Librem Server had already been successfully in use by established business customers for the past year that serve important clients such as Boeing, GE, NASA and Toyota. Now, the company is opening up the product to general availability.
Librem Server è già stato utilizzato con successo da affermati clienti business durante lo scorso anno, che forniscono importanti clienti come Boeing, GE, NASA e Toyota. ora la compagnia è pronta a renderlo disponibile al pubblico.
Anche se la bontà di questo annuncio parrebbe ancora tutta da verificare, Librem ha da poco lanciato un nuovo prodotto: il Librem Server.
Come da tradizione Librem, anche la loro soluzione server non utilizza alcun firmware proprietario, grazie all’implementazione di Pureboot (spin di Coreboot).
Per quanto riguarda l’hardware, ovviamente, niente di molto open visto che la configurazione base monta un Intel Xeon Broadwell; ancora nessuna informazione invece sul produttore OEM del server.
Cosa molto interessante invece è la presenza della Librem Key, un security token per intercettare eventuali manomissioni, monitorabile anche da remoto.
I prezzi partono da 2699 dollari per:
- CPU singola Intel Xeon D-1541, 2.1GHz, 8 core
- 4 slot DDR4, supporto fino a 128GB (ma a quanto pare, non fornita di base)
- 6 controller SATA3
- LAN 10G + scheda dedicata IPMI
- 1 slot M.2 ed 1 slot PCI-E
- Modulo TPM
- Bay per 2 dischi da 3.5″ oppure 4 da 2.5″
- alimentazione da 200W
Insomma, di fatto, Pureboot a parte, è un normalissimo server 1U che, nota personale, mi sembra quasi un SuperMicro.
Quante possibilità hanno di fare davvero la differenza nel mondo dell’Open Source?
Affascinata sin da piccola dai computer (anche se al massimo avevo un cluster di Mio Caro Diario), sono un’opensourcer per caso, da quando sono incappata in Mandrake. Legacy dentro. Se state leggendo un articolo amarcord, probabilmente l’ho scritto io.
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