Linux ha un problema di marketing?

26

Qualche giorno fa è apparsa su Hackday.com una riflessione personale di Bryan Cockfield, ingegnere elettronico di professione che in questo caso ha vestito i panni di utente medio. Noi sintetizzeremo la sua tesi, lungamente argomentata nel suo post.

Linux è prodotto e fornito da professionisti del settore, che parlano una lingua (tecnica) ed hanno interessi diversi dagli utenti. Per esempio, se per i primi può essere doveroso specificare di parlare di sistemi “GNU/Linux” invece di solo “Linux”, all’utente medio sfugge non solo l’utilità di questa distinzione, ma il concetto stesso.
Il fatto che (quasi) tutti i supercomputer usino Linux dimostra le sue potenzialità per operare a qualsiasi livello. Ma allora perché nel mercato desktop il sistema operativo del pinguino ha un misero 4% di diffusione? Cosa cambia rispetto a Microsoft o Apple?
Cockfield vede la discriminante principale nell’uso di uffici di marketing, che riescano a colmare la distanza comunicativa tra sviluppatori e utenti.

Infine, il grande vantaggio dell’open-source, ovvero la possibilità di scelta, rappresenta anche il suo più grande difetto: la frammentazione del mercato. E questo non è tanto un problema di offerta, dove l’utente spesso non sa dove e come orientarsi, ma più una dispersione di risorse.
Di nuovo, la soluzione sarebbe il marketing, condiviso, che individui le funzionalità da sviluppare (e comunicare) una volta sola, e non declinata in varie versioni.
Cockfield prende ancora a modello Microsoft ed Apple, che offrono un solo sistema operativo, concentrando gli sforzi di sviluppo in un prodotto solo.

Quindi basterebbe un po’ di marketing? Forse sì, ma Cockfield stesso indica nella mancanza delle risorse disponibili il primo motivo per cui non si fa. E questo perché, in generale, l’open-source non genera sufficiente ritorno economico per chi lo promuove. E anche quando lo fa, vedi Red Hat, la dimensione è di molto inferiore ai concorrenti.

Ci sembra che Cockfield abbia abbastanza ragione, ma solo nelle premesse: la frammentazione eccessiva del mondo Linux, generata dalla libertà garantita nell’open-source, è effettivamente un problema. La dispersione di risorse, nonché la penuria di esse, sono altri due grandi temi che abbiamo affrontato più volte (come per il project leader di Debian).

Un esempio recente (e forte) di quanto la standardizzazione possa aiutare è rappresentato da systemd. Evitando la proliferazione – e frammentazione – dei sistemi di init, tante resistenze (e problemi) probabilmente non sarebbero esistite.
Forse un allineamento anche nel marketing delle varie distribuzioni e dei progetti potrebbe portare giovamento, magari tramite entità già esistenti e capaci di ricoprire questo ruolo, come la Free Software Foundation.

Però…

Il marketing è proprio di un’azienda, e la promozione si riferisce ad un suo prodotto. Cosa che Linux non è. Né ha un’azienda specifica che lo produca. Men che meno la Free Software Foundation.
La libertà è il suo tallone d’Achille, ma anche la sua grande risorsa: sacrificarla non è possibile.

All’interno della libertà rimane l’intelligenza dei vari sviluppatori, e gli esempi di passi falsi non mancano. Basta pensare a Canonical: upstart, Mir, Unity. Tutti progetti che volevano creare un’alternativa e sono finiti nel dimenticatoio troppo in fretta, con annessa dispersione di risorse.
Badate bene, non stiamo demonizzando la creazione di alternative, anzi, ma se quello che hai prodotto non sfonda, meglio unirsi agli altri: systemd, Wayland, GNOME. I risultati si stanno già vedendo.

Ho coltivato la mia passione per l’informatica fin da bambino, coi primi programmi BASIC. In età adulta mi sono avvicinato a Linux ed alla programmazione C, per poi interessarmi di reti. Infine, il mio hobby è diventato anche il mio lavoro.
Per me il modo migliore di imparare è fare, e per questo devo utilizzare le tecnologie che ritengo interessanti; a questo scopo, il mondo opensource offre gli strumenti perfetti.

26 risposte a “Linux ha un problema di marketing?”

