Brad Smith, presidente di Microsoft, ammette: riguardo all’OpenSource eravamo dalla parte sbagliata della storia.

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Metto le mani avanti riguardo al contenuto di questo articolo: è un po’ melodrammatico e fa forse un paragone azzardato, ma a mia discolpa vi chiedo un occhio di riguardo. Sono informaticamente cresciuto in un’epoca in cui l’allora presidente di Microsoft, Steve Ballmer, aveva definito l’open-source e Linux… un cancro.

Fa quindi per me un certo effetto edificare (se ce ne fosse mai stato bisogno) la figura dell’azienda Microsoft. Ma ecco giungere dalle labbra di Brad Smith, attuale presidente della società fondata da Bill Gates, delle parole che suonano un po’ come quelle di papa Wojtyla nei confronti di Galileo Galilei, le quali riabilitarono con colpevole ritardo, in maniera chiara e definitiva la posizione, le idee e la figura stessa dello scienziato costretto ad abiurare.

Se pensate che io stia esagerando, fate un confronto:

io auspico che teologi, scienziati e storici, animati da uno spirito di sincera collaborazione, approfondiscano l’ esame del caso Galileo e, nel leale riconoscimento dei torti, da qualunque parte provengano, rimuovano le diffidenze che quel caso tuttora frappone, nella mente di molti, alla fruttuosa concordia tra scienza e fede, tra Chiesa e mondo.

Ecco invece le parole pronunciate da Brad Smith e riportate da Phoronix nel corso di un evento privato organizzato da MIT:

“Microsoft was on the wrong side of history when open-source exploded at the beginning of the century and I can say that about me personally. The good news is that, if life is long enough, you can learn…that you need to change. Today, Microsoft is the single largest contributor to open-source projects in the world when it comes to businesses. When we look at GitHub, we see it as the home for open-source development, and we see our responsibility as its steward to make it a secure, productive home for [developers].”

Microsoft era dalla parte sbagliata della storia quando l’open-source è esploso all’inizio del secolo e posso dire lo stesso di me, personalmente.
La buona notizia è che, se la vita dura abbastanza, si può capire come sia necessario cambiare. Oggi, Microsoft è il contributore singolo più proficuo ai progetti open-source nell’ambito business. Quando abbiamo guardato verso GitHub, lo abbiamo inteso come una casa per lo sviluppo open-source e riteniamo sia nostra responsabilità esserne la guida per renderla sicura e produttiva per gli sviluppatori.

Ripetiamo, nel caso qualcuno si sia distratto:

Riteniamo sia nostra responsabilità esserne la guida per renderla sicura e produttiva per gli sviluppatori.

Ritengo queste parole molto, molto significative. Non solo Microsoft si è dichiarata, manifestata ed ha agito da importante player open-source, ma ne vuole determinare anche la leadership.

Perché, oggi, il campo da gioco del business (nel quale Microsoft ha sempre eccelso), è l’open-source, pertanto è in quel campionato che l’azienda di Seattle vuole giocare. La prima partita l’ha nettamente vinta con l’acquisto di GitHub. La rimanente, e qui un poco speculo, un poco esagero e un poco prevedo, sarà diventare un concorrente effettivo nel mercato delle distribuzioni server. Insomma, acquistare Canonical. Pensateci: perché no?

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

2 risposte a “Brad Smith, presidente di Microsoft, ammette: riguardo all’OpenSource eravamo dalla parte sbagliata della storia.”

  1. Avatar Benedetto Lorello
    Benedetto Lorello

    Microsoft proprio non la reggo.
    Github andava benissimo avanti senza la loro intromissione, adesso questo parla come se ci facessero un piacere.
    Hanno capito che hanno davanti poca strada

  2. Avatar JustATiredMan
    JustATiredMan

    che M$ sia uan gran… ok, ma che abbiano poca strada, temo proprio di no.
    Con il mare di $$$$ che hanno in saccoccia, possono permettersi tante di quelle sciocchezze che nemmeno dopo 30 anni di progetti finiti male, rischierebbero il fallimento.

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