Librem 5: il 2018 di Purism

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E’ passato un altro anno, e del Librem 5 ancora non c’è traccia sul mercato. Vi abbiamo tenuti aggiornati in questi mesi e, nonostante rimanga il ritardo annunciato a Settembre, recentemente l’azienda ha pubblicato la lista di quanto fatto nell’anno appena passato.

Intanto hanno voluto aggiornare sullo stato di invio dei kit per gli sviluppatori:

By now everyone who ordered a dev kit would have received it and are working on the hardware to get it fully enabled from the LCD panel to user-controlled LEDs.

Allo stato attuale, tutti quelli che hanno ordinato un kit per lo sviluppatore lo hanno ricevuto e stanno lavorando sull’hardware per renderlo totalmente funzionante, dal pannello LCD ai LED controllati dall’utente.

Questo sicuramente è un primo segnale che lo sviluppo potrebbe subire un’accelerata, facendoci sperare che, forse, ad Aprile di quest’anno potremmo vedere un prodotto fatto e finito, come previsto dalla stessa Purism.

Successivamente, altro passo in avanti riguarda le telefonate; l’applicazione Calls è adesso funzionante, ed il telefono può fare e ricevere chiamate, così come gestire correttamente la riproduzione delle suonerie. Sembrano banalità per un telefono, ma sicuramente è una delle parti di implementazione più complicata. L’applicazione è quindi funzionante e richiede giusto una rivisitazione estetica per essere più comoda su un dispositivo mobile.

Altro traguardo è un’ottimizzazione di Libhandy, una libreria sviluppata proprio da Purism, e che estende le GTK+ per l’uso su dispositivi mobili. Con questa applicazione stanno portando diverse applicazioni core di GNOME sul dispositivo portatile; una di queste, di cui viene mostrato anche un esempio è Epiphany, il browser di default di GNOME.

Virtboard, la tastiera virtuale utilizzata in Librem 5, è in fase di sviluppo, ed attualmente la preoccupazione più grande è quella di farla lavorare in Wayland; ovviamente aspettano feedback per quanto riguarda la User Experience.

E’ stata sviluppata un’applicazione mista per gli SMS, Chatty, in grado di inviare e ricevere messaggi di testo e, grazie all’utilizzo di libpurple, questa supporta anche chat con crittografia End-to-End.

WLroots è l’implementazione Wayland per il Librem 5, su cui attualmente gli sviluppatori stanno cercando da far funzionare libinput (per il touch); su questa viene eseguita Phosh, ovvero l’interfaccia del Librem 5, che adesso è in grado di riconosce il non utilizzo del dispositivo e di riadattare la luminosità al fine di preservare il display anche quando collegato in corrente.

Come sempre tantissimo lavoro fatto dal team di Purism è stato riversato in upstream GNOME, confermando ancora una volta quanto un team che lavora su un prodotto commerciale come il Librem può portare benefici a tutti.

Il post di Purism è estremamente dettagliato, completo sia di screenshot e video che possono “ingolosire” gli acquirenti, sia dei link a tutti i sorgenti, le richieste di merge e le issue aperti dal team di sviluppo.

Non possiamo che continuare a fare il tifo e sperare di riuscire a mettere le mani su questo dispositivo il prima possibile.

Utente Linux/Unix da più di 20 anni, cerco sempre di condividere il mio know-how; occasionalmente, litigo con lo sviluppatore di Postfix e risolvo piccoli bug in GNOME. Adoro tutto ciò che può essere automatizzato e reso dinamico, l’HA e l’universo container. Autore dal 2011, provo a condividere quei piccoli tips&tricks che migliorano il lavoro e la giornata.

3 risposte a “Librem 5: il 2018 di Purism”

  1. Avatar Kim ALLAMANDOLA

    Pur desiderandolo con tutto me stesso resto scettico: ho provato (poco e a livello domestico) a disegnare cose custom e visto quanto pur nell’era “dei makers” qualcosa che non sia un giocattolo dipenda tutt’ora da un sistema industriale che è in mano a pochi giganti e non è per nulla aperto a tutto ciò che non viene da loro stessi. In altri termini fare un portatile è questione di trovare un produttore del telaio e del “guscio” il resto si adatta. Non facile ma fattibile. Fare un fisso ancor più facile grazie agli standard da ATX in avanti. Fare uno smartphone è tutt’altra storia li non ci sono standard solo giganti che si dan battaglia spudorata tra loro e l’ultima cosa che vogliono è un concorrente.

    Il software è un problema relativo, il grosso problema è il ferro su cui farlo girare, la sua esistenza, documentazione, requisiti ecc. Sinora anche gente con decenni di esperienza nel settore (Jollam ovvero degli ex Nokia) ha fallito, anche OEM già attivi (BQ) han rinunciato.

    La domanda c’è e c’è sempre di più perché la “crisi” di Apple e Samsung non ha nulla a che vedere con le liti Cina-USA ne con la crisi interna cinese ma semplicemente col fatto che la loro gestione manageriale sempre più estrema li ha portati ad un’assenza di innovazione tale che oramai anche il più ignorante degli acquirenti della GDO la vede forte come il sole a mezzogiorno e quindi nessuno compra più top di gamma e nuovi smartphones che sono quelli vecchi un pelo reimpastati. Ma soddisfare questa domanda migrando un comparto industriale turboliberista verso uno ancora semi-standard (PC) o addirittura aprendone uno nuovo è un’impresa titanica. Non credo troppo realizzabile nell’attuale società.

  2. Avatar Simone Foschi
    Simone Foschi

    Ti contraddico sul fatto che non possa riuscire l’impresa di fare uno smartphone libero, si può fare, è solo questione di quanto sono disposti a investirci. Non dico però che Purism ce la possa fare, ma è qualcosa, una piccola luce e io spero con tutto il cuore che loro ce la possano fare. Il software libero sta segnando un epoca e fanno e hanno fatto di tutto per tenerlo lontano dai grandi business. Ma io ci credo, credo che ce la possa fare. Ha bisogno dell’aiuto di tutti noi, di tutte le persone che vogliono essere libere e penso che il tempo (anche se tanto ed agognato) ci darà questa soddisfazione. Ci credo, l’open è bellissimo, come si fa a resistere a tanta bellezza?

  3. Avatar Kim ALLAMANDOLA

    Vorrei avere il tuo ottimismo, purtroppo per quanto tecnicamente possibile nessuno pare ancora esserci riuscito. Ovvio che molto dipende dalla volontà e dalla conduzione, banalmente ho già criticato Purism per non aver scelto di mettere gli schematici in un repo dicendo “hey, chi può contribuire è benvenuto” anziché *dire* di aver usato KiCad/gEDA e aver pubblicato qualche rendering, errore comune a tanti altri e secondo me molto pesante per la riuscita del progetto poiché proprio grazie all’interesse in tanti avrebbero partecipato spingendo non poco la qualità del progetto…

    Comunque una cosa è certa, come comprai deluso l’OpenMoko, il GreenPhone e il Maemo se mai arriverà proverò anche lui. Per ora ho passato per il Jolla Phone ed il BQ non convinto da entrambi…

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