  1. Avatar Viktor Kopetki
    Viktor Kopetki

    è un problema prima di tutto tecnico secondo me, ovvero come scritto nell’articolo la “dispersione di risorse”. perché non è possibile che se metto un qualsiasi sistema desktop Linux per fare una vpn devo fare i salti mortali, non ho Office, non ho CAD, mancano i principali applicativi deskop (gestore archivi, client gdrive, skype fino a poco fa’, ecc.), ho problemi con le periferiche (io ho dovuto pensionare la mia Brother perfettamente funzionante perché non c’era verso di far andare lo scanner).
    al momento Linux Desktop resta una nicchia per pochi settori (sviluppatori, appassionati, pensionati che devono solo navigare)
    puoi fare marketing finché vuoi, ma se poi non hai niente da vendere….

  2. Avatar amedeo lanza
    amedeo lanza

    Un grosso problema è dato dalla differenza fra produttori abilissimi a vendere fumo e poco arrosto e produttori che cercano di vendere arrosto senza tanto fumo. La potenza del marketing è dimostrata dal predominio mantenuto da aziende che sfruttano e prendono per i fondelli gli utenti, spacciando come funzionalità dei malfunzionamenti (o errori di progettazioni), come novità assolute le interfacce riciclate e come semplificazioni il rendere sempre più macchinosi e nascosti (e con automatismi difficilmente controllabili) i modi per poter impostare cose piuttosto semplici come un indirizzo di rete od i parametri per un server di posta.
    Personalmente ritengo interfacce come Unity degli inutili scimmiottamenti di altre che trovo guardino più all’effetto scenico che alla praticità (se voglio vedere un film vado al cinema, non mi metto davanti ad un pc a guardare inutili animazioni che consumano risorse e mi fanno perdere tempo).
    Purtroppo la storia ci insegna che il maggiore successo lo ha chi ha la capacità di vendere il futile spacciandolo per indispensabile.

  3. Avatar tizioqualunque
    tizioqualunque

    Non scriviamo corbellerie per favore.
    Skype per linux esiste dal 2005, le vpn si impostano con due click, di suite di office automation e di software cad ce ne sono molti e di alta qualita’.
    Saranno almeno 5 anni che non mi capita di non riuscire a far funzionare una stampante o uno scanner, ora si trovano i driver rilasciati direttamente dal produttore, a differenza di una decina d’anni fa.
    Ho fatto passare decine di clienti a linux, soprattutto su ubuntu, e nessuno di loro tornerebbe indietro.

    Ma eccolo qui, uno dei grossi problemi di linux. Certo contano la carenza di marketing e soprattutto la mancanza di macchine preinstallate di fascia media che si possano acquistare nei centri commerciali.
    Ma forse ancora piu’ dannose sono quelle persone che approcciano a un sistema operativo nuovo e pretendono che tutto sia semplice, alla loro portata dopo un paio di giorni, invece di avere l’umilta’ di imparare un po’ per volta come muoversi, magari chiedendo consigli a qualcuno piu’ esperto.
    Non sono loro che sono poco capaci, e’ linux che non funziona. E non vedono l’ora di scriverlo nei commenti di un sito tecnico.

  4. Avatar tizioqualunque
    tizioqualunque

    Non scriviamo corbellerie per favore.
    Skype per linux esiste dal 2005, le vpn si impostano con due click, di suite di office automation e di software cad ce ne sono molti e di alta qualita’.
    Saranno almeno 5 anni che non mi capita di non riuscire a far funzionare una stampante o uno scanner, ora si trovano i driver rilasciati direttamente dal produttore, a differenza di una decina d’anni fa.
    Ho fatto passare decine di clienti a linux, soprattutto su ubuntu, e nessuno di loro tornerebbe indietro.

    Ma eccolo qui, uno dei grossi problemi di linux. Certo contano la carenza di marketing e soprattutto la mancanza di macchine preinstallate di fascia media che si possano acquistare nei centri commerciali.
    Ma forse ancora piu’ dannose sono quelle persone che approcciano a un sistema operativo nuovo e pretendono che tutto sia semplice, alla loro portata dopo un paio di giorni, invece di avere l’umilta’ di imparare un po’ per volta come muoversi, magari chiedendo consigli a qualcuno piu’ esperto.
    Non sono loro che sono poco capaci, e’ linux che non funziona. E non vedono l’ora di scriverlo nei commenti di un sito tecnico.

