
È un’interessante disamina quella di Micheal Larabel, curatore di Phoronix, in merito a quanto le diverse aziende produttrici di chip, in primis Intel e AMD, contribuiscano al Kernel Linux.
I risultati non lasciano spazio a dubbi: in termini di contribuzioni, se Intel è decisamente top contributor ed AMD “se la gioca”, ma su un piano decisamente più basso, NVidia si distacca nettamente per difetto:

Tutti gli utenti Linux all’ascolto con un portatile che monta una qualche scheda NVidia sanno come la casa produttrice di chip grafici (e non solo) in realtà produca un driver proprietario (il cui funzionamento si è decisamente stabilizzato negli anni pur rappresentando sempre e comunque uno scoglio), e logica suggerirebbe di tener presente anche questo aspetto nel giudizio sul numero di contribuzioni, ma i numeri sono veramente bassi.
Il pensiero va alla diatriba costantemente in corso tra chi vorrebbe un ritorno da parte delle aziende che vivono sulle tecnologie open-source e quanti invece pensano come fino a che le licenze (in questo caso la GPLv2 utilizzata nel Kernel Linux) non vengono violate, tutto è lecito.
NVidia dovrebbe contribuire di più? Business is business e quindi è giusto così? Discutiamone.
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.
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