Git 2.25: software migliorato e meno dipendente da Perl

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Sappiamo bene che Git è, probabilmente, il sistema di versionamento del codice più utilizzato e che, questo senza dubbio, è il software open-source più diffuso. E tutto questo è avvenuto da quando il buon Linus Torvalds, circa 14 anni fa, ha deciso che i sistemi presenti al tempo erano limitati e di implementarne uno ad-hoc per le sue esigenze.

In questi giorni, l’attuare manutentore del progetto Junio C. Hamano ha annunciato la nuova versione 2.25 che porta con se, oltre ad una serie di migliorie “sotto il cofano”, anche alcune interfacce per gli utenti molto interessanti.

Già, perché sicuramente una delle punte di diamante di questa versione è una semplificazione dei cosiddetti sparse checkout. Questa funzionalità era già presente come opzione, ma è stata aggiunta un’interfaccia per migliorarne il processo. Per chi non l’avesse mai utilizzato, lo sparse checkout permette di far scegliere agli utenti file (o percorsi) specifici di cui eseguire il “download” nella propria directory di lavoro. Nulla che non ricordi l’uso del file .gitignore, ma usando questo nuovo comando diventa più rapido impostare i path o visualizzare cosa è stato impostato precedenza.

E’ stato inoltre rivisto il comando per visualizzare il log dei commit che adesso, oltre ad avere un opzione -graph migliorata, supporta una nuova opzione di formattazione dell’output (l/L per i curiosi) che permette di estrarre automaticamente dagli indirizzi email dei commit l’indirizzo dal dominio (ovvero, contiene tutto quello che si trova alla sinistra del carattere @ negli indirizzi email). Questo, seppur si tratti di “mera formattazione”, può essere molto comodo quando si lavora in repository interni in cui tutti gli sviluppatori appartengono allo stesso dominio per non avere informazioni inutili ridondate negli output.

Internamente, invece, è stato migliorato il supporto al debugging ed è avanzata la transizione all’algoritmo SHA-2 per il calcolo degli hash. Inoltre si è avviata la riscrittura in linguaggio C della modalità interattiva di git-add, cosa che ridurrà la dipendenza storica con il linguaggio Perl.

Insomma, seppur le principali novità siano interne, i nuovi comandi e le nuove opzioni fornite ci renderanno la vita più facile e la sua adozione, ancora in crescita come, tra l’altro, dimostra la recente migrazione ad esso del compilatore GCC (al cuore del progetto GNU). Tutte le altre informazioni relative a questo rilascio le potete trovare nel changelog della versione 2.25.

Utente Linux/Unix da più di 20 anni, cerco sempre di condividere il mio know-how; occasionalmente, litigo con lo sviluppatore di Postfix e risolvo piccoli bug in GNOME. Adoro tutto ciò che può essere automatizzato e reso dinamico, l’HA e l’universo container. Autore dal 2011, provo a condividere quei piccoli tips&tricks che migliorano il lavoro e la giornata.