  5. Avatar francescobat

    Io penso che non c’è nessun problema di marketing per gli utenti desktop.

    Il problema è che i computers sono tutti venduti con Windows sopra e alla maggioranza della gente non interessa cambiare un sistema operativo acquistato con il pc perchè la stragrande maggioranza delle persone ne capiscono veramente poco di informatica e hanno paura di cambiare e imparare di nuovo e d’accapo un nuovo sistema operativo.
    Per noi è facile parlare così perchè quando acquisti conoscenza non riesci più a comprendere a chi non ce l’ha.
    Sembra assurdo ma c’è gente che non capisce veramente niente.
    Io conosco qualcuno che non sa che sistema operativo ha e non conosceva neanche windows; lui lo chiamava la schermata che si accende con il pc.
    C’è chi non conosce il browser o meglio la parola browser; mi ricordo una ragazza che le dissi che browser aveva e lei: che cos’è questo browzzer come lo chiami tu?
    E chi ancora non voleva mettersi Linux perchè aveva paura che non poteva andare più su Facebbok perchè non compatibile oppure se si poteva usare Google.
    Se pensate quindi che la gente ha questo tipo di cultura, loro accettano solo quello che gli viene passato all’acquisto perchè non è in grado di pensare e decidere con la propria testa.
    Quindi io dico: siamo orgogliosi per quello che abbiamo noi, e per usare il cervello (cosa veramente rara oggi).

  6. Avatar xan
    xan

    La Brother avrebbe funzionato su MacOS?

  7. Avatar xan
    xan

    Alla fine tra Chrome OS ed android, Linux é già il kernel più venduto al mondo.

    Linux non é un prodotto commerciale, lo é ad esempio Ubuntu o RHEL ma caconical ha dimostrato di non essere in grado di sfondare nel mondo consumer e Red hat ha rivolto le sue attenzioni al mondo server.

    Ci serve solo una canonical migliore

  8. Avatar boosook
    boosook

    Magari sì, al prezzo dei computer Apple però, che non tutti possono permettersi.

  9. Avatar xan
    xan

    Più no che sì, quella é una stampante only windows

  10. Avatar Viktor Kopetki
    Viktor Kopetki

    MFC-260C

  11. Avatar Viktor Kopetki
    Viktor Kopetki

    MFC-260C

  12. Avatar Viktor Kopetki
    Viktor Kopetki

    sulla carta doveva funzionare anche su linux, ma così non è stato

  13. Avatar Mauro Ziliani
    Mauro Ziliani

    Io lavoro nell’informatica dal 1997. Ho uasto Microsoft e Linux in tutte le sue forme più o meno un egual misura.
    Dalla mia esperienza all’inizio era difficile far funzionare Linux come Microsoft, per ragioni di giovinezza e supporto. Da quando sono entrate aziende com HP, IBM, Canonical on Ubuntu, Suse, che hanno un forte impulso a Linux, il secondo è quasi equiparabile al prime.

    Office: c’è LibreOffice o OpenOffice (costole di StarOffice della Sun) con OpenDocumentFormat a cui la stessa Microsoft ha aderito, e funzionano meglio della stessa Office per certe funzioni.
    Cad: FreeCAD per il 3d LibreCAD per il 2d, BrlCAD, Kicad per i cad elettronici
    Vpn: Qui c’è da sbizzarirsi OpenVPN Vpnc (Cisco), L2TP e vanno meglio che su Microsoft
    Skype c’è dal 2005
    Gestore archivi: se si intende gestire i backup, essendo linux derivato da Unix il backup esisteva già prima di Microsoft e per Unix era sui mainframe e si chiama tar. Se si intende un analogo a Explorer di Windows che permette di navigare nelle cartelle del disco
    GDrive: esistono diverse versioni che permettono di integrare i servizi Google (google vive grazie a Linux perchè Android è Linux, e sui servizi girano su server Linux, I Chromebook sono Linux).

    Linux è una nicchia: mica tanto. La maggior parte dei server è gestito da un sistema Linux e tutti usano linux inconsapevolmente.

    La stampante brother purtroppo sarebbe stata da cassare anche se si fosse passati da Windows XP a Windows 10, e non è un problema di Linux.

