E’ giunta l’ora di Microsoft Linux. Ma ne avevamo bisogno?

4

Ve lo accennavamo circa un mese fa, ma finalmente l’attesa è finita. Sappiamo che non state più nella pelle.

In questi giorni Microsoft ha rilasciato Windows build 18917, l’estiva developer preview a cui l’azienda di Redmond sta abituando i suoi utenti, che contiene il famigerato Windows Subsystem for Linux 2 e che, a differenza di quanto presente gli scorsi anni, contiene un kernel Linux custom fatto da Microsoft stessa.

Di fatto, cercando di capire quello che c’è sotto il cofano dei tool ad alto livello messi a disposizione da WSL2, quello che risulta è una versione di Windows con preinstallata un VM su cui gira questa Linux custom. La cosa è anche evidente se si cerca di accedere a servizi installati su questa distribuzione o se, viceversa, si vuole accedere ai servizi sul sistema host:

Since WSL 2 now runs in a virtual machine, you will need to use that VM’s IP address to access Linux networking applications from Windows, and vice versa you will need the Windows host’s IP address to access Windows networking applications from Linux. We aim to include the ability for WSL 2 to access network applications with localhost as soon as we can!

Visto che WSL 2 adesso viene eseguita in una macchina virtuale, avrai bisogno di utilizzare l’indirizzo IP di questa per accedere alle applicazioni di rete Linux da Windows, e vice versa avrai bisogno dell’indirizzo IP dell’host Windows per accedere alle applicazioni di rete di Windows da Linux. L’obiettivo è quello di includere la possibile per WSL 2 di accedere alle applicazioni di rete tramite localhost il prima possibile!

Un alto consiglio che viene dato, in contrasto con quanto consigliato da Microsoft fino ad oggi è quello di posizionare i file a cui accediamo da Linux nel disco della distribuzione, per una migliore performance e benefici, anche se l’integrazione pare decisamente migliore ed ora è possibile accedere ad applicazioni Windows molto facilmente da Linux, lanciandole semplicemente come fossero eseguibili nel PATH (non è dato sapere se l’inverso sarà altrettanto facile).

Il post sul blog Developer di Microsoft è abbastanza ermetico nei dettagli, ma anche solo guardando i comandi di WSL2 (brevemente esposti) pare che non si tratti altro che dell’N-esimo virtualizzatore: sicuramente molto integrato con l’OS, magari grazie a questo parecchio performante, ma di fatto non molto diverso da avere un VirtualBox ed utilizzarlo con la CLI.

Con l’aggiunta di questo fantomatico kernel “Microsoft Linux” che, si spera, nei prossimi giorni mostrerà il perché è così necessario investire in tal senso da parte dell’azienda di Nadella, piuttosto che fare affidamento ad aziende più specializzate in tal senso e con buona voglia di collaborare con lei.

Perchè ci sarà un motivo tecnico, vero?

Utente Linux/Unix da più di 20 anni, cerco sempre di condividere il mio know-how; occasionalmente, litigo con lo sviluppatore di Postfix e risolvo piccoli bug in GNOME. Adoro tutto ciò che può essere automatizzato e reso dinamico, l’HA e l’universo container. Autore dal 2011, provo a condividere quei piccoli tips&tricks che migliorano il lavoro e la giornata.

4 risposte a “E’ giunta l’ora di Microsoft Linux. Ma ne avevamo bisogno?”

  1. Avatar amedeo lanza
    amedeo lanza

    In poche parole: utilizzate un sistema Linux affogato dentro ad un inutile ed insicuro sistema contenitore. Mi ricorda la possibilità di utilizzare Linux sui Chromebook, se voglio utilizzare il pinguino, per quale motivo devo complicarmi la vita tenendoci sotto uno strato che mangia risorse ed aumenta la complessità totale ed i relativi costi legati al mantenere tutto aggiornato?
    Certo che però la soddisfazione di pagare una licenza a M$ per poter usare un sistema Linux non ha prezzo.

  2. Avatar SPAstef

    Io uso sia Linux che Windows. Alcuni vantaggi di WSL:
    1) Non devo riavviare il PC per fare una qualsiasi cosa che non includa il verbo “programmare” (e lo stesso, su Windows mi sembra di avere tipo il 50% di spazio in più sullo schermo…)
    2) non c’è bisogno di partizionare il PC (ovvio, dipende dalle esigenze, se mi bastassero Vim e il campo minato terrei Linux)
    3) posso testare software in contemporanea su due sistemi diversi.

    Lato utente, probabilmente è decisamente meglio usare Linux puro, anche considerato che ha prestazioni superiori a Windows stesso (almeno sulle macchine in cui l’ho testato), quindi a maggior ragione su WSL non si potrebbe mai raggiungere quel livello. Averlo “il più nativo possibile” però non sarebbe male (e possibilmente con il supporto alle GPU…)

  3. Avatar amedeo lanza
    amedeo lanza

    Io ormai utilizzo windows solo su una macchina virtuale quando devo verificare il funzionamento di piccoli applicativi sviluppati su linux (free pascal e cross-compile) ed i pochi giochi che uso (un po’ vecchi per la verità) funzionano bene con wine.
    Il dual boot per mia fortuna ho potuto abbandonarlo da anni, del resto lo mantenevo solo per un paio giochi che non riuscivo a far funzionare con wine.

  4. Avatar SPAstef

    Anch’io ho solo due giochi che però solo per Windows, alemno credo (Battlefront 2 2017 e PUBG). Inoltre per la musica uso Roon, che su Linux include solo la parte non-grafica (quindi devo controllare la musica dal telefono!), e mi pare che in generale ci sia meno scelta che su Windows (foobar, Jriver…). Per gli applicativi di elaborazione grafica ero rimasto scioccato (molto negativamente) qualche anno fa quando ho provato Inkscape e Gimp dopo aver usato per un bel periodo Illustrator e Photoshop, adesso devo dire che, almeno Gimp, non è male. Infine la suite Office è tutta un’altra cosa rispetto a quelle disponibili su Linux (che al massimo è paragonabile ad Office 2007). Perciò sono costretto al dual boot… non che apprezzi il prelievo dei dati “anonimi” di Windows, eh!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *