Kubernetes cresce ancora, e la KubeCon ne è la prova

2

Già da tempo vi parliamo di Kubernetes e di come sia oramai considerato lo standard de-facto per l’orchestrazione di container.

E questa popolarità è confermata ancora una volta dalla presenza di persone al KubeCon di SanDiego che si è concluso qualche giorno fa: ben 12000 persone si sono presentate per seguire i talk ed i panel riguardanti il famoso orchestrator.

Questa presenza ha fatto si che Datadog, un’azienda che si occupa di monitoraggio di infrastrutture cloud, si chiedesse ancora una volta: quanto è utilizzato Kubernetes?

Nelle sue statistiche, che comprendono dati da migliaia di aziende e più di 15 miliardi di container, è venuto fuori che tra i clienti di Datadog circa il 45% usa Kubernetes per la loro organizzazione, sia questo in cluster autogestiti o tramite servizi cloud. E questo trend si riconferma, considerando che paragonando i dati a quelli che la stessa Datadog ha rilevato l’anno scorso, si può vedere un aumento del 10% nel numero degli utenti.

Ottimi risultati, soprattutto se consideriamo che Kubernetes -almeno nella sua incarnazione open- ha poco più di 5 anni!

E gli altri? Come se la passano Marathon e Docker Swarm? Seppur i progetti siano ancora vivi ed attivi (vedremo l’evolversi, se ci sarà, di Docker Swarm dopo la recente acquisizione), decisamente non stanno passando un buon momento e, non bastasse questo, il fatto che le aziende legate a questi prodotti abbiano iniziato a fornire Kubernetes come sistema di orchestrazione non fa ben sperare.

Considerando le origini del progetto, non sorprende il fatto che GKE (Google Kubernetes Engine), domini la piattaforma cloud di Google, mentre fa davvero impressione quanto velocemente venga adottato su Azure. Se l’anno scorso il 67% degli utenti della piattaforma di Microsoft eseguivano i loro container tramite Kubernetes, quest’anno si è passati a ben l’80%, sia eseguito manualmente che tramite AKS (Azure Kubernetes Services).

Una volta snocciolati i dati del report relativi all’uso di Kubernetes, è interessante vedere per cosa viene usato: in questo caso Node.js la fa da padrone, seguito da Java, Python, PHP e Ruby. E Go, il linguaggio più amato degli ultimi anni? Seppur venga solo sesto nella lista è interessante notare come venga usato molto di più all’interno di container che non in soluzioni indipendenti.

Nell’ambito webserver, oramai il mondo Kubernetes è nelle mani di NGINX che, da solo, può essere trovato nel 70% degli ambienti orchestrati con il famoso software, così come nel 40% di ambienti container non orchestrati. Certo, sicuramente il fatto di essere il default come Ingress (per indirizzare il traffico ai servizi clusterizzati di Kubernetes) ha dato una bella sferzata, e probabilmente in molti hanno deciso di adottarlo anche per altri servizi, uniformando lo strato web.

Una cosa è certa: sarà difficile fermare l’ascesa di Kubernetes e, se la crescita sarà di questo passo, entro un paio di anni il mercato ne sarà dominato.

Ma… Non lo sta già facendo!?

Utente Linux/Unix da più di 20 anni, cerco sempre di condividere il mio know-how; occasionalmente, litigo con lo sviluppatore di Postfix e risolvo piccoli bug in GNOME. Adoro tutto ciò che può essere automatizzato e reso dinamico, l’HA e l’universo container. Autore dal 2011, provo a condividere quei piccoli tips&tricks che migliorano il lavoro e la giornata.