    Microsoft ha il vantaggio che in strutture aziendali è preferito per un discorso di riferimento aziendale (se c’è un problema chiamo Microsoft), cosa che Linux di fatto non ha. Se ho un problema col server Linux devo chiamare chi l’ha fornito.

  14. Avatar Mauro Ziliani
    Mauro Ziliani

    Condivido.
    Tutti pensano che l’informatica in genere sia una cosa facile e “pronti via, si va”, se capire cosa si sta facendo.
    E purtroppo questa “presunta facilità” l’ha inculcata Microsoft/Intel col famoso PlugAndPlay che molti hanno giustamente rinominato in Plug-and-pray.

  15. Avatar Mauro Ziliani
    Mauro Ziliani

    Una curiosità. Che modello di stampante Brother è?

  16. Avatar Viktor Kopetki
    Viktor Kopetki

    uso linux dal 2010 (gentoo), ho server debian, ubuntu, redhat e opensuse, al momento uso kde neon. però forse mi serve qualche altro “paio di giorni” prima che sia tutto alla mia portata…

  17. Avatar Viktor Kopetki
    Viktor Kopetki

    sulla carta è tutto come dici tu, ma poi all’atto pratico non è così semplice. esempio banale: io uso openoffice/libreoffice da almeno 10 anni, per tante cose lo trovo pure migliore di office, eppure più di qualche volta mi sono trovato in difficoltà perché non apre i file come li apre office, o si blocca durante la modifica (mi è capitato con un ods (!), mentre con office ci lavoravo senza problemi), o non è compatibile con strumenti terzi (e tanti gestionali hanno sta stramaledetta integrazione con office, invece di generare un file standard).
    gdrive: ne ho provati diversi, a me non ne funziona nessuno a parte insync
    skype andiamo fino ad un paio di anni fa’ era un accrocchio, nei repo girava ancora la versione 3 mi pare vecchia di 5 anni
    vpn: fino a ubuntu 18 io ho sempre avuto un sacco di problemi, devo rendere merito che l’ultimo network manager è fatto veramente bene, addirittura uso vpn fortigate senza installare client proprietario come per windows
    gestore archivi: intendo proprio aprire un file zip, non è così immediato e veloce come 7zip o winrar, non lo è per me figurati un utonto che dopo 10 anni che glielo spiego ancora non ha capito cos’è un file compresso
    Cad: mi baso su quanto mi dicono i clienti, io devo essere onesto non ho provato, ma mi dicono che non ci sono Cad “seri” che possano lontanamente sostituire AutoCAD
    altro esempio: condividere una cartella, fino a W7 era un attimo, con linux bisogna installare samba e andare di file di configurazione. adesso ammetto che con W10 è diventato quasi più difficile che con Linux 😀
    Linux è una nicchia: parlavamo di desktop eh, non chiamare in causa altri ambiti perché “non vale” 🙂

  18. Avatar carlo coppa
    carlo coppa

    Ma ancora stiamo a parlare del motivo per cui Gnu/Linux non riesce ad avere un grosso impatto su desktop ? Se da domani tutti i produttori hardware che spediscono i loro prodotti installassero una distribuzione Linux, al posto di Windows, credete che ci porremmo ancora il problema ? La maggior parte delle persone non sanno cos’è un OS, pensare che questi scarichino Linux installandolo sul loro pc, è fantascienza !

  19. Avatar alessandro giuliano
    alessandro giuliano

    Ho abbandonato Linux in favore di Mac os per la suite Adobe. Non c’è verso gimp + inkscape non bastano per un lavoro professionale. Stessa cosa dicasi per i software cad/cam.

  20. Avatar ariovaldo
    ariovaldo

    Dispersione? Mica tanta. Per un utente “disinformatico” la scelta è fra Debian, Ubuntu, Opensuse, Mint e Mageia. Poi ci sono molti altri progetti interessanti ma dedicati a utenti più smaliziati.

