La solidarietà digitale: tenersi occupati ai tempi del CoronaVirus

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State a casa. Se non dovete andare a comprare un disinfettante o una mascherina (ammesso che serva), state a casa. Il refrain, lo avrete sentito tutti, è questo.

Fin dall’istituzione delle cosiddette “zone rosse”, il Ministro per l’innovazione tecnologica e la Digitalizzazione ha avviato un’iniziativa a supporto proprio di queste aree per:

  • lavorare da remoto, attraverso connettività rapida e gratuita e l’utilizzo di piattaforme di smart working avanzate;
  • leggere gratuitamente un giornale anche senza andare in edicola o un libro senza andare in libreria sul proprio smartphone o tablet;
  • restare al passo con i percorsi scolastici e di formazione, grazie a piattaforme di e-learning;

L’iniziativa è piaciuta (sia agli utenti che ai fornitori di servizi) e, come spesso accade nel nostro Paese durante le catastrofi, ha dato il via ad un vero e proprio moto solidale: a questo indirizzo potete trovare tutte le aziende che hanno deciso di collaborare e fornire un aiuto concreto all’Italia e ai cittadini.

Sembrano esserci proprio tutti, i grandi player:

  • Google ha reso gratuite fino al 1 luglio 2020 le funzionalità avanzate (250 partecipanti per chiamata, streaming fino a 100.000 utenti con possibilità di salvare i video si Drive) Hangouts Meet per le università, le scuole, le organizzazini no-profit;
  • Amazon ha messo a disposizione i suoi servizi di cloud computing (AWS) e le proprie conoscenze per accelerare i processi di digitalizzazione e collaborazione on-line per Pubbliche Amministrazioni, Organizzazioni non profit, startup e imprese delle zone inmpattate dall’emergenze. Sono inoltre disponibili webinar fi formazione su materie STEM finalizzati alla creazione di attività inerenti il “Creative Learning e Coding” per le classi;
  • Vodafone, Fastweb, TIM, Wind Tre hanno sostanzialmente azzerato qualsiasi limite sui consumi delle SIM Business per tutta la durata dell’emergenza, mentre per i privati saranno presto disponibili soluzioni simili;
  • Cisco ha reso disponibile gratuitamente l’accesso alla porpria piattaforma di Webex Meetings per la collaborazione a distanza;
  • IBM e Microsoft forniranno gratuitamente tecnologie e consulent esperti per permettere l’adozione di soluzioni per il lavoro da remoto per tutti, sia già clienti che no;

E se per oggi avete già finito di lavorare o studiare, e non sapete cosa fare, la solidarietà digitale ha comunque qualcosa per voi: Mondadori, Repubblica, Condé Nast, La Stampa e altri editori mettono a disposizione riviste, quotidiani, libri di narrativa e didattica per tutti coloro che ne faranno richiesta.

Non so voi, ma a me quest’iniziativa scalda il cuore. Ammetto di essere piacevolmente meravigliato anche solo dall’idea di poter avere tutti così vicini, in un periodo in cui, in fila alle casse del supermercato, vi intimeranno di mantenere la distanza gli uni dagli altri di almeno un metro.

Buon smart working e remote learning a tutti!

Amministratore di sistema “umile ma onesto”. Inciampato in Linux per caso, è stato l’inizio di una storia d’amore bellissima.

Una risposta a “La solidarietà digitale: tenersi occupati ai tempi del CoronaVirus”

  1. Avatar Fabio Carusi
    Fabio Carusi

    Cisco mette a disposizione anche alcuni percorsi di e-learning
    https://www.scuoladigitalecisco.it/solidarieta-digitale-emergenza-covid-19/

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