Debian ha (avuto) un problema con la nomina del Project Leader

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Sebbene non direttamente correlata alla notizia che abbiamo riportato la scorsa settimana, quanto recentemente salito agli onori della cronaca in merito all’elezione del DPL, il Debian Project Leader (di fatto colui il quale guida la direzione tecnica dell’intero progetto), mostra inusuali ed ulteriori crepe all’interno del progetto.

Ricordiamo come l’elezione del DPL sia un processo democratico che avviene all’interno del progetto Debian e prevede una candidatura, una campagna ed infine un voto.

Bene, LWN ha riportato come all’ultima chiamata per le candidature al ruolo di Debian Project Leader (DPL), che doveva avvenire entro il 3 di marzo, non ha risposto nessuno e, in aggiunta, non si ancora vista alcuna “campagna” per qualche DPL nel tempo previsto dal 10 al 30 di marzo. C’è tempo ancora, è chiaro, ma perché si è verificata questa situazione inedita?

L’analisi di LWN aiuta a percepire quelle che sono le potenziali ragioni, ed una fra tutte (che in ogni caso si riferisce a quanto descritto nell’articolo precedente sopra menzionato) è la più semplice: il tempo (che è denaro).

Essere DPL comporta un notevole esborso di tempo, in termini di contribuzioni, che si traduce in denaro nel momento in cui a questi contributi vengono aggiunti spostamenti e viaggi.

Insomma, non ci sono molte persone disponibili a prendersi un impegno simile in forma totalmente gratuita. Il DPL, val la pena ricordarlo, è un titolo che non prevede pagamento, come tutte le contribuzioni al progetto Debian che è e rimarrà per statuto un prodotto della community, basato sulla volontarietà.

Come si può venire a capo della questione? Se lo chiedono tutti, LWN, i membri del progetto e infine anche noi. Le soluzioni che vediamo sono essenzialmente due:

  1. Il progetto Debian dovrà evolversi ed imparare ad esistere senza un project leader, in una forma quindi un po’ inedita, ma che non sarebbe del tutto spericolata, tenuto conto del fatto che ci sono esempi di stati che avanzano nel tempo senza un governo.
  2. Il ruolo del DPL dovrà essere retribuito, in modo che la persona candidata possa valutare di investire a tempo pieno nel ruolo, senza doversi preoccupare del bilanciamento del tempo a favore o sfavore della propria attività principale.

Quale delle due soluzioni verrà scelta? Difficile dirlo, ed alla luce dell’ultima mail inviata da Kurt Roeckx (che è il Debian Project Secretary) al momento ci sono ben cinque candidati, perciò non esiste più una reale urgenza di definire una soluzione.

Il tempo guadagnato però dovrà essere speso bene, per capire come comportarsi in futuro poiché, lo ripetiamo, il tempo è denaro.

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

7 risposte a “Debian ha (avuto) un problema con la nomina del Project Leader”

  1. Avatar michele
    michele

    ai ai, se anche debian inizia a scricchiolare siamo messi male.
    La soluzione 1 credo sia pericolosa, l’anarchia in un progetto di questa portata la vedo male.

  2. Avatar Simone Centonze
    Simone Centonze

    Potrebbero incentivare le donazioni

  3. Avatar JustATiredMan
    JustATiredMan

    La vedo dura.
    Mi sa che l’unica via per trovare finanziamenti, oltre ovviamente ai contributi volontari, è quella di offrire qualche servizio a pagamento, magari a enti o istituzioni, in modo da avere un certo polmone finanziario, per poter retribuire almeno le figure chiave.

  4. Avatar Kernelio Linusso
    Kernelio Linusso

    Ormai è da più di un anno che in casa debian i problemi si susseguono uno dopo l’altro. Debian ha fatto la storia, ma ho l’impressione che si stia chiudendo un ciclo che porterà Debian a diventare una distribuzione supportata e mantenuta da nostalgici per nostalgici.
    Sarei molto felice fra qualche tempo di essere smentito e che Deb riprenda il suo posto nell’olimpo delle distribuzioni.

  5. Avatar michele
    michele

    se Debian chiude, chiudono tutte le derivate e le derivate della Derivata.

  6. Avatar Erlembaldo
    Erlembaldo

    Morale della storia: o hai dietro Red Hat o in un futuro non ben definito sei destinato a chiudere?

    Se solo ci fossero meno distribuzioni e più forze centripete…

  7. Avatar michele
    michele

    Potrebbe essere il futuro, le distribuzioni minori vanno a morire e gli sviluppatori passano ad una ditro ‘maggiore’.
    Purtroppo sembra che il problema siano i soldi.

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