  21. Avatar Guglielmo Cancelli
    Guglielmo Cancelli

    “gestore archivi: intendo proprio aprire un file zip, non è così immediato e veloce come 7zip o winrar, non lo è per me figurati un utonto che dopo 10 anni che glielo spiego ancora non ha capito cos’è un file compresso”

    A parte che 7zip c’è anche per linux, ma “tasto destro / Estrai” e “Tasto destro / Crea nuovo archivio” sono così diversi dalla controparte windows ?
    Ah vero, con winrar devi aspettare il messaggio che ti dice che è un software a pagamento prima di poter cliccare su ok e proseguire….Ecco perchè è così tanto piu facile…

  22. Avatar Alberto Locati
    Alberto Locati

    Sono d’accordo con tutto quello che hai detto tranne la chiusura. Cito:”Se pensate quindi che la gente ha questo tipo di cultura, loro accettano solo quello che gli viene passato all’acquisto perchè non è in grado di pensare e decidere con la propria testa.”
    A mio parere non è una questione di incapacità di usare la testa ma di semplice ignoranza, nel senso letterale del termine, di non conoscenza. Nessuno nasce informatico e dobbiamo partire dal fatto che per la gran parte delle persone il computer ormai è come la lavatrice. Nessuno si chiede qual’è il sistema operativo della lavatrice (magari, per ironia della sorte, un linux) e se c’è una possibile alternativa; basta che i programmi di lavaggio (le applicazioni) funzionino. A questo aggiungiamo il fatto che per chi vende computer avere un interlocutore unico (Microsoft) che nel bene o nel male fornisce una garanzia di supporto è meglio che una comunità sì attiva ma che non risponde ad alcun contratto di servizio. Non so economicamente quanto venga retrocesso a Microsoft su ciascun OS installato ma questa è la soglia del dolore nel senso che finché non ci sarà sul mercato una azienda (ovvero una entità economica in grado di sostenersi) che propone un desktop basato su Linux e che ne vende l’assistenza non ci sarà nessuna convenienza per chi vende hardware a cercare una alternativa a Windows. Nel mio mondo ideale a nessuno dovrebbe essere concesso di utilizzare un computer se prima non prende almeno l’ECDL (European Computer Driver Licence) , così come non si può guidare un auto senza patente; avremmo almeno una comunità di utenti minimamente informata di cosa stanno utilizzando e (forse) con la consapevolezza che il mondo non finisce con Windows. Ma la realtà è ben diversa.

  23. Avatar Ivan Guerreschi
    Ivan Guerreschi

    Basterebbe che le scuole facessero la loro parte, cioè istruire ed educare, nelle ore dedicate all’informatica far conoscere GNU/Linux, io ho avuto la fortuna di conoscere Fedora Core 1 in questo modo

  24. Avatar francescobat

    Si in effetti era quello che volevo dire ma non riuscivo a trovare le parole migliori.

    Confermo almeno l’utilità dell’ECDL.
    I mi ricordo intorno al 1997 iniziai ad imparare i pc andando in qualche internet point e nel laboratorio dell’università. Poi dopo capì che volevo avere un pc ma dovevo imparare più correttamente l’uso. Quindi nel 2001 acquistai il mio primo pc desktop e iniziai un corso di informatica per L’ECDL che alla fine sono riuscito ad ottenere con l’esame finale. Poi è nata una vera e propria passione di informatica. Oggi forse c’è quel fatto di avere il pc già subito nelle proprie case e di credersi saputelli e non vogliono spendere soldi per corsi di informatica perchè pensano che non sono più una cosa utile, e quindi in giro c’è tutta questa ignoranza dilagante con tanto di presunzione..

  25. Avatar Ansem The Seeker Of Darkness
    Ansem The Seeker Of Darkness

    Office: c’è LibreOffice o OpenOffice (costole di StarOffice della Sun)
    con OpenDocumentFormat a cui la stessa Microsoft ha aderito, e
    funzionano meglio della stessa Office per certe funzioni.

    Mi spiace ma LO e OO non sono opzioni valide comparate con MSO. Ho usato LO per un anno ed è stato un inferno.
    Se si deve giusto scrivere una mezza pagina di word allora va bene, ma per altro meglio MSO. Rimanendo in tema marketing: fino a che quelli di LO non si danno una svegliata e fanno una UI decente LO rimarrà sempre la brutta e triste copia di MSO, che per di più funziona male per i soliti problemi di compatibilità (che sono colpa di MS, ma all’utente non interessa).

  26. Avatar Ansem The Seeker Of Darkness
    Ansem The Seeker Of Darkness

    La gente vuole fare le cose che si è prefissata, non smanettare al pc.
    A me non interessa com’è fatto il motore della macchina fino a che mi porta dove devo andare. Stessa cosa dovrebbe essere con i pc

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *