male nell’usare una distro pronta out-of-the-box avendo cura solamente di scegliere con attenzione gli applicativi di interesse.

  3. Avatar Kim ALLAMANDOLA

    Ni, l’utente informato sceglie, l’utente ignorante che magari vorrebbe pure imparare ma non trova un ambiente comodo per farlo (non ci sono quasi più i laboratori aperti nelle università, i LUG sono ridotti a pizzate tra amici senza veri eventi, a scuola presentano sfacciatamente software proprietario e se va bene pure di una certa versione su un certo OS ecc) ha una reale scelta?

    Spingere distro non “avanzate” ma semplicemente “innovative” significa aumentare il loro sviluppo per noi ma anche per i nuovi utenti perché quando qualcosa si diffonde si “popolarizza” automaticamente. Ovvero in sintesi significa dare una scelta a chi appunto oggi non potrebbe né vorrebbe imbarcarsi in un lungo percorso ontologico, con tempi, frustrazioni ecc per uno strumento che magari gli risulta ancora abbastanza marginale.

    Oggi ci si stà informatizzando, è importante essere in tanti su soluzioni libere per non tornare di nuovo al lock-in MIcrosoft degli anni ’90, pensaci: quante web(cr)app oggi non vanno manco con Firefox e il supporto risponde “usate Chrome” al posto di risolvere loro bachi? Quanti servizi popolari usano il cadavere Silverlight, nomi tipo NowTV (Sky), Dazn, Mediaset Premium, RaiPlay ecc? Quanti con la fatturazione elettronica, la firma digitale ecc offrono solo *spazzatura* (perché questo è) proprietaria che *se va bene* è impacchettata per un’Ubuntu a 32bit e talmente mal fatta che portarla altrove è un’avventura? Stiamo tornando al lock-in e certe tecnologie che sembrano evitarlo al contrario lo spingono, silenziosamente.

  4. Avatar Giacomo Baiamonte
    Giacomo Baiamonte

    “Spingere distro non “avanzate” ma semplicemente “innovative” significa
    aumentare il loro sviluppo per noi ma anche per i nuovi utenti perché
    quando qualcosa si diffonde si “popolarizza” automaticamente. Ovvero in
    sintesi significa dare una scelta a chi appunto oggi non potrebbe né
    vorrebbe imbarcarsi in un lungo percorso ontologico, con tempi,
    frustrazioni ecc per uno strumento che magari gli risulta ancora
    abbastanza marginale.”

    Se davvero si vuole spingere l’utenza da qualche parte bisogna quantomeno allettarla e metterla in condizione di poter iniziare un percorso di apprendimento la cui curva è più o meno tracciata. E qui mi riallaccio ad un punto di cui abbiamo discusso qualche tempo fa: per quanto concerne alcuni software, alcuni workflow e alcuni concetti questa curva di apprendimento non esiste e non sembra nemmeno che qualcuno la voglia. Senza un vero piano educativo non è possibile invertire il trend attuale; promuovere NixOS e GuixSD sarebbe soltanto uno dei tanti passi che dovrebbero far parte di tale ipotetico piano, ma non certo il primo nè tantomento l’ultimo.

  5. Avatar Kim ALLAMANDOLA

    Assolutamente d’accordo, per questo vorrei che le università e le scuole tornassero al loro ruolo. In subordine e ausilio auspico che chi conoscenze ne ha raggiunte di suo le condivida con un po’ di “sano proselitismo” facendo sopratutto capire a chi conosce che certi servizi e modelli sono deleteri.

  6. Avatar Eudora
    Eudora

    Una classifica piuttosto sorprendente… Non immaginavo che Spotify fosse così popolare. Anche VLC e Shotcut mi sorprende trovarli nella top10… Due buoni software senza dubbio ma con una usabilità che a me non convince del tutto.

  7. Avatar Marco Missere
    Marco Missere

    Sono d’accordo.

  8. Avatar Drumsal
    Drumsal

    Vero, ma è come spingere un masso in salita. Nel migliore dei casi ti si risponde che questo è lo standard (classico esempio photoshop Vs gimp)

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